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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

Propaganda

 La visione del "Bambino con il pigiama a righe", un film non vecchissimo di produzione anglo-americana mi ha fatto tornare in mente il vecchio vecchio film di J. Losey intitolato "Monsieur Klein", con Alain Delon e Jeanne Moreau. Un gaudente giovanotto parigino riceve un giornale stampato a cura della locale comunità ebraica. Siamo nel 1942. Va alla polizia a reclamare: io mi chiamo Klein, ma non sono il Klein cui è indirizzato il giornale. Per cui si segnala alla polizia come Klein , cognome ebraico. Tempi duri in Francia, comandano i tedeschi. Klein sempre più viene preso dalla voglia, prima di distinguersi dall'altro Klein, poi di conoscerlo. Lo insegue, ne segue le tracce, fino in fondo, fino a dove una quantità di ebrei sono stati radunati in vista della loro deportazione. E l'ebreo che si era dimenticato di esserlo si perde nella massa dei disgraziati. Lo stesso, ma ingenuamente, fa il bambino benestante tedesco dell'altro film: segue l'amico

Livorno 1921

  L'uscita (100 anni fa) dei comunisti dal partito socialista fu dovuta alla fedeltà al programma comunista, che non poteva essere realizzato altrimenti che con la scissione. Quanto alla minaccia fascista (la marcia su Roma avvenne nell'autunno del 1922) i comunisti non la vedevano come più importante del compito che essi si erano dati di organizzare e guidare la lotta di classe. Il fronte antifascista era considerato una trappola borghese. Peccato che i comunisti ci sarebbero caduti dentro circa venti anni più tardi. Non tutti però si sarebbero accodati a Stalin e a Togliatti. Una minoranza (Bordiga e compagni) avrebbe separato il proprio impegno dalla politica del Pci. La scissione del 1921 fu un atto di coraggio e di coerenza che si sarebbe arenato nelle sabbie staliniane e staliniste.

Sfratto

  Sfrattato il verbo "stentare" dalla parlata mediatica. Abuso di "far fatica". Stento a crederlo, stento a farmene una ragione. E mi dispiace per la nobile " fatica" .

Perdita dell'innocenza: "Il disertore"

Uno studente tedesco di architettura (o d'ingegneria) dal 1944  partecipa alla disfatta del suo esercito, la Whermacht. Preso dai russi, cambia casacca e si ritrova nella parte orientale della Germania controllata dall' Urss. Presto viene convinto da una ragazza tedesca a passare all'ovest, dove, pare, i due si sposano. Mettono comunque al mondo due figli. Una sera insieme a un'altra coppia guardano la tv. Normalità anche troppo stucchevole. Il giovanotto riconosce durante lo spettacolo musicale in tv una cantante polacca frequentata da lui durante le vicissitudini qui riassunte.  Molto turbato lascia la compagnia, salta sul suo Maggiolino e guida non saprei diretto dove, piangente. Fine del film. Il titolo, "Der Ueberlaeufer", tradotto in italiano come "Il disertore", rimanda qui più che alla diserzione al cambiar casacca (passaggio al nemico). Al tradimento. Si tratta di un'opera recente, genuinamente tedesca direi. Metto da parte i riferiment

Ovvietà

  Di recente una puntata del programma condotto da P.Mieli su Rai storia ha trattato il caso "Saddam" al tempo della prima guerra del golfo (1991) con l'aiuto dello storico F. Cardini e di tre giovani comparse parlanti. Mieli ha riconosciuto certe qualità del famoso tipaccio (Saddam) precisando che ai tempi lui (Mieli) stava dalla parte "dell'occidente". Chi l'avrebbe detto ?

Stellantis

 È genitivo di "stellans", che viene da "stellare", verbo latino, e significa "seminare di stelle" . "Stellantis" potrebbe significare "dello sfolgorante" in una frase tipo " stellantis coeli lux". Per una firma automobilistica ambiziosa com'è Stellantis  (fiat, crysler, peugeot, citroen et coetera) partire con un tale errore sarebbe patetico. Concediamo, in considerazione dell'ipotesi che a tale firma non possa mancare un "latinista" assunto pro tempore, che in questione sia un aborto di " latinorum" elicitato da pruriti pubblicitario/comunicativi/promozionali.

Memorie

  La morte di una persona non danneggia "la" memoria, ma annienta "una" memoria vivente. Per favore non facciamo confusione! 

