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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Abbiate pazienza

In una scuola della provincia di Milano (Abbiategrasso) un sedicenne ha mandato all'ospedale la malcapitata professoressa presente in classe colpendola con un grosso coltello da cacciatore. Poi ha tirato fuori una pistola giocattolo - notoriamente si tratta di oggetti che a prima vista possono essere presi per vere armi. I compagni avranno avuto paura. Il fattaccio, commentato ieri sera 29 Maggio, da qualcuno è collegato al periodo covid, a quanto pare patito da studenti, scolari, allievi o come li vogliamo chiamare. A parte l'aspetto psichiatrico e criminologico dell'evento, che ovviamente mi sfugge, non vedo il nesso tra il covid, la didattica a distanza, e l'accoltellamento di una professoressa.  P.s. Il ragazzo ha 16 anni, il coltello pare che appartenga al padre di lui. La docente, seriamente ferita, insegna Lettere. Direi che il feritore è entrato in una valle di lacrime. (24 Giugno: pare che il feritore, bravo in materie scientifiche, rifiuti di studiare la stori

Insulti razzisti e insulti cazzisti

 Quando due persone litigano e salgono - o scendono - al livello dell'offesa bisogna che si attacchino a qualcosa - dell'altro - di saliente , se l'altro è uno sconosciuto. A un ignoto lontano dalla capitale verrà urlato "romano di merda", a un ignoto dalla pelle scura verrà urlato "negro di merda" ... Tuttavia anche offese generiche, cioè prive di agganci, possono essere feroci: non saprei se "testa di cazzo", o "figlio di puttana", siano offese meno forti di "negro di merda". La sensibilità al razzismo a volte è un po' razzista ...  I conoscenti di Ernesto Galli della Loggia (v. CDS 25 V) avrebbero preferito esser insultati come "teste di cazzo"? 

Infamia

Il 27/28 luglio 1944 i liberatori Usa bombardarono l'Impruneta, squisito comune che si trova a poca distanza da Firenze (sud est), in collina. I liberatori Usa uccisero 77 persone e ne ferirono 40, un numero enorme se si considera che gli abitanti erano poco più di diecimila. Stamani in un angoletto semi invisibile prossimo alla caserma dei Carabinieri ho stentato a leggere, inciso su una piccola tavola in terracotta (specialità del posto), un ricordo della strage che non accenna agli autori né al numero dei defunti e proclama la propria contrarietà a tutte le guerre. Non è la prima volta che faccio caso a simili forme di infamia.

Scaturire

 Lodevole l'articolo del famoso giornalista che ieri 18 V ha deprecato la guerra in corso e le due tremende guerre (1915-1918; 1940-1945) cui direttamente partecipò l'Italia. Non ne faccio il nome. Perché in un punto usa il verbo "scaturire" come se fosse transitivo, mentre è intransitivo. Dalla guerra scaturiscono tragedie: corretto. La guerra scaturisce tragedie: scorretto.

Il complesso paterno

 Il film di Marco Bellocchio sul rapimento di Aldo Moro, "Esterno notte", di cui ho visto due lunghi brani in tv, mi pare gustoso (facce, colori, interni, esterni). Non essendo riuscito a vederlo interamente, non posso dare un parere sulla sua qualità complessiva. Il giorno del rapimento di Moro e della uccisione degli uomini della sua scorta andai a pranzo dai miei e con mia grande sorpresa trovai mio padre in casa: era tornato in anticipo. Appariva colpito dall'evento, smarrito. Seduto su una poltrona teneva d'occhio la tv. In effetti le Brigate Rosse l'avevano fatta grossa! Che cosa sarebbe avvenuto, ora? Probabilmente lo stato in cui trovai mio padre mi consentì di toccare dentro di me qualcosa che la corazza ideologica copriva. Contemplai mio padre per qualche minuto, ma non ricordo di aver scambiato con lui più di qualche parola. Mi sembrò che esagerasse! A parte l'aspetto politico del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro, io penso che Bellocchio

Sosta forzata a Castagneto Carducci

 Ogni volta che sento o vedo scritta l'espressione "bomba d'acqua" mi viene in mente la parola "nubifragio", che appresi viaggiando sull'Aurelia, anzi fermandomi, un pomeriggio settembrino di tanti anni fa (so solo che fu prima del 1958, inutile qui spiegare perché): a Castagneto Carducci. Chiuso in un bar insieme ai miei genitori, a mio fratello e ad altri naufraghi della strada - in attesa che il "nubifragio" finisse - guardavo fuori attraverso la porta a vetri e non avevo paura. Pian piano infatti riprendemmo il viaggio* sulla nostra Fiat 1100 e trovammo, arrivati a Firenze, diverse strade allagate, tanto da dover noi procedere cautissimi. E' peggio la parola derivata dal latino, "nubifragio", o l'espressione improntata a ribalderia terroristica, "bomba d'acqua"?  A me "nubifragio", poiché mi ricorda quel mio antico pomeriggio, è una parola molto cara, ma capisco che molti potrebbero non capirne il

Sorriso degli etruschi

 Circa sessanta anni fa, al ginnasio, un compagno piuttosto ribelle ed estroso mi raccomandò la lettura di Sorriso degli etruschi , autore Dino Garrone, e me lo dette in prestito. Non ricordo nulla di tale mia probabile lettura. Una ventina di anni fa scorsi il nome e cognome di quel mio vecchio compagno di scuola: aveva organizzato presso la biblioteca comunale dell'Impruneta una mostra di quotidiani usciti durante la guerra 1915-1918. Era insegnante nella locale scuola media. Gli scrissi una lettera ricordando i vecchi tempi, il Sorriso degli etruschi  , e gli detti il mio numero di telefono. Mi chiamò e c'intrattenemmo per una decina di minuti, io raccogliendo dalla sua voce la penosa certezza che lui non si ricordava di me né del mio nome e cognome. Mi promise comunque di fotocopiare Sorriso degli etruschi e di mandarmelo, ma ciò non ebbe seguito. 170 facciate sono tante ... Di recente ho acquistato il libro, riedito nel 2010 da Interlinea. Non ho riconosciuto niente rispe