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Visualizzazione dei post da aprile, 2011
Da Firenze arrivano notizie sul riassetto dei dipartimenti (di minimo 50 membri)e sulla liquidazione delle facoltà universitarie: due piccoli dipartimenti di nostra conoscenza, tra gli altri, Filosofia, uno, e Studi sociali, due, sono stati spazzati via (o stanno per esserlo): i loro membri sono (stati) deportati in altri dipartimenti, dove con ogni probabilità hanno perso (o andranno a perdere) le loro caratteristiche, il loro specifico culturale. La differenza rispetto a prima della riforma detta Gelmini è che adesso il riassetto sarà forzato e guidato dall'alto: in pratica un membro di dipartimento non potrà optare per la sede desiderata, ma dovrà adattarsi secondo "linee guida" che sembrano rigide come percorsi ferroviari. Senza deviazioni. I colleghi sembrano accettare tali linee guida senza pensare a ribellarsi, ma pensando ad aggiustamenti più o meno cervellotici.
per semestri interi il nuovo gioco di società (gattopardesco) derivato dagli effetti della riforma Berlusconi sarà scomporre gli assetti attuali (dipartimenti, facoltà) e ricomporli secondo le nuove regole (via le facoltà, dipartimenti con minimo 50 membri effettivi), in effetti rigide e dirigistiche. Il nuovo gioco, s'intende, sarà guidato dagli strateghi della convenienza in termini di potere (perdibile o conquistabile), ma eccita tutti quanti. Nel frattempo l'università in quanto scuola di "alti" studi, che importa?, crepi pure. Quanto a me: tra massimo 17 mesi sarò fuori.
la scuola pubblica che il cosiddetto premier e alcuni dei suoi cortigiani attaccano in quanto manipolatrice sinistrorsa dei piccini non esiste se non nella immaginazione preelettorale ed ignorantistica del cosiddetto premier e dei suoi cortigiani. la scuola pubblica che la cosiddetta opposizione ed alcuni intellettuali difendono, dagli attacchi preelettorali ed ignorantistici del cosiddetto premier e dei suoi cortigiani, in quanto nobile istituzione democratica e formativa, non esiste se non nella immaginazione di questi intellettuali e cosiddetti oppositori. la scuola pubblica è un barcone di disperati che arranca in preda alle ondate crudeli, marcia e stracarica.
da due anni nella scuola dell'obbligo sono stati reintrodotti i voti (da 1 a 10), così i piccini abituati ai "giudizi" si trovano spaesati con i numeri e le medie che si devono fare - è ovvio. L'altra mattina ho udito una ragazzina telefonare per strada ad alta voce la seguente considerazione: non vado mica tanto male, ho due 5 e un 3. La media dà poco più di 4, e mancano meno di due mesi alla fine dell'anno scolastico.
Anche nella facoltà di Vacuologia dell'università di Civitarotta, com'è naturale, impera "U-Gov", un sistema di elencazione dei "meriti" accademici dei docenti di varia "fascia", per altro trascurante l'attività didattica (insegnamento, esami, tesi) che evidentemente non rientra nel "Gov" (sarà, secondo la moda, "governance"); sistema dunque limitato alle cosiddette pubblicazioni dei docenti. Recentemente a cura del dipartimento di scienze vacuologiche, più o meno fatto dalle stesse persone che "operano" in facoltà, è stata pubblicata una lista di numeri (eurovalenti) relativi al finanziamento del "60%" delle iniziative di "ricerca" dei vari docenti, ciò che sta tra il resoconto annuale dei crediti/debiti dei membri d'un condominio e la "colonna infame" (Manzoni). Si va dai tapini "300" ai sontuosi "2400" euro. In alto i bravi, in basso gli scarsi o fannulloni.