Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Propedeutico ?

 Preliminare o introduttivo è il momento iniziale che apre una qualche azione. Propedeutico è per esempio uno studio di base (le tabelline) che tornerà utile nei calcoli, nella soluzione di problemi in matematica. Usare "propedeutico" per azioni che non hanno a che fare con lo studio, con la scuola, con la pedagogia, è un abuso.

L'isola di Arturo

  L'isola di Arturo (1957) è un celebre romanzo di Elsa Morante che, non senza colpa, ho letto solo in questi giorni. Mi si è presentato sabato scorso in un luogo di "scambio libri" e non ho potuto evitare di prenderlo. Della Morante avevo letto soltanto La storia , e a rate molto distanziate! Nel post che precede questo ho affermato che certi scrittori italiani non hanno nulla da invidiare a quelli di altre letterature più frequentate della nostra. E infatti. In prima persona un certo Arturo Gerace racconta della sua infanzia e adolescenza, vissute nell'isola di Procida. Il romanzo termina nel momento in cui il protagonista/narratore compie quindici (o sedici? Ora non ricordo) anni e lascia l'isola con l'intenzione di arruolarsi nell'esercito italiano in vista dell'inizio della guerra . E' solo verso la fine del racconto che si sa con certezza in quale epoca si svolga la vicenda (1925-1940, all'incirca). Tale riserbo  praticato dall'autri

In quale lingua scrivi

 Si dibatte nella pagina quotidiana del Cazzullo, di recente, sui romanzieri italiani*. Qualcuno sostiene che con i francesi, per esempio, non c'è partita. Non abbiamo Stendhal, non Flaubert, nessuno invece nel mondo legge Manzoni, Nievo ... Quattro nomi: D'Annunzio, Tozzi, Gadda, Moravia non avrebbero nulla da invidiare a nessuno, solo che scrivono in italiano, una lingua poco conosciuta di un Paese di scarso peso. Tutto qui. *Corsera, Milano.

Punizioni e vendette

 Chi abbia collaborato con entità politiche e/o militari  esterne e/o estranee al Paese di appartenenza, dopo la sconfitta di tali entità viene perseguito/perseguitato dalle entità vincenti. Anche in modo vendicativo e sbrigativo. Chi siano i "buoni" e i "cattivi" in tali circostanze dipende dal punto di vista politico che si ha. Con ciò non si pensi che tutti i punti di vista politici si equivalgano qualitativamente, ma certo anche qui influiscono le opinioni che si hanno! In Francia dopo il 1945 furono perseguiti/perseguitati coloro che avevano collaborato con gli occupanti tedeschi e con il governo Petain. In Italia dopo il 1945 furono perseguiti/perseguitati i fascisti e coloro che avevano collaborato con gli occupanti tedeschi e con il fascismo repubblicano. In Polonia, dopo la fine del cosiddetto comunismo, di recente non si sono fatti certo complimenti con gli sconfitti. Sono pochi esempi... In Afghanistan in questi giorni sta accadendo lo stesso ...  S'i

Femminicidio ?

Giorni fa una ragazza di 15 anni, a Treviglio (Bg), ha ucciso la madre con una o più coltellate.  È "femminicidio" ?  Se non lo è, nel senso che non corrisponde alla definizione, non sarà il f.c. un concetto "misantropico"* femminista?  Quindi una donna uccisa da una donna, pure parente stretta, non " fa punteggio"? Comunque la notizia è sparita subito dai media... * meglio "misandrico", ma che orrore di parola! (25 IX) Due donne nel nord Italia uccidono la loro madre per motivi diciamo di interesse economico: è femminicidio? Oggettivamente il termine "omicidio" segnala l'uccisione di un uomo (homo). Forse ciò disturba nel senso che esclude etimologicamente la donna (foemina, ma anche mulier). 

Paragone

  Il paragone è uno strumento retorico ed esplicativo (v. anche la similitudine, termine che i presuntuosi ignoranti adoperano al posto di "somiglianza") : mette in rapporto di solito due elementi del dire, del capire, dello spiegare, del chiacchierare. Così in questi giorni si paragonano per esempio i talebani ai narcotrafficanti latino-americani, la rotta Usa di Kabul 2021 con quella Usa di Saigon 1975. Non è questo il luogo per commentare queste ciaccole. Vorrei far solo notare che una conseguenza logica del paragonare due elementi è che il secondo a sua volta sarà, per retroazione, paragonabile al primo, per cui, se i talebani "sono come" i narcotrafficanti latino-americani, ne consegue che i trafficanti latino-americani "sono come" i talebani. E i vietcong allora "erano come" i talebani di oggi? 

