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Visto il ministro Profumo, nuovo responsabile dell'Istruzione. Dopo la Peppina che sappiamo, il Profumo fa un figurone, dalla Lilli Gruber ieri sera. Pensa, lui. Ma quando accenna ai "saperi" dei giovani allievi ( in pratica si tratta del coinvogimento adolescenziale con le varie trappole internettiche ) cui i docenti dovrebbero attingere, senza "frontalità" della didattica, le braccia ci cadono. Costui crede di essere nel ventesimo secolo? Siamo nella melma del ventunesimo e della scuola resta solo il guscio.
Durante una riunione a Vacuologia (Civitarotta University) in merito alla cosiddetta valutazione della qualità della ricerca, un collega ha definito "spazzatura" le pubblicazioni a pagamento realizzate con piccoli editori locali, in confronto alle pubblicazioni internazionali con grandi editori o riviste di "chiara fama". Chi scrive non ha mai pagato una lira o un euro per le sue pubblicazioni, ma anche se lo avesse fatto affermerebbe, come ora fa, che il collega è un presuntuoso, perchè presume di giudicare un contenuto senza averlo saggiato, soltanto in base al contenitore. Leggere, bisogna, o tacere.
E' al via una verifica nazionale della "qualità" della "ricerca" universitaria. I professori di ogni livello sono tenuti a presentare ad apposite commissioni di "esperti" tre o due ( dipende dall'anzianità) loro lavori "scientifici" (le virgolette sono obbligatorie per i lavori che esulano dalle scienze vere e proprie, come quelli di chi scrive queste note, studioso di arte dei giardini mentali e scrittore tutt'altro che "scientifico"). Dove sta il verme? Nella prospettiva tecnologica obbligatoria, per coloro che parteciperanno, costretti a una serie di adempimenti che non hanno nulla a che vedere con la scienza, con il pensiero, con lo spirito e così via. Per cui, come ha osservato una nostra intelligente collega, la valutazione verterà in definitiva sulla capacità tecnico-informatica dei professori, il contenuto dei loro lavori essendo spinto ai margini, subissato da abstracts, "metabibliografie", PDF.... Spiego
Con un colpo di mano lo Stato ci ha imprigionato per alcuni mesi in più, rispetto al previsto, come "premio" per non avere noi ceduto alla tentazione di andare in pensione anticipatamente. Poco male, a certuni è andata peggio: anni di carcere in più. E mica di "lavoro" accademico. Potremmo andarcene lo stesso, è chiaro, un bel "ciao, statemi bene in salute", ma abbiamo bisogno dei soldi della pensione, che speriamo di poter riscuotere per molti anni: infatti non siamo ricchi. Interessante è notare che negli ultimi anni c'è stato un impegno costantemente crescente contro i futuri pensionati nella forma di modifiche molteplici alle regole. Unilaterali. Lo Stato è un imbroglione impenitente.
Consultando le "statistiche" inerenti la fruizione di questo blog noto che ci sono state, dall'inizio a oggi, più di 350 "visualizzazioni" negli Usa. E non poche in Germania. Bene: garantisco che, almeno in questi due casi, come nel singolo croato o lettone, non si tratta di "autoerotismo" blogale.
Abbiamo saputo dai nostri corrispondenti da Siena che in quell'antica città si è ieri celebrata l'apertura del 771esimo anno accademico, tra squilli di tromba ed altre curiosità kitsch. L'università senese presenta un buco di duecento milioni di euro, un buco, non un deficit: significa imbrogli. Il vecchio rettore è guardato dalla magistratura con interesse per l'ipotesi di peculato: significa approfittare della custodia delle pecore (pecus è in latino la pecora)per fregarsele. Quello nuovo, di rettore, pare che sia stato eletto secondo modalità dubbie, quanto alle regole. Non pare che gli squilli di tromba siano di rigore, mentre i costumi da clown sì.
La stampa nazionale dà rilievo al processo di analisi e valutazione delle pubblicazioni accademiche degli ultimi sette anni, appena agli inizi. La stampa tuttavia non informa i lettori che le pubblicazioni realizzate dai docenti universitari sono state costrette, pena l'esclusione, ad incasellarsi in un catalogo ("U-Gov")astruso e difficile da gestire, almeno da parte di chi, come lo scrivente, non è affatto "nativo" informatico internettico eccetera. Molti docenti anziani non sanno neppure gestire la loro posta elettronica, è vero, in compenso hanno schiavi che sbrigano al posto loro tali incombenze. Chi scrive queste note non ha schiavi.