Gulag

  Ieri 15 I rai storia dava filmati sulla Unione sovietica anni venti, che ho seguito per un quarto d'ora soltanto - motivi personali. Ho constatato però la sconnessione tra il commento e le immagini . Il tremendo del parlato non rispecchiava il visibile. Forse del resto è sempre così. È uno dei motivi per cui spesso tolgo l'audio. 

San Pa

  Visto il documentario a puntate (5) su Vincenzo Muccioli e San Patrignano (Netflix, ideato da G.Neri, regia di C.Spender). Godibile per il colore/calore delle immagini e per la mancanza di commenti di sapientoni vari ("lo psicologo il sociologo il cretino", diceva Claudio Lolli).  Ai tempi bofonchiai: indubitabilmente la droga fa male, infatti si finisce da Muccioli . Confermo. Il de quo risulta dal documentario un probabilissimo tanghero attratto da giovani sbandati, "accolti", trattenuti con ogni mezzo e sfruttati come forzati. "Lombrosiano" alquanto, con il passare degli anni potrebbe aver iniziato una pratica di esportazione di capitali all'estero, nera.  Comunque sia stato Muccioli e il mucciolismo, resta lugubre il bisogno di questo "padre" premoderno amato e incensato dalle masse e da taluni ricconi scemi. Ma in definitiva resta il film, insisto, molto bello. 

Chiedo scusa

  Facile esclamare "scusa!", imperativo o supplica che scarica tutto sull'altro. Facile " scusarsi", giochi in casa! Bisogna invece chiedere scusa, ciò che all'altro dà la possibilità di negarla.

Gino Bartali

 Su Gin o Bartali che rischia galera o vita, ai tempi, per salvare non so quanti  ebrei dalle grinfie tedesche - o  invece n o? c ome segnala dubbioso un articolo di oggi (9 i 21) del Corsera - io non posso dire nulla.  Invece posso affermare che sbagliano gli storici che si affidano troppo alle testimonianze rilasciate a memoria anche dopo decenni dai fatti. La memoria inganna. Crederle troppo è un errore - come non crederle affatto.  Posso e voglio ripetere invece che la pratica ebraica (israeliana) di conclamare "giusti tra le nazioni" soltanto coloro che si siano prodigati per gli ebrei è patetica, goffa: in definitiva inaccettabile. Bartali o non Bartali.   I "giusti" non hanno limiti etnici  religiosi politici eccetera.  Gustosa la reazione ebraica innescata dall'articolo del Corsera (che si rifà a una ricerca storiografica recente). Qualcuno parla di "negazionismo"! Mettere in dubbio la realtà dei fatti attribuiti a Bartali non nega la persecuz

Killing joke

 Interessante assalto al "Campidoglio" Usa, divertente la reazione diffusa dai "nostri" media! I "Proud Boys" assomigliano ai "Gilets gialli" francesi. Non so se i risultati delle elezioni presidenziali Usa sono contestabili, ma dove c'è fumo certo non manca il fuoco, o focherello. Forza ragazzi! Bella jacquerie! 4 uccisi: pure una donna, se mi perdonate il "sessismo". P.S. Non c'è nesso immediato tra i ribelli del 6 gennaio 2021 e gli elettori pro Trump. Ricordo che costoro ammontano a circa 74 milioni. 

Amen

  Gramellini (Corsera) segnala la topica prodotta da un pastore in Usa. Il religioso avrebbe giustapposto ad "Amen" "A woman". Non sarebbe una spiritosaggine, ma un errore causato dal bisogno di equilibrare " Man" con "Woman". Che dire? Gramellini non manca di sottolineare la prepotenza dell'ignorante pastore, che anglicizza una parola, Amen, che non ha a che fare con l'inglese. Capita anche con altri termini.

Scavalcare

  Non si usi il verbo  Scavallare , ma il verbo Scavalcare. Si scavalca un ostacolo, una barriera, una siepe. Chi usa Scavallare è un ignorante, gli si consigli di Scavallare intransitivamente nella brughiera della demenza lessicale, come un cavallo briaco.

Un asino e sette donne uccise

  "Il delitto di Simonetta" "e di altre sei donne", si legge su un quotidiano nazionale. Non si scrive così, infatti le sette donne sono vittime di delitti. Non autrici. Ottava vittima: la lingua italiana.