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Visualizzazione dei post da 2021

Similitudine

 Mi ripeto, lo so... Dire o scrivere "similitudine" invece che "somiglianza" è sciocco, snob, inutile. Non è un errore, ma serve farne a meno. La similitudine è una figura retorica che anche arditamente rappresenta A per mezzo di B ed è di solito contrassegnata dall'avverbio "come". La somiglianza è un semplice rapporto tra A e B, se ( e sottolineo se ) si assomigliano. " Come un fulmine a ciel sereno mi è arrivato il licenziamento " è una similitudine.  Tra un mulo, un asino, e un bardotto c' è invece solo somiglianza... (Chi legge potrebbe chiedersi: cos'è un bardotto? È l'incrocio tra un asino e una cavalla ...  E la metafora? È una similitudine priva del termine di paragone concreto, il "come" di cui sopra cade come cade il suo oggetto.)

Ritratto della giovane in fiamme

 Una pittrice si innamora della cliente di cui fa il ritratto, riamata. Il film, molto pittorico da parte sua, è francese e racconta (il ricordo di) una delicata storia di donne prigioniere del loro secolo, il xix, e non del nostro, il xxi. È intitolato "Ritratto della giovane in fiamme" (Céline Sciamma, 2019). Gradevole. È sempre bello non vedere auto che corrono, sportelli che si aprono o si chiudono, city lights eccetera. Gli uomini pure mancano, proprio proprio quando non se ne può fare a meno, servili, si vedono. Scorbutici. La densità psicologica del rapporto tra le due giovani mi ha indotto a non seguirla, ho preferito al capire il guardare.

Maradona a Napoli

 "È stata la mano di Dio" vale come "sono stata pagata da San Gennaro che mi ha promesso la gravidanza"... La mano di Maradona tocca il pallone che va in rete - la signora, capita che si prostituisca ... La realtà è scadente rispetto alla fantasmagorìa del cinema e del delirio. Ci si trova bene nell'ultimo film di Sorrentino, dispiace che termini, per di più con la lagna di Pino Daniele.  San Gennaro gira Napoli su una vecchia limousine con autista, Maradona su una Bmw nera, pare impossibile che abbia lasciato il Barcellona, e invece ... 

Joan Didion

E' morta la scrittrice/giornalista Usa Joan Didion, informa in prima pagina il Corriere, che all'interno le dedica una pagina intera (oggi 24 xii). Non l'ho mai letta, né sentita nominare , mi domando altresì come se ne pronunci il cognome. Tale mia mancanza di aggiornamento letterario mi rende orgoglioso. JD non c'entra, naturalmente. Per altro mi dispiace, al la memoria, che le sue pagine non siano mai state percorse dai miei occhi. 

Le veline

 Le veline che si dimenano in tv celebrando le loro snelle rotondità sono frutto dell'idea di dare corpo antropomorfico ai foglietti di carta velina che durante il fascismo circolavano nelle redazioni dei quotidiani a scopo di propaganda o censura. Tale idea venne dal sospetto che anche dopo la fine del fascismo e in era democratica i giornali su carta e in radio/tv subissero pressioni dai partiti e comunque dai potenti. Non scritte su foglietti di carta velina, però. Roba vecchia! Del resto i giornali di carta - e non - si fanno pressione da sé, oggi. Restano le veline antropomorfiche a ricordarci come funzionano i media. Ieri oggi e domani, sempre orgogliosamente servili. 

Cinismo

 I giornalisti  calciologi  su carta ed extra carta che usano il termine "cinismo" per definire la pratica di concretezza* nel far goal di questa o quella squadra, sbagliano, infatti nel calcio fare goal non è un'opzione etica, ma la norma principale. Si parla di "cinismo" quando non sono giochi regolati in questione, ma relazioni. *Pragmatismo...

Analfabetismo

 Ieri 11 xii il Corsera ospitava un interessante articolo sulla scuola, che ho letto qua e là ... è vero che studiare la storia della filosofia non è la stessa cosa che studiare e fare filosofia ... è vero che l'insegnamento di matematica, fisica, chimica e scienze naturali è (stato) deprimente, concordo in prima persona... sul fatto che "analfabeta" oggi significhi ignorare l'inglese e le pratiche computeristiche, e che l'inglese sia l'esperanto realizzato, invece, non concordo: un analfabeta è chi non sa abbastanza parlare scrivere leggere nella sua lingua, non sa nulla della storia del suo Paese e meno della storia mondiale, non sa abbastanza di geografia, non sa est ovest sud nord... non sa fare le 4 operazioni... quanto all'esperanto, se è l'inglese chiamiamolo espAranto... chi ignora inglese e computerismo spesso è solo un po' vecchio... la scuola è un bersaglio facile facile, esposta com'è a cani e porci, sbaglia comunque ... è la sua na

Serendipità

 La serendipità è inerente non al caso, ma alla sagace lettura di segni e tracce che il buon lettore (v. Sherlock Holmes) sa interpretare risalendo da quelli alla "storia" che li ha prodotti. Si chiama "abduzione". Vedo che qualcuno continua a scrivere sciocchezze sulla serendipità. Lo rimanderei al " paradigma indiziario" cui Carlo Ginzburg dedicò or sono molti anni un saggio. 