La nostra corrispondente da Firenze c'informa che in una scuola superiore di quella città il preside ha comunicato epistolarmente agl'interessati (pischelli dai quattordici ai diciotto anni circa) la nomina a "rappresentante di classe" rivolgendosi loro con la formula "Signoria Vostra" (S.V.). Il che, oltre che ridicolo ed anacronistico, avrebbe ingenerato in qualcuno di quei nesci l'idea che il preside stesse sul serio complimentandosi con loro. Il che da un certo punto di vista non è del tutto falso, essendo la detta formula alquanto complimentosa. Sì, ma in senso generico, impersonale.
L'ultima domenica di ottobre, sono otto giorni, il Corriere della sera ha pubblicato un testo circa il padre di un ragazzo che anni or sono, in California, ha ucciso dei compagni di scuola e ferito altri malcapitati finendo condannato a cinquanta anni di prigione. Il padre dell'assassino racconta che il figlio in altri Paesi sarebbe stato condannato in modo meno tombale: verissimo. Racconta che suo figlio era frustrato e tormentato a scuola: capita. Che in casa il ragazzo aveva la possibilità di accedere al cosiddetto armadio dei fucili e che l'arma del delitto apparteneva al padre medesimo dell'assassino: qui casca l'asino. La presenza di armi suggerisce di per sé soluzioni armate dei problemi, non è neutra: detta la linea. Il padre dell'assassino dichiara che, quando seppe la cosa, non si arrabbiò con il figlio eccetera: questo è, almeno senza altre informazioni, un esempio di "falso sé". Dice, questo Mr Jeff, di amare il figlio, e questo lo capiamo.
Mi raccontano che una personcina frequentante il secondo anno delle superiori ha indicato la statua di Dante in piazza Santa Croce (Firenze) come "monumento a Mussolini". Ok, relax...
Bocciare gli studenti (nella scuola dell'obbligo) non è certo il toccasana, ma non bocciarli, a prescindere, è una sorta di toccamerda. Cretinerie contrapposte sprofondano l'impresa scolastica nell'appena ora menzionata materia. Nobile gara di idioti, tra il ministero e i professori. Come se ne esce? Riportando la scuola alla sua funzione: istruzione. Al resto ci pensino altre "agenzie".
Eccellenti congreghe di studiosi e remore relative (si tratta di pesci, non di metafore) consumano milioni di euro elargendo a se stesse lussi, lazzi, business class, limousine, Harry's bar, todo in nome delle scienze umanistiche. Florenz, Italia. Capo-congrega l'inventore del "concorso universitario perfetto", chi ci segue forse ricorderà: è quello dove il candidato unico fa parte della commissione giudicante.
Oggettivamente l'università di Civitarotta, che mi eroga un non disprezzabile mensile per 13 volte all'anno, mi ha messo in "pensione anticipata a stipendio pieno"- nota bene: dopo avermi chiesto, a suo tempo, di non andarci sul serio, come desideravo; ora non ho più insegnamento, esami, tesi, agli esami di laurea non mi si convoca, eccetera. Si tratta di uno spreco di denaro e di "risorse umane".
"La scuola sarà sempre meglio della merda", scrisse Don Lorenzo Milani, prete comunista, negli anni sessanta. Io credo che avesse ragione, e che avrebbe ragione anche chi lo sostenesse oggi, che la scuola è diventata un parcheggio per minori. Mentre la "merda" si spande. Basta non approfittarsi, tuttavia, di questo immeritato, strutturale, privilegio: da parte dei professori, presidi e così via.
prima del ferragosto, ieri, il preside della facoltà di Vacuologia, università di Civitarotta, ha scritto e diramato un patetico augurio di buone vacanze all'accolita di fregnoni impiegati e soprattutto stipendiati presso la medesima cosiddetta facoltà......."brevi vacanze", ha scritto, come se si rivolgesse a lavoratori veri....a proposito, molti di loro prestano opera remunerata presso università private "on line" per così dire concorrenti con Vacuologia, e nello stesso tempo percepiscono dallo Stato tredici mensilità non disprezzabili...brevi vacanze!
