Curzio Malaparte: nostalgia della comunità e mitopoiesi
Ho trovato una vecchia edizione (Vallecchi) di Maledetti toscani , testo ripubblicato un paio di anni fa da Adelphi. La soggettività di Curzio Malaparte si applica ai nativi della Toscana, agli usi e costumi della Toscana, ed al paesaggio, incluso il paesaggio urbano toscano . Malaparte parla certo di qualcosa che ha dentro di sé: il senso della comunità toscana, della differenza toscana, come le altre già ai tempi dell'uscita del libro in via di annientamento. Maledetti toscani costituisce una curiosità poetica, polemica, nostalgica, retorica, ed è inerente ad un mito . Riflettendo sull'ipotesi che in questione, nel libro, sia il mito , propongo che Malaparte abbia messo in atto una sorta di mitopoiesi - nel senso che i toscani sarebbero visti come una sorta di "popolo eletto", e sia pure entro il recinto della "maledizione". Il fondamento del libro è dunque il senso della comunità vista attraverso la lente del mito.