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Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Giuseppe Berto

La sera del 22 ottobre scorso Rai 5 ha trasmesso un documentario su Giuseppe Berto, prima del film "Anonimo veneziano" (1976), la cui sceneggiatura fu scritta dallo stesso Berto per la regia di E.M. Salerno - interpreti principali Florinda Bolkan e Tony Musante. Il film merita di essere visto per le ottime immagini veneziane che offre e perché ci ricorda che si può morire (come Berto) anche prematuramente, ma non è buono. Florinda in particolare mi pare molto sflorinda . Al documentario su Berto, di cui segnalo, letti,  Il male oscuro, Il cielo è rosso , e l'eccellente Guerra in camicia nera , mentre non segnalo Oh, Serafina! né la raccolta di racconti, "completa", pubblicata qualche anno fa da Marsilio, partecipavano Cesare De Michelis, Emanuele Trevi, la figlia di Berto ed una giornalista di cui non ricordo il nome. A proposito de Il male oscuro , capolavoro assoluto di scrittura ed insieme valido testo di competenza psicanalitica (freudiana), De Michelis, p

Biopolitica?

La nuova prefetta di Firenze ha disposto che i "centri" ospitanti immigrati chiudano già alle otto di sera e che i "pacchi" che gli immigrati alloggiati in tali "centri" ricevono per posta siano aperti, dai destinatari, alla presenza del personale dei "centri". La nuova prefetta di Firenze porta un nome pesante, infatti si chiama Lega. Non è una colpa. A me sembra che le otto di sera siano un limite temporale eccessivo e che l'apertura dei "pacchi" davanti al personale dei "centri" sia persecutoria, ma certo io non ragiono come un prefetto o come un poliziotto - del resto un prefetto o un poliziotto potrebbero dire che non ragionano come me! Il presidente della regione toscana, Enrico Rossi, membro di quel raggruppamento politico  "democratico e progressista" che è fuoriuscito dal Pd ed ha partecipato con scarsa fortuna alle elezioni politiche del marzo scorso sotto la sigla Liberi e Uguali, forte forse di qua

Il "convitato di pietra"

L'immagine del cosiddetto convitato di pietra viene usata non di rado dai giornalisti in riferimento a "presenze fantasmatiche" di un personaggio, in genere politico, in certe circostanze sgradito ad altri personaggi.  Che è lì anche se fisicamente manca, insomma.  L'immagine risulta da un'opera teatrale spagnola di Tirso de Molina, vissuto tra il sedicesimo ed il diciassettesimo secolo, intitolata L'ingannatore di Siviglia  ( El burlador de Sevilla) . Costui è il celebre Don Giovanni,  Don Juan Tenorio, assai incline alle femmine, alle cui irresistibili grazie egli perviene, direi per ossessione trasgressiva, anche tramite inganni, travestimenti, coperture. Beninteso quando in questione sono le dame, infatti se si tratta di popolane da "conquistare" Don Juan usa solo la parola. Nel testo teatrale un personaggio altolocato che Don Juan ha ucciso dopo avergli "conquistato" la dama torna in forma di statua cimiteriale a rovinare la cena d