Nel film "Sorelle Mai" di Bellocchio, recente opera del celebre maestro noto anche per la pubblicità del Monte dei Paschi di Siena, è inserita (un poco a capocchia) una scena alquanto lunga: un consiglio di classe (liceo classico) durante il quale si decide se bocciare o no un allievo di scarso "rendimento", distratto, ma più che distratto: tendente ad addormentarsi in classe; e tuttavia, se sveglio, apertamente critico in rapporto alla "freddezza" delle spiegazioni della giovane professoressa di greco-latino; ecco perché lui, se non dorme,  lascia il banco durante le lezioni. Si decide di promuovere l'allievo, in nome della incisività etica della sua presenza? Del suo "calore"? Uno dei professori canta: "alleluia". Il punto sta nella confusione tra l'apporto critico che lo studente dà (a quanto pare) con i suoi atti e le sue competenze nelle varie discipline, confusione in cui il consiglio di classe, nel film, sprofonda. (
Il rilievo nazionale (Corriere, Repubblica) dato alla notizia di una scolara di prima elementare italiana bocciata significa molto semplicemente che, dal punto di vista giornalistico, si tratta del classico "uomo morde cane": fatto straordinario!
Si valuta la preparazione degli scolari e degli studenti, quest'anno su matematica e italiano, per mezzo di test detti Invalsi. Chissà se qualcuno si ricorda che "invalso" è un aggettivo che ha il significato di "comune", "solito"? In astratto non ci vedo negatività, nel concreto dell'attuale momento politico e della forma (test), ci vedo una mossa di sfiducia negli insegnanti e una banalizzazione del sapere. In astratto il test rappresenta come un esame "di maturità" effettuabile da personale esterno alla scuola dove gli allievi hanno fatto i loro studi, logicamente con ricadute valutative sul lavoro degl'insegnanti. Dal momento che, come io credo, la scuola pubblica si è trasformata negli ultimi decenni in un contenitore di minori, è probabile che allievi ed insegnanti temano questi test, che hanno una certa funzione ispettiva. Ma la oscena trasformazione della scuola pubblica in contenitore di minori non è una colpa degli insegnant
Da Firenze arrivano notizie sul riassetto dei dipartimenti (di minimo 50 membri)e sulla liquidazione delle facoltà universitarie: due piccoli dipartimenti di nostra conoscenza, tra gli altri, Filosofia, uno, e Studi sociali, due, sono stati spazzati via (o stanno per esserlo): i loro membri sono (stati) deportati in altri dipartimenti, dove con ogni probabilità hanno perso (o andranno a perdere) le loro caratteristiche, il loro specifico culturale. La differenza rispetto a prima della riforma detta Gelmini è che adesso il riassetto sarà forzato e guidato dall'alto: in pratica un membro di dipartimento non potrà optare per la sede desiderata, ma dovrà adattarsi secondo "linee guida" che sembrano rigide come percorsi ferroviari. Senza deviazioni. I colleghi sembrano accettare tali linee guida senza pensare a ribellarsi, ma pensando ad aggiustamenti più o meno cervellotici.
per semestri interi il nuovo gioco di società (gattopardesco) derivato dagli effetti della riforma Berlusconi sarà scomporre gli assetti attuali (dipartimenti, facoltà) e ricomporli secondo le nuove regole (via le facoltà, dipartimenti con minimo 50 membri effettivi), in effetti rigide e dirigistiche. Il nuovo gioco, s'intende, sarà guidato dagli strateghi della convenienza in termini di potere (perdibile o conquistabile), ma eccita tutti quanti. Nel frattempo l'università in quanto scuola di "alti" studi, che importa?, crepi pure. Quanto a me: tra massimo 17 mesi sarò fuori.
la scuola pubblica che il cosiddetto premier e alcuni dei suoi cortigiani attaccano in quanto manipolatrice sinistrorsa dei piccini non esiste se non nella immaginazione preelettorale ed ignorantistica del cosiddetto premier e dei suoi cortigiani. la scuola pubblica che la cosiddetta opposizione ed alcuni intellettuali difendono, dagli attacchi preelettorali ed ignorantistici del cosiddetto premier e dei suoi cortigiani, in quanto nobile istituzione democratica e formativa, non esiste se non nella immaginazione di questi intellettuali e cosiddetti oppositori. la scuola pubblica è un barcone di disperati che arranca in preda alle ondate crudeli, marcia e stracarica.
da due anni nella scuola dell'obbligo sono stati reintrodotti i voti (da 1 a 10), così i piccini abituati ai "giudizi" si trovano spaesati con i numeri e le medie che si devono fare - è ovvio. L'altra mattina ho udito una ragazzina telefonare per strada ad alta voce la seguente considerazione: non vado mica tanto male, ho due 5 e un 3. La media dà poco più di 4, e mancano meno di due mesi alla fine dell'anno scolastico.
