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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Le voci del mondo

Le voci del mondo , romanzo di Robert Schneider, è intitolato nell'originale tedesco Schlafes Bruder , che alla lettera significa "fratello del sonno".  In italiano la traduzione (Einaudi) dovrebbe essere "(la) sorella del sonno", è infatti in questione la morte, cui il sonno viene accostato, o paragonato, sennonché Tod (morte) in tedesco è maschile, per cui ecco spiegato quel Bruder (fratello). Pare che il romanzo, nonostante che a tratti presenti qualche difficoltà  per il lettore, come me, a digiuno di conoscenze tecniche e lessicali di musica, abbia avuto molto successo - internazionale. A parte il titolo, scelto forse per opportunismo commerciale, l'italiano della traduzione è buono, per cui la lettura è piacevole. In breve, si tratta della storia di un individuo dotato di genio musicale che, a causa del suo isolamento sociale e geografico, rimane sconosciuto e soprattutto non può confrontare le sue capacità con modelli colti. Il narratore della sto

Erostrato

Nel caso che la versione di polizia, magistratura e media sul delitto avvenuto a Torino, dove un giovane marocchino con nazionalità italiana ha ucciso lungo il Po un giovane italiano a lui sconosciuto con una coltellata, sia veritiera, e a parte la spiegazione data dall'assassino, potremmo far ricorso esplicativo ad un racconto di Jean Paul Sartre, Erostrato , edito in italiano da Einaudi (Torino!) molti decenni or sono. Un tizio spara ad uno sconosciuto per strada, gli spara nella nuca senza neppure averlo guardato in faccia, perché ...  Leggiamo Sartre. Altrimenti rifacciamoci alla fenomenologia dell' Amok, evento descritto in referti etnologici dall'Indocina, da Giava, da Sumatra. Un tizio esce in strada e colpisce con una roncola chiunque si trovi davanti, finché qualcuno non abbatte lui. Del resto, un anno fa circa, un pensionato italiano, a Firenze, uccise con un'arma da fuoco, sull'Arno, un venditore ambulante africano che non aveva mai visto prima né sape