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Visualizzazione dei post da giugno, 2022

Virginia Woolf: una stanza tutta per sé

Una stanza tutta per sé ( A Room of One's Own ), libro di circa 140 pagine pubblicato in Inghilterra da Virginia Woolf nel 1929 e tradotto in Italia nel 2005 (SE Srl, Milano), è un saggio basato su due conferenze tenute dall'autrice nel 1928: “le donne e il romanzo”. L'ho letto solo in questi ultimi giorni conscio che Virginia Woolf è una famosa scrittrice di cui tuttavia ricordo di aver letto solo qualche capitolo di Gita al faro ( To the Lighthouse ), romanzo del 1927. Il testo è piuttosto scorrevole, colto e poco accademico, narrativo, nonostante che le due conferenze siano indirizzate a studentesse universitarie; ciò non ostante la sua buona fruizione comporterebbe competenze in fatto di letteratura inglese, soprattutto, che a me mancano. Con questa premessa passo a fare qualche considerazione. Uno scrittore fiorito nella seconda metà del ventesimo secolo e piuttosto premiato da pubblico e critica come Raymond Carver, statunitense, racconta da qualche parte di aver

Gabri, frena!

Dopo aver letto per la seconda volta, nel contesto di una mia rilettura completa di quasi tutte le opere di Piero Chiara, la  Vita di Gabriele D'Annunzio, ho deciso di misurarmi con Il fuoco e con Notturno , che, insieme a Il piacere e a L'innocente , costituiscono tutto il (poco) D'Annunzio in mio possesso. Notturno , opera scritta in stato di menomazione visiva a causa di una grave ferita subita da Gabriele durante un combattimento aereo (il nostro partecipò alla cosiddetta grande guerra), è piuttosto sopportabile forse proprio a causa dell'accennata menomazione, perché è in  sordina ; comunque ne ho rimandato la lettura completa a un futuro senza data. Il fuoco , romanzo scritto verso la fine del diciannovesimo secolo, sono riuscito con gran fatica a leggerlo fino in fondo. Pare che ai tempi tale opera abbia suscitato un certo clamore a causa del riferimento dei protagonisti, Stelio e Fosca, a Gabriele stesso e a Eleonora Duse, entrambi celebri e notoriamente legat

L'amore coniugale messo alla prova della sua traduzione in romanzo

  Nel 1949, se non sbaglio, Moravia pubblicò L'amore coniugale , un breve romanzo che narra di un aspirante scrittore il quale si dedica alla stesura di un breve romanzo intitolato “L'amore coniugale”. A tale scopo il protagonista si ritira insieme alla moglie in una villa prossima a una città toscana. A un tratto costui viene preso dalla convinzione di perdere energia creativa a causa dei suoi amplessi con la moglie. Li interrompe e scrive fino a completare il testo. Quando passa alla trascrizione a macchina del lavoro svolto si accorge di non esserne contento. Della moglie come giudice della qualità del testo egli si fida fino a un certo punto. Come se ne esce?  La storia si svolge nel 1937. I coniugi sono di condizione socio-economica buona nel senso che possiedono una casa in città e una al mare, oltre alla villa in Toscana, né hanno bisogno di lavorare per vivere. L'aspirante scrittore non è (neppure) capace di radersi da sé, per cui fa venire in villa ogni giorno un

Il conformista secondo Moravia

Il conformista (Moravia, 1951) racconta brani tra loro distanti della breve vita di Marcello Clerici dando luogo a immagini di Roma, delle sue strade, degli interni, dei giardini privati - degli abiti, dei corpi. Con un ammirevole risparmio di parole Moravia è sempre capace di suscitare atmosfere consistenti: a me paiono acide - come tuttavia spesso acida è la vita. Per chi non ricorda il romanzo, passo a riassumere la storia. Marcello Clerici, figlio unico di una coppia infelice, ma piuttosto ben collocata dal punto di vista sociale ed economico, nasce nel 1907 e nel 1920, a tredici anni, patisce un'avventura che oggi diremmo di pedofilia omosessuale. Ne esce convinto di aver ucciso il seduttore sparandogli con la pistola che gli era stata promessa in cambio di “favori”. Lo ritroviamo nei tardi anni trenta funzionario dei servizi segreti (OVRA, “opera vigilanza repressione antifascismo” - la sigla però nel testo non appare) incaricato di organizzare l'assassinio di un oppos

4 racconti di Stefan Zweig

  Erstes Erlebnis è una raccolta di quattro racconti pubblicati da Stefan Zweig nel 1911. L'ho letta nell'edizione Fischer (Frankfurt am Main, 1979). Il titolo significa Prima esperienza . “ Storia in penombra”: un ragazzo in vacanza una notte nel parco della casa che lo ospita – in Scozia - scambia effusioni con una sconosciuta, o meglio con una ragazza non riconoscibile tra le diverse della compagnia. La seconda volta che ciò avviene Bob, questo il nome del ragazzo, fa in modo, durante un abbraccio, che gli si imprima sulla pelle una medaglietta che la sconosciuta indossa. Ritiene in seguito di riconoscerla, alla luce del giorno, poiché vede una delle ragazze della compagnia con un ciondolo simile. Bob tenta un approccio, ma viene respinto malamente. Un'altra notte Bob viene gratificato da un nuovo incontro impetuoso, dopo il quale la ragazza se ne va. Ma chi è? E' Margot?  Bob si arrampica su un albero in prossimità della finestra della stanza di Margot, ma cade e