Anche nella facoltà di Vacuologia dell'università di Civitarotta, com'è naturale, impera "U-Gov", un sistema di elencazione dei "meriti" accademici dei docenti di varia "fascia", per altro trascurante l'attività didattica (insegnamento, esami, tesi) che evidentemente non rientra nel "Gov" (sarà, secondo la moda, "governance"); sistema dunque limitato alle cosiddette pubblicazioni dei docenti. Recentemente a cura del dipartimento di scienze vacuologiche, più o meno fatto dalle stesse persone che "operano" in facoltà, è stata pubblicata una lista di numeri (eurovalenti) relativi al finanziamento del "60%" delle iniziative di "ricerca" dei vari docenti, ciò che sta tra il resoconto annuale dei crediti/debiti dei membri d'un condominio e la "colonna infame" (Manzoni). Si va dai tapini "300" ai sontuosi "2400" euro. In alto i bravi, in basso gli scarsi o fannulloni.
leggo che a Milano, liceo Parini, alcuni insegnanti hanno chiesto di essere trasferiti perché non tollerano le intromissioni dei genitori dei loro studenti, talvolta fatte di minacce e ricatti più o meno aperti. Senza fare di un'erba un fascio, il fenomeno, non nuovo, rientra nel processo di svalutazione della scuola come luogo d'istruzione e dei professori come rispettabili trasmettitori di conoscenza cui deferire, da parte di allievi e loro famigliari, in nome del valore di istruzione e conoscenza. La scuola oggi è invece avviata a diventare, anzi lo è già, un contenitore di minori che devono essere intrattenuti dai "prof" su vari argomenti, ma senza troppe pretese di verifica, almeno fino ai sedici anni. Da professore a "prof", che sembra un peto. Logicamente i prof (in quanto peti) sono spesso personaggi squallidi formati dalla scuola squallida e dall'università squallida che hanno seguito quando erano studenti: si tratta di una catena. Non idealizzi
pensare, come da molto faccio, ad una scuola attraente, quindi non obbligatoria, ad una scuola che è un diritto per tutti, non un dovere, ad una scuola slegata da vincoli di età, leggera, agile, ripeto: attraente; pensare ciò implica immaginare un cambiamento di tutta quanta la società, quindi è un pensare rivoluzionario. Infatti ad una scuola non obbligatoria, diritto ma non dovere, deve corrispondere il diritto al lavoro come possibilità, per chi non vuole studiare, di lavorare, ma senza rischiare di cadere nelle grinfie di sfruttatori che pensano soltanto alle merci ed ai profitti, non alle persone. Significa ciò che ad una scuola non obbligatoria ma attraente deve corrispondere il lavoro non obbligatorio ma attraente? Sì. E' al socialismo che penso, ed alla distruzione del capitalismo: ad un socialismo forte ma libertario.Che non obbliga nessuno a studiare, nessuno a lavorare, ma impedisce a chiunque di sfruttare chiunque, minorenne o maggiorenne.
devo ripetere che i colleghi che organizzano convegni nell'ambito delle facoltà universitarie statali sono tenuti a invitare come relatori almeno tutti i colleghi della loro facoltà, non soltanto per una questione di buone maniere, ma soprattutto perché ciò che organizzano avrà luogo e mezzi pubblici, non privati come avverrebbe se quei colleghi organizzassero un convegno in una sede privata di loro scelta. E' ovvio.
le sciocchezzuole fuoriuscite dalla bocca del cosiddetto premier giorni fa in merito al fatto che certi docenti della scuola pubblica "inculcano" nei loro allievi idee contrarie a quelle che le famiglie vorrebbero "inculcare" nei figli, segnalano la passione del cosiddetto premier per l' "in cul" e specialmente confermano un'idea che abbiamo qui proposto tempo fa: che molti professori della scuola pubblica sono considerati dal governo (diciamo così) degli avversari politici. Magari.
