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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Vita e miracoli di Israele

... difficile non leggere il libro di Giacomo Gabellini su Israele (Arianna editrice, 2017), ma non facile leggerlo, perché, specie in qualche suo capitolo, è troppo ricco di nomi, di luoghi, d'informazioni, di storie. Diciamo meglio: non è fatto per un lettore come me, che pure è molto ben disposto ad acquisire idee critiche sullo Stato di Israele. Idee , appunto. Probabilmente Israele, geopolitica di una piccola grande potenza è più da consultare, che non da leggere dalla prima all'ultima pagina. Troppe informazioni creano "inflazione", la quale si ritorce sulle informazioni stesse, diminuendone il valore. E' già la seconda volta che devo interrompere la lettura. Ne trovai la recensione nel 2020 in Diorama , una rivista di politica che esce da diversi decenni (ma che io leggo solo dal 2015), e che ha molti meriti, tra i quali quello di aver segnalato il libro di Gabellini, che non credo, dato il suo orientamento fondatamente anti-israeliano, abbia trovato mol

Movida

 I giovani movidisti disturbatori del sonno altrui inscenano senza saperlo, quindi apoliticamente, un tipo di rivalsa generazionale, sono in altri termini dei mostri che le precedenti generazioni hanno creato, ora pagandone le conseguenze. Per lo più inoccupati, parassiti, sovvenzionati da genitori e nonni*, i movidisti urlano la loro miseria generazionale nelle città, di notte mezzo vuote. Ciò non toglie che la cosiddetta malamovida sia un male da curare, e che il diritto di dormire la notte sia sacro. * Luca Ricolfi ha scritto un libro sulla società "signorile di massa" - dico io: in cui si vive senza fare "una mazza" - che potrebbe far capire il fenomeno qui toccato.

Il salvo e gli annegati

... film islandese su un pescatore che torna a nuoto nel gelo notturno del mare dopo un naufragio. Lo studiano scientificamente perché non capiscono come abbia fatto a sopravvivere ore e ore sotto zero.  Ha parlato con un gabbiano! Lo guardano un po' storto perché è così che succede a chi si salva da solo. È un mostro? Una foca umana?  Storia vera successa nel 1984 presso una certa isola a sud dell'Islanda. "In the deep" è bello per i colori, le sequenze quasi horror che propone, per la nudità dei volti, per la presenza maestosamente qualsiasi dell'attore protagonista, per il gelo grigio dell'alba, per i filmini che riguardano/ricordano il vero sopravvissuto. Da cercare e da vedere. 

Censura

 Il passato che non corrisponde alle opinioni presenti subisce correzioni e cancellazioni. Censure, insomma, dovute alla vigente "correttezza politica". Se non ti piace l'Otello scespiriano è sufficiente che tu non vada a vederlo a teatro. Non leggerlo. O meglio, ragionaci su. Non puoi mettere al muro di oggi Shakespeare, che visse quattro secoli fa. Le idee di tua nonna non ti piacerebbero. Pensa però che neppure le tue piacerebbero a lei. 

Collant è francese ...come Endurance

 Scrive una docente di lingua francese che la sua materia è studiata meno, e non da oggi. Non fornisce numeri, ma credo che abbia ragione. Lo si sente per esempio dai media tv e radio. Il francese è ignorato oppure schiacciato da orrende anglicizzazioni, quanto alla pronuncia. Per i più l'unica lingua non italiana è il loro "inglese" rabberciato. Sono effetti del dominio Usa...

The reader

Di recente ho avuto occasione di ripensare al film "The reader", che ho visto diversi anni fa e che mi ricordo appena, per cui chiedo comprensione se sarò impreciso. Nella Germania degli anni cinquanta un ragazzo si innamora di una donna più grande di lui, una proletaria che vive alquanto miseramente. I due diventano amanti, lui scopre che lei è analfabeta, quindi la introduce al mondo della lettura - si veda a tal proposito il titolo. Più avanti nel tempo, dopo che i due hanno ripreso le loro strade separatamente, la donna viene processata a causa del suo passato di SS (Schutz Staffeln), e viene condannata. Detenuta, infine si suicida.  Il film indica l'ignoranza/dimenticanza diffusa in Germania, dopo la seconda guerra mondiale, dei fatti accaduti durante il periodo nazista (1933-1945), il tabù intergenerazionale. La donna analfabeta è la madre Germania - vive in incognito; il ragazzo che le insegna a leggere è la nuova Germania che tira avanti e prospera, pur avendo in

Il partigiano Pavone

  Una guerra civile (Einaudi, 1991) di Claudio Pavone è un lungo libro sui fatti avvenuti in Italia tra il 1943, terzo anno della partecipazione italiana alla seconda guerra mondiale, e il 1945; cioè tra la caduta del fascismo (25 Luglio "43) e la fine delle ostilità (25 Aprile 1945). Ritengo che sia un testo da consultare, dal momento che è dotato di tutti gli appigli atti a che la persona interessata possa individuare questo o quel tema*. Tuttavia io lo ho letto dalla prima all'ultima pagina, costretto a una lunga pausa, forse di anni, tra la prima tirata e la seconda, finita in questi giorni. Il metodo di Pavone consiste nel condurre le sue argomentazioni cucendo insieme brani anche brevissimi presi dalle fonti più varie, ciò che secondo me toglie aria alle argomentazioni stesse e disturba senza tregua la lettura. Ecco perché a un tratto non ne ho potuto più di quest' asma , e ho messo da parte il volume. Che da ultimo ha iniziato a guardarmi dall'alto di uno scaff

Germania anno zero*: Wolfgang Borchert

La finestra s'apriva nel muro rimasto in piedi colma di rosso e azzurro dalla parte del tramonto. Tremavano nuvole di polvere tra i resti alti dei comignoli. Le macerie sonnecchiavano desolate. Lui teneva gli occhi chiusi. D’un tratto si fece più scuro. Sentì che era venuto qualcuno e che ora gli stava davanti. Ora mi prendono! – pensò, socchiuse gli occhi, ma vide solo due misere gambe dentro un paio di pantaloni. Gli stavano davanti piuttosto storte, tanto che riusciva a guardare oltre, tra loro. Gettò una breve occhiata al di sopra dei pantaloni e distinse un uomo anziano. Aveva un coltello e un cesto. E un po’ di terra sulla punta delle dita. Ci dormi bene qui? - domandò l’uomo guardando dall’alto quel cespuglio di capelli. Juergen ammiccò al sole attraverso le gambe dell’uomo e disse: No, non dormo. Devo fare la guardia. L’uomo annuì: così è per questo che hai quel gran bastone, eh? Sì, rispose ardito Juergen, e lo strinse forte. A cosa la fai, la guardia? Questo non poss