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Osservazione partecipante

  "Tra due mondi", film francese del 2021 (regia di E. Carrère, con J. Binoche) è interessante perché mette in scena le difficoltà di quel tipo di ricerca sociale che si chiama "osservazione partecipante". Una scrittrice finge di essere un'addetta alle pulizie allo scopo di conoscere il mondo su cui intende scrivere. Fa  l'addetta alle pulizie, nel senso che sgobba come le "colleghe" e i "colleghi", solo che il suo scopo non è guadagnarsi da vivere come addetta alle pulizie, ma come scrittrice di un libro sugli addetti alle pulizie dei traghetti tra la Francia e la Gran Bretagna. Tutto qui. L'osservazione partecipante è un buon metodo di ricerca sociale, ma è rischioso, in quanto chi la pratica in definitiva è un po' un infiltrato, una "spia", e - come dire?- partecipa . Il caso vuole che dei conoscenti della scrittrice la riconoscano durante un viaggio del traghetto cui una serie di imprevisti costringe la scrittrice e

Delusione di primavera

Su una bancarella di libri vecchi ho trovato  Tempeste di primavera , di Frank Thiess, e appreso che tratta d'amore nel contesto dei "cavalli pensanti di Elberfeld". Di Thiess molti anni fa trovai e lessi  Tsushima , un romanzo sulla guerra tra Giappone e Russia (1904-1905) . L'autore mi era rimasto in mente mentre studiavo non so più quale opera di Guido Ceronetti, che ne  menziona il romanzo con trasporto. Quanto ai "cavalli pensanti di Elberfeld", notevole fenomeno di oltre un secolo fa, io ne ho avuto notizia solo da una decina di anni traducendo - per me - un racconto di Kafka intitolato Uno studente ambizioso . Ceronetti, dunque, Kafka, la battaglia navale di Tsushima (27-28 Maggio 1905), Thiess (1890-1977), ecco i nomi che mi hanno indotto a comprare Tempeste di primavera,  pubblicato nel 1937 e tradotto da Anita Rho per Frassinelli.  Wolf Brassen, il narratore, studente di origine piccolo borghese, frequenta l'università a Tubinga - lettere, stor

Una vita difficile nel romanzo "Corporale" , di Paolo Volponi

Serve, io credo, la massima attenzione nel leggere un testo concepito in modo non convenzionale, a cespuglio , mentre basta un'attenzione "fluttuante" nel leggere un testo concepito in modo convenzionale, ad albero . Corporale  (Paolo Volponi, 1975) appartiene al tipo non convenzionale per cui, caso raro, ho iniziato a rileggerlo ben attento subito dopo averlo letto ben disattento.  Il romanzo consta di quattro blocchi diseguali di pagine per un totale di oltre 500. Iniziamo dal primo blocco (7-136) che ho terminato di rileggere stamattina. Il protagonista è Gerolamo Aspri, meno che quarantenne, cresciuto senza padre e scontento anzi disgustato del compagno della madre, detto "padrone"*. Laureato in Legge, ex impiegato in una azienda privata, insegnante di lettere in una scuola "confessionale" di Varese, sposato con due figli, già iscritto al Partito comunista italiano, di interessi trotzkisti, è preoccupato - a dir poco - dall'eventualità di una g

L' autore dei Promessi sposi

  Un video di quelli che girano mostra giovani presumibilmente in discoteca ai quali viene chiesto quando è nato Gesù Cristo e chi ha scritto I promessi sposi . La prima domanda è solo in apparenza facile, la seconda appartiene a ciò che si chiama "cultura generale". Gli intervistati falliscono anche in modo comico, infatti una ragazza risponde che Gesù Cristo "è nato negli anni trenta". La situazione non è tuttavia di quelle adatte a domande di "cultura generale". L'intento del video sembra tendere alla tragicommedia dell'ignoranza , ma a me sembra brutto e malvagio. Mi viene da pensare: chi decide che cos'è la "cultura generale"? Non è che nel corso del tempo essa cambia? Non è che un "generalmente colto" di sessanta anni interrogato da un ventenne "altrimenti colto in generale" fallirebbe? C'è dell'altro, comunque, infatti sappiamo che quasi tutti hanno la "cultura generale" vecchia e nuova in

La scuola pubblica davanti al molteplice linguistico e culturale

 Il ministro dell'istruzione propone che sia garantito un minimo (20 %) di scolari nostrani in ogni classe - ne ignoro il motivo perché non m'intendo di didattica nella scuola dell'obbligo e non ho letto né ascoltato i media su questa trovata che per altro non è nuova, infatti anni fa la ministra dell'istruzione Mariastella Gelmini, ai tempi di Forza Italia, propose un minimo di nostrani del 30%. Calano le pretese. Comunque chi può e non gradisce che suo figlio si trovi in terra straniera -  a due passi da casa! - lo manderà in scuole private esenti dal molteplice linguistico e culturale . Agli altri toccherà una scuola sempre più scadente, non solo a causa del molteplice linguistico e culturale , ma anche per i motivi che qui ho segnalato quando il blog si occupava di tali argomenti: la scuola soprattutto contiene i minori e secondariamente li istruisce . Non mancano, anche se io non li leggo né li ascolto perché mi danno il vomito, gli ipocriti e i deficienti che f

Ah, i trucchi del cinema!

Una domatrice di orche* perde la parte inferiore delle gambe a causa di un incidente sul lavoro e riceve sostegno non solo dalla tecnica riabilitativa, senza contare l'assicurazione, ma anche da un buttafuori** che la porta a spasso e non la trascura come femmina . Il film che offre, insieme a queste, diverse altre suggestioni ***, pare che sia piuttosto famoso ... secondo me usa troppi ingredienti e troppo condimento. Notevoli i due protagonisti. Si resta stupefatti dai trucchi o meglio magie che trasformano l'attrice Marion Cotillard nella donna menomata di cui sopra. Anzi, credo che ciò sia il segreto del film, "Un sapore di ruggine e ossa" (2012). * forse "domare" non si dice più. ** nemmeno "buttafuori". *** incontri sanguinari di kick boxing; amplessi frenetici; amplessi problematici, date le circostanze;  un bambino che sta con il cane nell'apposito casotto; la rivelazione che le telecamere di sorveglianza nei centri commerciali servono

Monumenti ai giornalisti?

  Il critico d'arte Francesco Bonami*, accompagnando il cosiddetto Pif in giro per Milano ai fini di una puntata della trasmissione tv che va in onda su Rai 3 attorno alle 20,30 **, ha segnalato il monumento a Indro Montanelli chiedendone il perché ... come se, ha detto, in un futuro si pensasse di monumentalizzare Paolo Mieli o Ezio Mauro ... trattasi solo di giornalisti, ha detto, e ha ricordato che il giovane Montanelli - volontario in Etiopia - ebbe in "moglie" una dodicenne da lui poi definita un "animaletto".... Bonami ha ragione, sia sul fatto che un giornalista non va monumentalizzato sia sulla intrinseca infamia*** del commercio sessuale di un uomo con una dodicenne ... * V. per esempio  Lo potevo fare anch'io , spigliata rassegna sull'arte contemporanea. ** "Caro Marziano". *** Queste sono parole mie.