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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Un'anima in pene

Trovato in casa un bistrattato volume contenente i due tropici di Henry Miller, ho letto quello "del Capricorno", o forse riletto, non saprei. L'italiano della traduzione di Luciano Bianciardi, nonostante qualche maremmanismo di troppo, è splendido. Ho penato ad arrivare in fondo, anzi credo che il testo potrebbe continuare ancora o terminare prima e sarebbe lo stesso. L'avanguardismo di Miller, riferibile a vezzi francesi come surrealismo e dadaismo, oggi mi stucca. Miller dimostra inoltre che l'isteria riguarda anche gli uomini. Chi abbia letto Kerouak capirà da dove costui, Kerouak, abbia preso la verve che tanta discutibile fama gli guadagnò. Tornando a Bianciardi segnalo che uno "ziro" pieno di birra forse si capisce che cosa voglia dire se si è imparato a parlare nella provincia di Grosseto ...  nel Tropico del Cancro , che senz'altro devo aver letto da giovane, ho trovato invece una cantonata inerente la fellatio , che l'ottimo Luciano ren

Louis Wolfson

  Un film con regia cieca fallisce negli Usa, ma riscuote successo a Parigi: è una trovata di W. Allen, se non sbaglio in "Hollywood ending". Ci ho ripensato vedendo "Sqizo" (D. Fabbri, 2020), opera su Louis Wolfson,  newyorkese in patria etichettato come schizofrenico: scrisse un libro in francese ( Le schizo et les langues ) e lo inviò a Gallimard, importante casa editrice parigina, ricevendo attenzione e pubblicazione. In sostanza da giovane Wolfson soffriva di antipatia per la lingua inglese, madre lingua e lingua di sua madre, e cercò, trovandolo, rifugio in diverse altre lingue, tra le quali il francese. Totò avrebbe detto: sono pazzo ma non scemo... Ho poi letto Mia madre musicista morta ..., pubblicato da Einaudi, traduzione dal francese fatto in casa di Wolfson. Il testo riporta scarni appunti della madre ammalata di cancro intervallati per lo più dai resoconti delle uscite di Louis, scommettitore accanito sui cavalli ... il finale si svolge tutto in un os

Grazie, Karl Popper, ma ...

Di Karl Popper, filosofo vissuto quasi un secolo, il ventesimo,  viennese trasferitosi prima in Nuova Zelanda, poi in Inghilterra, sapevo le critiche alla psicanalisi ("pseudoscienza") e la brillante teoria dello scientifico come falsificabile , ma negli ultimi anni la mia attenzione è stata attirata dal concetto di "società aperta", evocato da questo o quel politologo. Infine mi sono deciso a procurarmi La società aperta e i suoi nemici , pubblicato dall'editore Armando negli anni settanta. Scritto in lingua inglese e non in lingua tedesca, suddiviso, nell'edizione da me scorsa, in due volumi, il trattato, prodotto dal giovane Popper all'incirca durante la seconda guerra mondiale e rivisto fino agli anni sessanta, elabora critiche a Platone, a Hegel e a Marx, ragion per cui è un'occasione per "ripassare" o avviarsi a studiare i tre celebri filosofi, almeno per gli incompetenti come il sottoscritto. Dunque: Platone, Hegel e Marx sarebbero n

Bombardamenti cinematografici

Vista una parte del film inglese del 2016 intitolato in italiano "Quando due mani si sfiorano" ... Secondo voi nella Germania dei primi anni quaranta la lingua dei documenti di identità dei cittadini era l'inglese o il tedesco?  Già in "The reader" (2009) un giovane tedesco insegnava a leggere a un'analfabeta piacente pagine che lo spettatore riconosceva stampate in inglese, nonostante che la storia si svolgesse in Germania negli anni cinquanta. Queste boiate etnocentriche bombardano, come facevano gli angloamericani volanti ai danni delle città italiane e tedesche durante la guerra "39/"45, la credibilità non solo artistica di simili film, e si approfittano del pubblico distratto e un po' rincoglionito dalle centinaia di film che l'armata Usa in veste cinematografica produce, ha prodotto e produrrà su quanto infami furono i nazisti ... Intanto dal filtro dei tg balugina quanto i figli dei figli delle vittime del nazismo fanno in Palestina

Il cattivo giornale

  Durante la visione del film sugli ultimi anni di Gabriele D'Annunzio ("Il cattivo poeta", 2021) non mi ha colpito il tentativo di presentare un D'Annunzio antifascista ... Suvvia! Ha attirato la mia attenzione il fatto che Il Corriere della Sera, giornale che fa capolino in alcune scene del film ed oggi è   così "antifascista", ai tempi (anni Trenta) fosse tanto fascista ... Naturalmente lo sapevo ... Che il CDS è sempre gonfio dello spirito governativo o, se non governativo, dello spirito del tempo.  Il progressismo a vapore di cui il CDS si compiace oggi è causato dai suoi sensi di colpa per il passato.

Agro Pontino

  Ho rivisto "L'amico di famiglia", di Paolo Sorrentino (2006). Un sarto sui cinquant'anni, brutto, sentenzioso e dotato di una madre alquanto incestuosa esercita lo strozzinaggio in una città dell'Agro Pontino (Lazio). S'incapriccia di una giovane - cui ha finanziato le nozze con lo sconto (pagato da lei con un agro pompino) - e perde la via che lo ha condotto, piccola usura dopo piccola usura, all'agiatezza. Gli si presentano dei tipi in cerca di un finanziamento per una loro impresa commerciale - pari a un milione. Il sarto, non più attento come si deve agli affari, accetta. Si tratta di un imbroglio fattogli dalla giovane di cui sopra e da un tizio che il sarto non a torto stenta a definire amico, desideroso di trasferirsi nel Tennessee - "perché è lontano". Il rovescio finanziario, accompagnato dalla morte della madre, in definitiva è una liberazione. Da ultimo vediamo il sarto sciolto dal suo tran tran, solitario e sorridente. Anche i due p