Giochi di parole: esempi facili.

 Molti chiamano "gioco di parole", sublime regalo del caso, del linguaggio e dell'ingegno, il "bisticcio di parole" cacofonico e scemo dettato dal caso. Costoro senza saperlo sono dei sadici, perché infilano spilloni nel buon gusto di chi sa distinguere uno sputo da un fiocco di neve. "La rivoluzione non russa", slogan per attirare lettori, del quotidiano " Il manifesto", è un gdp . "Matto notorio" è un gdp dedicato all'amm. di condominio ("condemonio"). "Giogo di parole" è un gdp autocritico. "M'illumino d'incenso" è un gdp, da Ungaretti. "Condraculazioni" è un gdp vampiristico. "Il molare della favola" è un gdp odontoiatrico. "Infernet" è dantesco. "Un pasto al sole" ridimensiona gli ambiziosi. "Ho letto una lettera" è un bisticcio.  "Sono riusciti a uscire" è un bisticcio. "Politicamente corrotto" è un gdp. "Bracci

Tagliare lungo i bordi

 A chi eccepisce in merito al romanesco di un famoso cartone animato (di cui ignoro tutto) oggi un tale sul Corsera obbietta che nell'arte la comprensibilità non è obbligatoria, anzi; e menziona Quer pasticciaccio brutto de via Merulana , romanzo di C.E.Gadda per certi tratti scritto in romanesco. Il testo, tra i meno ardui di CEG, è trasparente addirittura là dove si compiace del romanesco. Comunque: scherza coi fanti e lascia stare i santi.. Tagliare l'articoletto lungo i bordi e gettare nel cestino.

Squilli di trombone

  Leggo che lo scrittore Claudio Magris, osannato da diversi "alti" papaverotti locali, ha donato materiale cartaceo vario  e " 70 metri" di libri a un'istituzione culturale fiorentina. Qualora tale misura fosse data da volumi posti in scaffali, "per ritto" direbbe un fiorentino, avremmo che il Magris ha ceduto sui 5  mila volumi. Qualora il Magris si fosse divertito a metterli "a giacere", come direbbe un altro fiorentino, a mo' di "domino", avremmo circa 350 volumi.  Conosco altresì un tizio che da una decina di anni regala, per questioni di spazio e di privata obsolescenza  intellettuale di certi titoli, centinaia di libri suoi a biblioteche e a punti di scambio, ma senza squilli di trombone; e che in gioventù regalò, al  dipartimento universitario in cui si guadagnava da vivere,  qualche decina di volumi freudiani*: ebbene, i colleghi "amministrativi" trovarono, ingrati, che il gesto fosse burocraticamente difficil

Il palazzo d'acciaio

Johannes Urzidil (1896-1970) è stato uno scrittore ceco di cui diverse opere sono tradotte, dall'originale tedesco, a cura di Adelphi. Die erbeuteten Frauen (Le donne catturate), una raccolta di testi uscita nella seconda metà degli anni sessanta, non credo che sia stato tradotto. A me l'ha offerto il caso in un mercato fiorentino, dove l'ho trovato su una bancherella di libri usati. L'ho preso, intanto perché scritto in tedesco, lingua che corteggio da tredici anni, e poi per la ragione che Urzidil, come si legge nella retrocopertina, conobbe Kafka. Difatti proprio uno dei suoi testi pubblicati in italiano è intitolato a Kafka.  Il racconto che dà il titolo alla raccolta, che potrebbe essere tradotto Prede femminili,  è un divertimento che l'autore si è preso elaborando temi dell'Iliade. L'autore ha fatto filtrare qualche goccia di comprensibile avversione alle guerre novecentesche, da lui patite almeno in due casi (1914-1918; 1939-1945), in un suo trattam

Sindacalismo studentesco

 Gli studenti che a Firenze occupano Psicologia alla Torretta chiedendo un posto dove "mangiare a scuola", locali di studio e di socialità, nonché trasporti più consoni, nella megalopoli toscana, alle loro esigenze, mi farebbero tenerezza se non mi rendessero triste con questo sindacalismo da vecchietti. Dice: dimentichi le "restrizioni" dovute al covid. Va bene, è vero: forse dietro questo trade-unionismo si cela un vero progetto radicale, vai a sapere...

