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Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Ahi, Marino!

Ho segnalato qui non ricordo quando né come la brutta abitudine di scrivere cose tipo "Giulia si racconta" nel senso che questa ipotetica Giulia racconta se stessa come se raccontasse una storia, attribuendola agli usi di un certo giornale italiano nato nel 1976  che a tal proposito mi aveva dato fastidiosamente nell'occhio. In realtà proprio durante questi ultimi giorni ho trovato l'orrida forma in due libri molto precedenti al 1976 - uno è un romanzo di Marino Moretti del 1946 ( I coniugi Allori ) - che le danno quindi una certa solidità. Non che io sia disposto a rimangiarmi la condanna. Nello stesso romanzo, che ho trovato in un'edizione del 1959 (lire 700) ben conservata e comprata per due ragioni, la prima è che il nome di Marino Moretti mi dice qualcosa, forse potrebbe essere stato parente di un mio zio marchigiano detto "zio barba", la seconda è che ho già letto il suo romanzo La vedova Fioravanti , niente niente male - nello stesso romanzo ho

Allora? La vogliamo smettere?

Ho notato da qualche mese la crescita dell'uso della parola "allora", un avverbio, al posto di "quindi", "perciò", "ragione per cui" e simili. Appiattisce il discorso e nello stesso tempo nuoce a questa bellissima parola. 

Emerito imbecille

La figura istituzionale del professore "emerito", indipendentemente da quel che vale, si fonda sul voto dei colleghi e consente all'emerito, io credo, di continuare a fruire della strumentazione atta a garantirgli la continuazione della sua attività "scientifica", non so se anche di portare a casa mese mese lo stipendio di ordinario a fine carriera, che malaccio non è; comunque: capita che i colleghi votino contro e che il de quo debba avviarsi alla condizione di pensionato magari con qualche cruccio interiore - oppure che strepiti contro i colleghi che gli hanno votato contro dando loro di massoni e stalinisti (di certo non dev'essere costui un conoscitore di massoni e stalinisti, se insieme li mescola); oppure, altro caso, che faccia ricorso perché non l'hanno fatto "emerito", con ciò meritandosi il titolo di emerito imbecille.

Angloasinerie

He for She è sbagliato, corretto è He for Her , rovesciandolo She for Him , non certo She for He . Trattasi di slogan da ieri circolante a cura di Vodafone.  Errore voluto? 

Lascia perdere Proust

Da solo, in movimento, il critico davanti alla telecamera parla di Giorgio Bassani, menziona Proust, sciorina la "scioà", gesticola. Sì, certo, il romanzo più noto di Bassani inizia con una gita da Roma del narratore con amici a una necropoli, di lì scatta la memoria e lo scavo in Ferrara, in Micol, e nel protagonista che spasima, quando invece è un altro che scava Micol.  Da ciò scomodi Proust, da queste poche pagine di introduzione? Non è in questione con Bassani la memoria involontaria.  Parla di Bassani, amico caduto nelle grinfie della tv che ora ti rende ridicolo, lungotevere, da solo parlante. Parla di quant'è bravo Bassani, di quella misterica voragine lungo le mura, a Ferrara, di Micol irraggiungibile, perversa, crudele. Parla pure del danaroso omosessuale che si fa spolpare e devastare da un amore, ne Gli occhiali d'oro . Ma lascia perdere Proust.

Affossamento

Malvestito, trasandato senza classe, Eco parla (Rai 5 ci ridà questo filmato in segno di lutto per la recente morte dell'Umberto)  di una sua iniziativa con altri che lo intervistano ed ascoltano, trattasi di una storia della filosofia. Pensa te! Eco sostiene che non si può capire un filosofo senza conoscere il contesto storico politico ambientale della sua opera, sembra una banalità, invece è la via certa per non studiare la filosofia.

Percentuale o su per giù

Ieri sera 3 marzo durante la solita conversazione tra Lilli Gruber e due esperti, più un giornalista, sono passate le tabelle di un sondaggio in merito a ciò che vogliono o non vogliono "gli italiani" a proposito di "intervento" in Libia. I totali delle diverse risposte alle domande (o items) corrispondevano, salvo il primo, tutti a più di cento, per cui non si era nel regno della percentuale, ma in un altro, quello del su per giù, oppure, altra ipotesi, delle risposte veniva indicata quella di maggioranza percentuale senza però indicare le altre. In entrambi i casi il risultato era fuorviante. Le tabelle sono brutte, sempre, ma che almeno siano composte da chi sa fare le somme.