Crisi in sei scene

Consiglio la serie tv "Crisis in six scenes" di e con Woody Allen, del 2016. La sua lunghezza è all'incirca di 120/130 minuti. La storia è ambientata in Usa negli anni sessanta, quando il Paese era in guerra nel Viet Nam, per cui abbiamo a che fare con un film "in costume", per quanto ciò non risalti molto. Uno scrittore di scarso successo letterario che lavora per la tv e la pubblicità, e sua moglie, una psicoterapeuta che nei ritagli di tempo partecipa a un circolo di lettura, subiscono l'intrusione nella loro casa e nella loro vita di una ragazza impegnata politicamente contro la guerra, il razzismo, lo sfruttamento. Costei è ricercata dalla polizia. 

Come in "Teorema", di Pier Paolo Pasolini, il nuovo personaggio con la sua presenza provoca una crisi, solo che qui prevale ovviamente il comico. 

Le idee giovanilmente radicali della militante trovano terreno facile in tutti i personaggi di qualche rilievo, salvo che nel protagonista, lo scrittore, che non solo teme di mettersi nei guai ospitando la "rivoluzionaria", ma resta attaccato alle sue abitudini di modesto benestante.

Per esempio: le signore del circolo di lettura accolgono con candore ed entusiasmo le idee di Mao, di Castro, Che Guevara.

A proposito di "film in costume": mentre ho l'impressione, ripeto, che in senso stretto ciò non incida molto, incide invece lo sciorinamento delle idee rivoluzionarie: secondo W.A. esse sono "abiti" d'epoca. Da commemorare con dolce ironia.

Ultimo: il titolo suona come craisisinsixsins, ciò che costituisce un bel caso di allitterazione.

Da ultimo la "rivoluzionaria" se ne va, e il protagonista decide di mettersi a scrivere un romanzo. Forse si tratta di ciò che il film racconta in sei scene.




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