Dal Corriere di giovedì 15 ottobre apprendo che circa il 58% degli italiani, suppongo di età adatta all'uopo, non legge neppure un libro all'anno; e che circa il 36% dei quadri dirigenti italiani rientra nella stessa categoria. L'articolista aggiunge che recentemente ha scoperto che il nome di Marinetti, celebre teorico del futurismo, era ignoto ad un suo interlocutore del genere dirigenziale. Marinetti a parte, le percentuali suggeriscono non solo un grande difetto di lettura in Italia, ma anche una perdita di presa dei libri sulle persone. Ragione per cui il difetto, se non è una colpa, deve essere suddiviso tra le persone ed i libri. Questi ultimi possono essere distinti variamente, certo, ma secondo il mio parere si dividono in particolare tra vecchi e nuovi. I libri vecchi sono disponibili nelle biblioteche private, più o meno inattingibili, ed in quelle pubbliche, e se ne trovano parecchi nel mercato dell'usato oppure dell'invenduto. Andando per botteghe, oppu