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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

25 a pile

In merito al 25 aprile pare che in tv si sia offerta l'immagine di giovanissimi ignari della resistenza al fascismo e della guerra partigiana, ciò che chiama in causa gli studi, in primo luogo. La scuola. Non mancano del resto giovanissimi ignari di geografia, anche di quella italiana, né diplomati che non sappiano scrivere correttamente in italiano, e che non leggano mai un libro. I motivi di questi tipo di ignoranza in senso stretto saranno molteplici. Per esempio l'italiano inteso come saper scrivere conta poco, a scuola, per cui magari ti danno 8 in uno scritto di storia dell'arte pieno di errori d'italiano; quanto alla geografia, il suo insegnamento spazia sul socioeconomico e trascura il "dove", che è tutto, ma ci pensa il navigatore satellitare a indicarti la via, e in genere internet a toglierti la curiosità di sapere dov'è Pavia. Il motivo secondo me principale dell'ignoranza a scuola sta nel fatto che la scuola elementare e media è un conteni

Charles Robin

La lettura della traduzione di un libro - segnalato in Diorama letterario n.328 - di C.Robin intitolato La sinistra del capitale e dell'alta finanza , edito da Controcorrente e dotato di una illustrazione di copertina degna di un gruppuscolo di estrema destra, è molto interessante e piena di prospettive, inclusa quella di portarla a termine, nonostante essa sia resa ardua dalle continue interruzioni indotte dalle note a pie' di pagina, e dalla quasi totale francesità dei riferimenti, ciò che mi manda in bestia. Questo giovane studioso francese sostiene, con un autore che egli cita molto e che si chiama Michéa, che i libertari, più o meno spinti che siano, sono intimamente imparentati con i liberali-liberisti, e che in definitiva la sinistra estrema (il riferimento locale è ad un nuovo partito anticapitalista francese di cui non so niente: certo non dev'essere marxista - leninista) con le sue rivendicazioni libertarie inerenti il costume fa da controcanto alla sfrenatezza de

Si chiamava cattedra

In un liceo scientifico sito in un centro non lontano da Firenze alcuni ragazzi di una quinta hanno fatto trovare scritto sul piano del tavolo del docente in arrivo (si chiamava cattedra) il suo nome unito ad un insulto alla moda, sennonché il docente ha riconosciuto la grafia ed ha segnalato il responsabile, reo confesso, al direttore didattico (si chiamava preside). La cosa non ha avuto seguito, nel senso che il docente non ha denunciato l'autore dell'insulto. Peccato. Spero che questo verme la paghi - alla maturità prossima.

Trans

In un istituto di Prato intitolato sia a Gramsci (dirigente comunista nei primi decenni del 20° secolo) che a Keynes (teorico illuminato del capitalismo nella stessa epoca) un docente avrebbe ballonzolato ed anche mostrato, secondo una foto fatta da uno studente che il Corriere fiorentino esponeva ieri 10 aprile, il seno nudo durante una lezione, comunque nella scuola. Il fatto che il docente sia stato, prima che "donna", uomo, insaporisce il piatto, come del resto il curioso nome "trans" della scuola. Il docente, non lontano dall'età della pensione, ritengo che sarà invitato ad accomodarsi fuori. Resta la scuola, però.