forse mi ripeto: l'iscrizione all'università di persone che non parlano, capiscono e leggono la lingua del Paese cui appartiene quella università, è da considerare oscena perché l'università incassa soldi senza occuparsi di dare alle persone iscritte ma non parlanti la lingua del posto un'istruzione valida nei fatti (e nei discorsi scientifici e oppure intellettuali). Sono sicuro che sulla carta o meglio virtualmente fior di servizi ed opportunità formative gonfiano in forma di parole programmatiche le guance dei tromboni, è ovvio: intanto la realtà s'incarica di sgonfiare quelle guance.
vile ranocchio: in nome dell'integrità del piatto di lenticchie che il Padrone mi passa mese mese, ho rinunciato a chiedere il prepensionamento, e aspetto che il Padrone mi faccia accompagnare all'uscita, tra una ventina di piatti di lenticchie. Intanto, insieme alle lenticchie, mi capita di buttar giù robetta indigesta, la solita, che su questo giornale vo registrando da qualche semestre: tra l'altre intrusioni nel piatto ne noto o meglio sospetto una nuova: i colleghi che hanno la prospettiva di "lavorare" ancora per anni, quando non per decenni, mi guardano come si guarda un malato terminale, poveraccio, tra la pena e il disprezzo. Vile ranocchio...
i risultati asineschi registrati da una pagella oggi (2011) toccata a chi sappiamo noi c'inducono a ricordare i risultati registrati dalle nostre pagelle di cinquanta anni fa, alquanto asineschi anch'essi! Non assolveremmo l'asino odierno in quanto nostro simile, semmai condanneremmo noi stessi insieme a lui, ragliando insieme! Tuttavia, fermo restando che a ciascuno tocca sbattersi nella e con la sua epoca, ciò che c'induce a proporre la detta comunità di quadrupedi raglianti, la scuola nostra di cinquanta anni fa, non obbligatoria, aveva come ratio l'istruzione, mentre la scuola di oggi ha come ratio la "permanenza temporanea" dei minori, obbligatoria, con l'istruzione ridotta a pretesto. Insomma: non tutti gli asini sono uguali!
entrando stamane in facoltà (Vacuologia, Civitarotta university)ho udito una studentessa, che era intenta alla lamentazione, condivisa con altre "colleghe", circa un lungo calendario d'esami, pronunciare la frase seguente: "mi girano le palle". Ciò induce a ritenere che l'espressione sia oggi usata in modo derogatorio rispetto al suo significato, infatti le ragazze non hanno le "palle"...ciò nonostante ho provato della nausea...
una studentessa mi ha raccontato che, quando faceva la quinta elementare, la maestra mostrò a lei ed agli altri alunni il film sulla cosiddetta Strega di Blair...doveva essere pazza, questa maestra di Pistoia, infatti il film è angoscioso e, nel finale, terrorizzante...ottimo nel suo genere, ma d'infame qualità, se proposto a bambini sui dieci anni...
a Vacuologia, università di Civitarotta, non mi si danno in lettura le tesi di laurea, da un po' di tempo, quindi sono scomparso come "contro relatore": dev'essere perché le apro e le sfoglio, talvolta cerco perfino di leggerne qualche pagina, dev'essere perché tendo ad esercitare qualche critica, a notare il perbenismo dei contenuti, banalissimi, le fotte grammaticali, sintattiche, ortografiche, oppure magari la rilegatura sconvolgente l'ordine delle pagine. Rompo la cosiddetta filiera dell'ignorare ciò che la tesi contiene da parte di tutti gl'interessati, dal candidato in poi.Mi spiego: il candidato copia o si fa fare la tesi, o assembla, il relatore non la legge, i correlatori men che meno. Neppure l'autore originario (pagato dal candidato) la legge, infatti usa pezzi già pronti (moduli)... Gli errori di scrittura garantiscono che qua e là un essere umano potrebbe aver operato degli interventi, questo la prossima volta che mi si convoca potrei
durante le vacanze che stanno per terminare gli occupanti la facoltà sono scomparsi, lasciandosi dietro le loro tracce, inclusa una sorprendente (dato il contesto "politico" all'acqua di rose) bandiera rossa...l'occupante che va in vacanza - beninteso la facoltà in questione è aperta (se pure ciò contasse, e non conta)- sembra essere davvero poco credibile...un esempio: gli operai che a Massa occupano la Eaton che li vuole annientare non la mollano mica per il panettone, restano lì... sarà, quello degli occupanti, un problema "organizzativo"?... di "personale" militante scarso quantitativamente?... non è che, finita la festa, il "saturnale", nessuno si occupa di ripulire e di spegnere la luce, tanto ci pensa la mamma, o la serva?