Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Profitto

  A proposito di Joseph Conrad, che ho chiamato in causa nel post precedente: il romanzo  Al limite estremo ( The end of the tether ) propone un capitano cieco che si serve, per dare ordini, di un aiutante malese che gli comunica ciò che vede, mentre gli altri dell'equipaggio ignorano la magagna, salvo il "secondo". Costui, per motivi psicologici, esita a denunciarla. Infine il proprietario della nave, a bordo, sistema una calamita accanto alla bussola allo scopo di far perdere la giusta rotta alla nave e di mandarla in rovina, per poter riscuotere il premio assicurativo. Ciò ricorda la manomissione del sistema di frenaggio avvenuta ai danni della cabina della teleferica Stresa-Mottarone, manomissione a quanto pare ritenuta dai responsabili utile a velocizzare i viaggi e a non perdere soldi. Più numerosi viaggi, più biglietti staccati, più profitto.  14 morti, più un bambino ferito nel corpo e nella mente.

Flight

  Il film "Flight" (regia di Zemeckis, D.Washinton protagonista) in questi giorni di Maggio mi ha trovato ben disposto a rivederne qualche sequenza. I primi minuti sono ottimi. Ottima la sequenza in cui l'intervento di uno specialista in droghe ( interpretato da J.Goodman) riesce a trasformare il protagonista, ubriaco fradicio, in qualcosa di presentabile. Posso dire di aver visto e rivisto “Flight” tra il 2012, quando uscì, e oggi. Un comandante di aerei alcolizzato procura ai suoi passeggeri la salvezza, dopo un guasto, rovesciando l'apparecchio, che dunque vola “a testa in giù” fino all'atterraggio. Non che manchino le vittime. Ma niente in confronto alla carneficina probabile. Ora, la trovata del comandante, Withtaker, è resa possibile dal fatto che lui è ubriaco.  Escogita la soluzione estrema perché è in stato di alterazione. Questo personaggio mi ha ricordato due capitani di nave incontrati negli anni in cui leggevo le opere di Joseph Conrad, e precisamente

Nuyork?

  New York o "nuyork"? Palermo o " palemmo"? Napoli o "napule"? Venezia o " venessia"? Fate voi...

Sbagliai assai

 Quante mai volte mi capita qui di sbagliare non so.  Quando me ne accorgo apporto correzione o elimino. Tutto in "perfetta solitudine"... Ho scoperto che " vox clamantis in deserto" significa: voce di colui che chiama nel deserto. Che è un luogo comune, sì, ma giustamente menzionato. Che invece ho creduto di dover correggere in base alla formula erronea "vox clamans in deserto", che significherebbe : voce chiamante nel deserto...

I care

  Non credo che a Don Milani sarebbe piaciuto esser citato da un'alta papavera come Ursula Von Der Leyen in merito al suo prediletto I care , comunque se fosse vero (non sono un donmilanista) che lui lo opponeva al Me ne frego fascista, ebbene: avrei qualcosa da ridire, infatti Me ne frego , fascista o non fascista, è liberatorio, e di fregarcene abbiamo bisogno come dell'aria. Di molte cose ci importa, di molte altre ce ne freghiamo. Per esempio dell'Ursula.

Gates

 Dalla odierna pisciatina del Gramellini sul Corsera si ricava che il medesimo ritiene Gates significare Ponti.

Character skills

 Galli della Loggia (5 V 021) sul Corsera ha ragione circa quant'esce dai pedagogisti annidati nel mistero dell'istruzione: mostruosità abborracciate in inglesese che finiscono di rovinare la scuola ... Nota bene: finiscono di - non con il - rovinare la scuola. Ricordo altresì che "character"  significa in inglese non solo "carattere", ma anche "personaggio".

Astori

 Non capisco come si possa mandare in rovina un anziano medico (un milione e 90 mila euro da versare ai familiari del defunto) perché un giovane di sua pertinenza diagnostica è morto,  mentre dormiva, a causa di una imprevedibile disfunzione cardiaca. Mi riferisco al calciatore Astori. Che non si è sentito male durante una partita o un allenamento, ma mentre era a letto e forse dormiva. Ciò che può capitare a chiunque. Sono misteri giuridico-medici che lasciano basito un profano. Che, se potesse, consiglierebbe al condannato medico di cambiare avvocato in vista del prossimo grado di giudizio.  N.B. Astori stava bene, giocava con continuità ed era "capitano" della sua squadra, in serie A. Era un atleta professionista.

"In guerra"

 Il film "In guerra" (regia di S. Brizé, Francia 2018) racconta una storia comune: si chiude una fabbrica allo scopo di aprirne una nuova in un Paese dove la merce lavoro è meno costosa. Si tratta di una vicissitudine in genere lunga, come abbiamo imparato anche solo seguendo distrattamente i telegiornali nazionali e locali. I sindacati qui difendono il posto di lavoro dei dipendenti della fabbrica in un primo momento facendo concessioni in termini di orario e di salario alla proprietà; successivamente, quando tale cedimento si mostra inutile, passano a forme di lotta tradizionali (scioperi, occupazioni della fabbrica); infine propongono alla proprietà, con la mediazione del governo francese, di vendere la fabbrica. Peccato che la proprietà non voglia vendere, forse per non crearsi un concorrente. La trattativa termina con un episodio di brutalità operaia - che corrisponde alla brutalità del processo ("delocalizzazione")  iniziato dai proprietari.  Non da tutti i d