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Visualizzazione dei post da marzo, 2015
Nel settimanale del Corriere, "Sette", si discute a favore e contro la detraibilità delle spese sostenute da chi affida l'istruzione dei figli a scuole paritarie, private, cioè a salato pagamento. A me sembra che, se è detraibile la spesa medica privata, può esserlo anche la spesa scolastica. Voglio dire: se vado da uno specialista privato e spendo mille euro, li porto in detrazione e non è che mi ritornano in tasca i mille euro, suvvìa! Duecento, tipo. Va bene così anche per la scuola privata, pardon: paritaria. Altrimenti ci prendiamo per le natiche.

Omonimie, assonanze

Si discuteva una tesi di laurea consistente in realtà nell'esame dell'opera dello psicanalista nordamericano Robert Langs, un autore molto interessante, ma di nicchia, e la relatrice ufficiale, che evidentemente aveva dato appena un'occhiata al titolo del lavoro, fece il suo intervento parlando dello psichiatra britannico Ronald Laing, assai noto negli anni settanta del secolo scorso, autore celebrato di  The divided self,  di Knots , di Politics of Experience . Nessuno, a parte me e lo studente laureando, si accorse della topica. Ero io l'effettivo relatore della tesi, e sorvolai sull'ignorantismo della collega soprattutto per non nuocere al laureando, che non sapeva più dove guardare. Mi ha riportato alla memoria questo quadretto accademico l'aneddoto riferito in questi giorni su tale Barracciu, una sottosegretaria dell'attuale governo, che avrebbe a suo tempo commemorato un poeta parlando d'un giurista dello stesso cognome. In un suo testo di cui or
A Scienze (...) politiche, "scuola" universitaria fiorentina, il giudice Giancarlo Caselli doveva tenere una lezione, giorni or sono, ma ha rinunciato, vista l'accoglienza ostile che un gruppo di studenti gli aveva preannunciato con argomenti almeno ineleganti e senz'altro parolai. Il Caselli, ora pensionato, è stato per decenni un avversario all'incirca implacabile dei militanti radicali di sinistra, ragione per cui non è strano che gli studenti di cui sopra, radicali di sinistra, lo abbiano attaccato. Ora, per quanto in un diverso contesto, io ho potuto dare qualche occhiata a certe manifestazioni studentesche analoghe a quelle oggi presenti a Scienze politiche, e francamente mi sono sembrate sciatte, del resto anche quando ero giovane ed alquanto coinvolto nelle "lotte" seguite al famoso Sessantotto, la sciatteria non mancava. Eravamo anche noi dei parolai, degli estremisti, credevamo di avere ragione mentre invece dalla ragione e dalla razionalità er

La scuola buona?

Le considerazioni che Ernesto Galli fa (Corriere, 8 III 2015) sulla scuola italiana esposta alle ipotetiche manovre riformatrici sbandierate dal governo attuale sono sbagliate là dove egli trascura l'effetto delle innovazioni esteriori autentiche, che potrebbe essere non disprezzabile, per esempio: scuole non fatiscenti potrebbero essere contenitori favorevoli a migliorare la qualità  delle ore di apprendimento (e non solo) degli allievi; lo stesso dicasi sulle esigenze di rinnovare i programmi di studio, rinnovabili non tanto per seguire il mondo esterno alla scuola come si segue una moda, quanto per dare alla scuola una presa maggiore sulla realtà vera. E' inutile rompere le scatole con Omero o Dante o Copernico a chi non è ancora in grado di apprezzarli. A ciò serviranno studi superiori, ma davvero superiori. Ernesto Galli sembra non sapere che il vecchiume laido e fatiscente deprime i giovani, pronti certo a danneggiare il nuovo pulito e fiammante, com'egli afferma, sta