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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

Dimenticare la bambina chiusa in auto per ore.....

A proposito della dimenticanza di una donna che è costata la vita alla di lei bambina (18 mesi), restata chiusa in auto per diverse ore con questo caldo in località Vada, a sud di Livorno, un neuropsichiatra fiorentino intervistato da un tv locale ha parlato delle ragioni delle dimenticanze in genere senza toccare l'argomento di che cosa è l'oggetto della dimenticanza. Io credo che non sia lo stesso dimenticare le chiavi e dimenticare in auto la propria figlia. Mi è venuto da pensare al vecchio stravecchio Freud che eticizzava il mentale*, sbagliando; adesso un moderno neuropsichiatra, al contrario, toglie qualsiasi spessore etico al mentale. Meglio la responsabile, che ha detto: è colpa mia. Perfetto. * Vedasi Psicopatologia della vita quotidiana .

"Propedeuticamente", accarezzo la tua ombra....

Leggo spesso qua e là l'attributo "propedeutico" usato al posto di "preliminare" o "introduttivo" da persone forse ignare del significato, che è particolare e riguarda ciò che è "introduttivo", sì, ma a una "dottrina", insomma: insegnamento e studio. Già che ci siamo, leviamoci un altro dente: leggo "stato dell'arte" usato al posto di "stato attuale delle cose", quando cioè non è in questione alcuna "arte", ma invece magari una trattativa. N.b. Il titolo del post si rifà al verso di una canzone molto vecchia che mi pare cantasse un certo Adamo: "furtivamente, accarezzo la tua ombra..." Che c'entra? Nulla.

Muenchen

Dilettante sordomuto e analfabeta di lingua tedesca, che però con fatica e dizionari letterariamente traduco, ieri sera stavo verificando le mie conoscenze, compitavo le scritte che in quella lingua, a me carissima e in sé nobile, scorrevano sotto le immagini dell'americanata omicida in corso a Monaco di Baviera. Presto però tali scritte sono cessate, o meglio sono state sostituite da scritte in inglese, con mia grande delusione. Segno chiaro del dominio.

Disertori italiani dal 1940 al 1945

Ho letto Disertori di Mimmo Franzinelli, un bel libro - forse meritava una veste migliore - sul fenomeno della diserzione nel corso della guerra che l'Italia combatté dal 1940 al 1945. Fino alla caduta del regime (25 luglio 1943) ed all'armistizio (8 settembre 1943) invero le diserzioni (punite assai seriamente) furono un fenomeno modesto anche se avventuroso, specie in Russia. Dopo l'8 settembre fino alla fine della guerra e della lotta fratricida le diserzioni furono moltissime in tutte e da tutte le parti in causa, duecentomila dal cosiddetto regio esercito, centomila dalle armate della RSI. Leggendo ho avuto l'impressione che, nella ricostruzione di Franzinelli, la motivazione dei disertori vincente sulle altre fosse meno ideologica ed etica che improntata alla sopravvivenza ed all'attaccamento alla vita quotidiana. Insisto: si tratta di un reato in tempo di guerra punito spesso tramite la fucilazione, non stiamo parlando di multe per divieto di sosta.

"Nero"?

In inglese "nero" si dice "black", mentre "nigger", "negro", è dispregiativo. In italiano negro, dal latino "niger nigra nigrum", vuol dire nero. Ragione per cui se non fossimo diventati servi degli americani non troveremmo sensato sostituire la formula classica "negro" con l'insensato e orribile "nero".  "E allora come la mettiamo con "bianco"? Male assai, trattasi di falso, nessuno è bianco, a parte qualche creatura nordica, così come nessuno è nero, più o meno. Sono semplificazioni. Come "giallo" o "pelle rossa".  Se ne esce?

Smartphone dipendenza? Tranquilli!

Tempo fa offrii un passaggio a un giovane di mia conoscenza; dato che sapevo che andava a Firenze, dove anch'io ero diretto, mi offrii di lasciarlo alla stazione del Campo di Marte, vicina a casa mia, da dove in treno lui avrebbe potuto andare in pochi minuti fino alla stazione centrale. Lui respinse educatamente la mia offerta, corredando il rifiuto con un'invocazione alla tranquillità: "Tranquillo, mi basta scendere a xy!". Orbene, questa parola mi seccò, dal momento che io non ero ansioso di avere la compagnia di questo frescone per trenta invece che per otto chilometri , ma semplicemente gli mostravo l'ovvietà di un passaggio fino a Firenze. Ho poi notato che la formula è rituale se non "virale", e congetturo che la si debba al cinema o alla tv, dove ho sentito che si spreca.  La tranquillità è una cosa seria e comunque non s'impone. P.s. La madre del frescone mi dice che, vergognandosi il medesimo della sua smart-phone- dipendenza con me, i

Letture programmate

Un conoscente, cui ho segnalato due libri usciti da poco, mi ha ringraziato chiarendo però che lui ha letture già programmate e che non prevede neppure di poterle fare tutte. Ciò mi ha suggerito che il mio conoscente sia un professionista. Io, che non solo mi trovo "in pensione", ma che forse non sono stato un professionista neppure quando ero operativo, come dilettante mi posso invece aprire ad ogni tipo di lettura che mi vada di fare. Sono un puttaniere dei libri.