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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Biancaneve birichina

 Un'avvenente ragazza racconta all'incantato psicoterapeuta la sua versione di Biancaneve e i sette nani -  senza nani, ma con sette uomini, tre fratelli, un veterinario, un libraio, il figlio dello stesso e infine un prete, tutti variamente soggiogati dalla protagonista, Claire, oggetto di invidia progettualmente omicida da parte della matrigna. La matrigna è interpretata da Isabelle Huppert. Altri volti noti del cinema francese sfortunatamente non hanno per me un nome memorabile. Il film è intitolato "Bianca come la neve" (Francia, 2019). Poiché Claire, di cui è invaghito anche il "compagno" della matrigna, amoreggia in modo esplicito con due dei fratelli, con il veterinario e con il figlio del libraio, il film è "sconsigliato ai minori di 14 anni". Ciò mi ha indotto a riflettere sulla perdita della cosiddetta innocenza, che potrebbe situarsi, nella vita di ciascuno di noi, attorno al momento del sorgere del sospetto che tra Biancaneve e i sette

I delfini

 Ieri sera 18 Febbraio Rai Storia ha trasmesso "I delfini", un film in bianco e nero del 1960, regia di Francesco Maselli. Ai tempi ero un po' troppo ragazzino per sorbirmi sti delfini*, ammesso che non fossero vietati ai minori di 16 anni. Non si tratta dei famosi mammiferi tanto intelligenti che sguazzano nei mari e talvolta sopravvivono prigionieri in vasche e simili, ma di giovani ricchi che vivono in provincia, non ho capito però dove a causa della mia ignoranza in merito alle meraviglie d'Italia. Ravenna? Modena? Molti visi noti, Claudia Cardinale, Tomas Milian, Sergio Fantoni e altri di cui non ricordo il cognome. A parte Claudia, diverse belle signorine e una interessante signora, tale Betsy Blair. Sono un appassionato dei film italiani anni sessanta, anche cinquanta e via indietro nel tempo, ma "I delfini" è bruttino. Azzardo l'osservazione che non dispiace del film una corsa in auto, ai tempi cinematograficamente non facile da realizzare. La sc

Un vero personaggio

 Mi sono ritrovato all'improvviso davanti agli occhi Quel che resta del giorno , romanzo di K. Ishiguro * (1989) tradotto in film nel 1993. L'ho riletto. Un maggiordomo non più giovane sfrutta alcuni giorni di ferie per andare a trovare una ex collega governante. Siamo negli anni cinquanta, la tremenda guerra mondiale (1939-1945) è ormai alle spalle, il padrone della "grande casa" in cui lavora il maggiordomo non è più un sir inglese, ma un ricco statunitense. Suggestivo, vero? La sera di ogni giornata di viaggio verso l'appuntamento con la ex collega, ormai una signora sposata con una figlia, tra un po' nonna, il maggiordomo scrive un "diario" di viaggio che in realtà è il volume che abbiamo in mano noi lettori. Egli ricostruisce la propria carriera di domestico fedele alla professione e alla professionalità con stile meticoloso, ampolloso, colmo di intelligenti astuzie eufemistiche. Ripercorre le fasi del proprio servizio sotto il vecchio padrone,