Gestire

  Secondo la mia esperienza fino a una cinquantina di anni fa "gestire" era intransitivo e significava "fare gesti", pian piano il verbo si è trasformato in transitivo e ha significato - significa - "avere il controllo" di qualcosa, qualcuno. "Mandare avanti" un negozio. Viene naturalmente dal latino "gerere". Diciamo che l'uso ha riportato il verbo alla sua origine. L'abuso della transitivizzazione mi infastidisce da mezzo secolo.

L'ombrellone

 Negli anni ottanta vidi il film di Dino Risi "L'ombrellone" (1965 - con E. M. Salerno, Sandra Milo, Raffaele Pisu, Jean Sorel, Lelio Luttazzi) e mi colpì molto; tuttavia ieri, rivedendolo su Rai Storia, ho scoperto che non è in B/N come credevo, ma a colori. Il mio televisore ai tempi era obsoleto. A colori mi pare che perda molto del suo fascino anni sessanta;  comunque: un marito va al mare a trovare la moglie e, per riscuotere i frutti dei suoi diciamo diritti coniugali, ci mette il tempo dell' intero week end, dopo aver superato una serie di "prove"... Non importa. A me pare che l'odio abbia tolto un po' di incisività al maestro Dino Risi. Odio verso la riviera adriatica, verso le masse e le vacanze di massa, verso la piccola e media borghesia, verso uomini donne e bambini, automobili eccetera. Con l'odio si va poco lontano, ci s'impantana *. Per di più - qui parla una mia idiosincrasia - E. M. Salerno, ai tempi celebre, è simpatico come

Céline, Delfini ...

 Nel Corsera di ieri (6 Agosto) trovo, in nazionale, una notizia su scritti inediti di Céline, e, in locale, considerazioni su Antonio Delfini, un autore poco fortunato. Gli inediti di Céline potrebbero essere carte perdute o rubate o dimenticate. Si sa che la casa parigina di LFC al termine della guerra fu in sua assenza* messa a soqquadro. Si sa altresì che, lui defunto, la vedova frenò eventuali editori per motivi di prudenza politica. LFC era diventato un intoccabile.  Delfini visse anche a Firenze, ma non l'amava, mi dispiace per l'articolista locale. Che in un lungo articolo omette la segnalazione de Il ricordo della basca , ottimo testo. Invece azzarda che Il fanalino della Battimonda sia un testo fondamentale. Fondamentalmente fallito e all'incirca illeggibile, fa pensare agli effetti del "fumo". Delfini tentò nel FDB il "paroliberismo" (Savinio): bravo. Surrealismo modenese. Futurismo tardivo. Non c'è nessun problema, solo che definirlo un t

Metonimia

 Oro argento bronzo per dire/scrivere medaglia di ecc. è una figura retorica che si chiama metonimia, ma usarla è g reve, squallido: giornalistico insomma.

Un incubo: gli anni sessanta

 Qualche giorno fa Rai storia ha diffuso un film del 1962, "Il disordine", di Franco Brusati, con una quantità di volti femminili e maschili allora noti, sia italiani sia stranieri. Bianco e nero, s'intende. Ai tempi mi era sfuggito. A parte il titolo, infelice e con ogni probabilità moralistico, il film merita di essere visto e meditato, non tanto come riflesso critico del cosiddetto miracolo economico, che non fu un miracolo e che comunque a nessuno importa più, quanto per la sua costruzione. Se leggete la scheda wiki non avrete soddisfazione. Il "disordine" del titolo sta in un ordine narrativo non comune, in una "scansione" quasi "onirica" delle scene, che passano, notturne, attraverso il protagonista, un "io" spaesato come talvolta lo siamo nei sogni. Questo è un incubo, altro che miracolo economico.  Direi che Brusati ha composto un film "a episodi", come allora si faceva, ma senza avvisare lo spettatore coi titolett