Scrivo dunque sono

 Leggo che si raccolgono firme contro le prove scritte agli esami "di maturità", in quanto stressanti. La scuola è indifendibile, quindi non mi pronuncio contro o a favore di tale raccolta di firme. Quanto allo scrivere, lo amo troppo per coinvolgerlo in questo mercato. 

Due mostre

 Una mostra di Koons o una di Haring? Nessuna delle due. Firenze o Pisa? Entrambe, anche poco distanti tra loro. Mi spiego: Firenze è sede di una mostra delle caramellose opere di Koons, Pisa di quelle dopolavoristiche di Haring.  (Qualcuno ha verniciato il palazzo in cui sono esposte le opere di Koons (Strozzi) con una scritta bianca e curiosa, "jeff koons marry me" ... Ignoro quale senso abbia ... So che tale invito vien rivolto dai fan alle star... Comunque è stata cancellata subito...invece le opere sono ancora lì...)

70 Binladens

Bilbao... L'altra sera ho visto "Le iene di Bilbao", un film spagnolo (2019) il cui vero titolo è "70 binladens"*...  racconta di una rapina in banca... I due banditi fermano degli ostaggi e inizia la trafila  delle trattative con la polizia...Tra gli ostaggi un'ucraina perde le staffe e grida di non poterne più, di aver trovato in occidente solo bastardi stupratori e figli di puttana, di non veder l'ora di tornare "a Kiev"... il che mi ha ricordato un altro film, "I lunedì di sole", visto una ventina di anni fa... anche lì Bilbao... i cantieri navali licenziavano a causa della concorrenza di quelli coreani... un gruppo di disoccupati si attacca ormai solo al calcio, all'Atletico, appunto, di Bilbao...tra loro un immigrato russo, che a un tratto dice: quel che ci dicevano del comunismo, in Russia, erano tutte balle, ma quel che ci dicevano sul capitalismo era la pura verità... "Le iene  di Bilbao" è, in pratica, fantasci

Grandi scrittori incapaci di scrivere romanzi

E' nel quadro dell'uscita del suo nuovo romanzo che Ken Follett viene nelle pagine di "7" (Corsera, ieri 5 XI) intervistato, si tratta cioè di attività promozionale. Di KF ho letto La cruna dell'ago , anni fa, perché mi aveva incuriosito il film trattone, con D. Sutherland. Non è da tutti, pensai, immedesimarsi in una spia tedesca totalmente priva di scrupoli  ai tempi della seconda guerra mondiale, specie se si è inglesi come KF. Costui, notoriamente baciato da un successo commerciale immenso, rilascia nell'intervista alcune opinioni critiche* su cime della letteratura mondiale come Proust e Joyce. Liberissimo. E' del resto possibile pensare che Proust, Joyce, ma soprattutto Kafka, come romanzieri valessero e valgano meno di KF, anzi: su Kafka ho spesso accarezzato l'idea che a lui sarebbe piaciuto saper scrivere romanzi diciamo normali, ma che non ne fosse capace. Eppur tuttavia forse la grandezza di Kafka, di Joyce, di Proust, ma anche di Gadda, pe

Dantismo acrobatico

Notti or sono a Firenze in piazza S.Croce un giovane senegalese si è arrampicato sull'alto monumento a Dante. Prestazione notevole! Le autorità si sono impegnate a far scendere l'acrobata inviando sul posto polizia e pompieri dotati di scala meccanica. Moltissimi gli spettatori galvanizzati dall'evento. Non capisco perché non si sia lasciato che l'acrobata scendesse da solo, per magari multarlo una volta tornato sul sagrato della cattedrale. O per iscrivere con onore la sua prestazione nell'elenco delle celebrazioni del poeta, defunto nel 1321.  (4 XI) In realtà l'acrobata è stato punito con il "divieto di entrare in città" per tre anni; si tratta di un vero supplizio per chi come lui abita nelle vicinanze (Scandicci) e tanto ama i monumenti che adornano Firenze. Tutti sanno che la città protegge i suoi confini occhiutamente.

