Il fascino dei fuorilegge. Ernst von Salomon

 Walther Rathenau, personaggio davvero notevole, nel 1922 era ministro degli affari esteri della repubblica tedesca. Ricco, colto, di ottima famiglia, pensatore, economista  e naturalmente politico. "Democratico". Aveva sostenuto che le onerose riparazioni stabilite a Versailles dai vincitori a carico della Germania sconfitta - nella grande guerra 1914-1918 - erano da adempiere, magari allo scopo di dimostrare la loro insopportabilità. Aveva patteggiato con i sovietici un reciproco annullamento dei debiti causati dai danni di guerra, non solo, ma aveva stabilito con loro una corsia preferenziale in fatto di scambi commerciali. Un genio. Tuttavia a qualcuno non andava affatto né l'adempimento delle riparazioni dei danni bellici, né l'accordo con i comunisti. Inoltre, bisogna pur dirlo, il genio era ebreo, e come tale stava sullo stomaco non a pochi. Forse anche agli ebrei contrari alla "assimilazione", cui Rathenau era favorevole. Probabilmente per quest'insieme di motivi fu ucciso - era il 24 Giugno del 1922 - da una piccolo gruppo di militanti di estrema destra. Gli esecutori materiali dell'uccisione, realizzata con armi da fuoco, un po' all'americana direi, erano due ex ufficiali della marina, un certo Kern e un certo Fischer. Vennero individuati dopo non molto tempo e uccisi, un po' all'americana direi. Tipo cento contro due ... Del gruppo faceva parte anche un giovane di venti anni, Ernst von Salomon, che, in quanto coinvolto, fu condannato non so a quanti anni di prigione, ma come si dice se la cavò con cinque anni. Nel 1930 pubblicò un "romanzo" intitolato Die Geachteten*, che, nelle traduzioni in italiano, che io sappia tre, diventa I proscritti ** Solo in questi giorni io lo ho letto - in italiano - trovandolo notevole anche dal punto di vista letterario, non solo da quello della storia della Germania tra le due guerre ... ma un po' noioso, ebbene sì. Il culmine della storia si tocca il 24 Giugno del 1922 cui accennavo.

Alcuni reduci della guerra, come erano Von Salomon, Kern, Fischer e altri, avevano in essa trovato una patria, leggo ... quanto al popolo, leggo, non era per quei proscritti da confondersi con le masse, mobilitate in quegli anni rivoluzionari ...del resto i bisogni materiali delle masse, leggo, parevano ai proscritti qualcosa di ordine inferiore ... a loro credo premesse lo spirito, non la materia ... la patria stessa, leggo, era forza, non materia ... miravano ad assalire l'ordine vigente, leggo, non a costruire un dominio nuovo ... 

Marco Revelli, in uno scritto che chiude il volume***, propone che in Von Salomon (1902-1972) vi sia uno "strano miscuglio di comunismo e nazionalsocialismo" ... un altro intellettuale, Giaime Pintor, definì il gruppo dei militanti uccisori di Rathenau "reazionari di sinistra" ...

Va da sé che I proscritti nel corso del tempo sia stato amato da molti giovani e meno giovani schifati dal mondo odierno in genere e in particolare dalla piega politica post 1945. 

La notevolezza del testo cui ho accennato consiste nella presa diretta del racconto, nella sua intensità, nella sua mancanza di scrupoli, nella sua rabbia. Le pagine relative alla carcerazione mi hanno richiamato il romanzo di Camus intitolato L'etranger ... 

Devo l'accostamento a I proscritti alla lettura del periodico Diorama, diretto da Marco Tarchi.

* Con la dieresi sulla "a". Significa all'incirca "i fuorilegge". ** I rifiutati. ***Baldini & Castoldi editori.

Commenti

Post popolari in questo blog

Un articolo di Maurizio Ferraris

Eca de Queiroz per principianti