Vita e miracoli di Israele

... difficile non leggere il libro di Giacomo Gabellini su Israele (Arianna editrice, 2017), ma non facile leggerlo, perché, specie in qualche suo capitolo, è troppo ricco di nomi, di luoghi, d'informazioni, di storie. Diciamo meglio: non è fatto per un lettore come me, che pure è molto ben disposto ad acquisire idee critiche sullo Stato di Israele. Idee , appunto. Probabilmente Israele, geopolitica di una piccola grande potenza è più da consultare, che non da leggere dalla prima all'ultima pagina. Troppe informazioni creano "inflazione", la quale si ritorce sulle informazioni stesse, diminuendone il valore. E' già la seconda volta che devo interrompere la lettura. Ne trovai la recensione nel 2020 in Diorama , una rivista di politica che esce da diversi decenni (ma che io leggo solo dal 2015), e che ha molti meriti, tra i quali quello di aver segnalato il libro di Gabellini, che non credo, dato il suo orientamento fondatamente anti-israeliano, abbia trovato mol

Movida

 I giovani movidisti disturbatori del sonno altrui inscenano senza saperlo, quindi apoliticamente, un tipo di rivalsa generazionale, sono in altri termini dei mostri che le precedenti generazioni hanno creato, ora pagandone le conseguenze. Per lo più inoccupati, parassiti, sovvenzionati da genitori e nonni*, i movidisti urlano la loro miseria generazionale nelle città, di notte mezzo vuote. Ciò non toglie che la cosiddetta malamovida sia un male da curare, e che il diritto di dormire la notte sia sacro. * Luca Ricolfi ha scritto un libro sulla società "signorile di massa" - dico io: in cui si vive senza fare "una mazza" - che potrebbe far capire il fenomeno qui toccato.

Il salvo e gli annegati

... film islandese su un pescatore che torna a nuoto nel gelo notturno del mare dopo un naufragio. Lo studiano scientificamente perché non capiscono come abbia fatto a sopravvivere ore e ore sotto zero.  Ha parlato con un gabbiano! Lo guardano un po' storto perché è così che succede a chi si salva da solo. È un mostro? Una foca umana?  Storia vera successa nel 1984 presso una certa isola a sud dell'Islanda. "In the deep" è bello per i colori, le sequenze quasi horror che propone, per la nudità dei volti, per la presenza maestosamente qualsiasi dell'attore protagonista, per il gelo grigio dell'alba, per i filmini che riguardano/ricordano il vero sopravvissuto. Da cercare e da vedere. 

Censura

 Il passato che non corrisponde alle opinioni presenti subisce correzioni e cancellazioni. Censure, insomma, dovute alla vigente "correttezza politica". Se non ti piace l'Otello scespiriano è sufficiente che tu non vada a vederlo a teatro. Non leggerlo. O meglio, ragionaci su. Non puoi mettere al muro di oggi Shakespeare, che visse quattro secoli fa. Le idee di tua nonna non ti piacerebbero. Pensa però che neppure le tue piacerebbero a lei. 

Collant è francese ...come Endurance

 Scrive una docente di lingua francese che la sua materia è studiata meno, e non da oggi. Non fornisce numeri, ma credo che abbia ragione. Lo si sente per esempio dai media tv e radio. Il francese è ignorato oppure schiacciato da orrende anglicizzazioni, quanto alla pronuncia. Per i più l'unica lingua non italiana è il loro "inglese" rabberciato. Sono effetti del dominio Usa...

The reader

Di recente ho avuto occasione di ripensare al film "The reader", che ho visto diversi anni fa e che mi ricordo appena, per cui chiedo comprensione se sarò impreciso. Nella Germania degli anni cinquanta un ragazzo si innamora di una donna più grande di lui, una proletaria che vive alquanto miseramente. I due diventano amanti, lui scopre che lei è analfabeta, quindi la introduce al mondo della lettura - si veda a tal proposito il titolo. Più avanti nel tempo, dopo che i due hanno ripreso le loro strade separatamente, la donna viene processata a causa del suo passato di SS (Schutz Staffeln), e viene condannata. Detenuta, infine si suicida.  Il film indica l'ignoranza/dimenticanza diffusa in Germania, dopo la seconda guerra mondiale, dei fatti accaduti durante il periodo nazista (1933-1945), il tabù intergenerazionale. La donna analfabeta è la madre Germania - vive in incognito; il ragazzo che le insegna a leggere è la nuova Germania che tira avanti e prospera, pur avendo in

Il partigiano Pavone

  Una guerra civile (Einaudi, 1991) di Claudio Pavone è un lungo libro sui fatti avvenuti in Italia tra il 1943, terzo anno della partecipazione italiana alla seconda guerra mondiale, e il 1945; cioè tra la caduta del fascismo (25 Luglio "43) e la fine delle ostilità (25 Aprile 1945). Ritengo che sia un testo da consultare, dal momento che è dotato di tutti gli appigli atti a che la persona interessata possa individuare questo o quel tema*. Tuttavia io lo ho letto dalla prima all'ultima pagina, costretto a una lunga pausa, forse di anni, tra la prima tirata e la seconda, finita in questi giorni. Il metodo di Pavone consiste nel condurre le sue argomentazioni cucendo insieme brani anche brevissimi presi dalle fonti più varie, ciò che secondo me toglie aria alle argomentazioni stesse e disturba senza tregua la lettura. Ecco perché a un tratto non ne ho potuto più di quest' asma , e ho messo da parte il volume. Che da ultimo ha iniziato a guardarmi dall'alto di uno scaff

Germania anno zero*: Wolfgang Borchert

La finestra s'apriva nel muro rimasto in piedi colma di rosso e azzurro dalla parte del tramonto. Tremavano nuvole di polvere tra i resti alti dei comignoli. Le macerie sonnecchiavano desolate. Lui teneva gli occhi chiusi. D’un tratto si fece più scuro. Sentì che era venuto qualcuno e che ora gli stava davanti. Ora mi prendono! – pensò, socchiuse gli occhi, ma vide solo due misere gambe dentro un paio di pantaloni. Gli stavano davanti piuttosto storte, tanto che riusciva a guardare oltre, tra loro. Gettò una breve occhiata al di sopra dei pantaloni e distinse un uomo anziano. Aveva un coltello e un cesto. E un po’ di terra sulla punta delle dita. Ci dormi bene qui? - domandò l’uomo guardando dall’alto quel cespuglio di capelli. Juergen ammiccò al sole attraverso le gambe dell’uomo e disse: No, non dormo. Devo fare la guardia. L’uomo annuì: così è per questo che hai quel gran bastone, eh? Sì, rispose ardito Juergen, e lo strinse forte. A cosa la fai, la guardia? Questo non poss

Giustizia a orologeria?

 Quando una parte politica incorre in guai giudiziari subito prima delle elezioni afferma che non di coincidenza casuale si tratta, ma di "giustizia a orologeria". Cioè di intervento politicizzato da parte della magistratura - avversa.  Può essere che talvolta la magistratura si muova con finalità politiche, certo. Ma la coincidenza casuale nella vita esiste, come esiste la tendenza a interpretarla, da parte di chi ne è l'oggetto, come non casuale. Tale tendenza corrisponde, direbbe  - critico - David Hume, a "un bisogno della mente". I partiti bene o male hanno una loro mente che assomiglia a quella umana.

Asini

 "Si dovrebbe ricominciare a chiamare le cose con il proprio nome", scrive qualcuno a proposito di " mafia". Quindi io dovrei chiamare la "mafia" con il mio nome? Correttamente: " si dovrebbe ricominciare a chiamare le cose con il loro nome" L'aggettivo "proprio" dilaga, e chi non sa l'italiano lo usa a sproposito, perfino nel primo giornale italiano. 

Asini

 Nuovo orrore a mezzo stampa ... Il delitto di ... Genoveffa ... Quando Genoveffa è la vittima del medesimo ... Perfino nel primo quotidiano ...Orrore ed errore ..

Outsider

 Lo scrittore Usa J.Franzen dichiara al Corsera di scrivere in quanto è un outsider ... Infatti il primo quotidiano di una colonia Usa gli dedica due intere pagine ...Forse outsider vuol dire fuori di testa?

Dalla sera alla mattina?

 Un professore universitario in ambito medico si rammarica perché a 70 anni compiuti sta per andare in pensione; dichiara che "dalla sera alla mattina" dovrà interrompere il suo impegno... Ma tutti lo sanno che i professori universitari vanno in pensione a 70 anni, non capisco... Sì, smettere a volte è dura, si è "vecchi"...Via dal potere, dal comando...Dai microfoni protesi dei tg, magari di provincia,  in cerca di " verità" sul covid...  Il professore dimentica che i più vengono "accompagnati all'uscita" molto prima dei 70... Gli accademici se potessero terrebbero la cattedra fino alla loro morte, i credenti nell'al di là anche dopo...

Faccetta nera

  Se il fascismo rispolverò Roma antica, vincitrice e imperiale, e magari la lucidò usando troppo Sidol, cos'hanno fatto gli ebrei, che si sono pappati la Palestina in nome di qualche loro tribù vissuta colà millenni prima? Di questi temi, solo del primo beninteso, parlava giorni fa Paolo Mieli con una professoressa in carne e ossa e una dottoressa in effigie. Tra l'altro i tre, di cui solo la giovane dottoressa è perdonabile, hanno affermato che mentre il fascismo fu razzista, Roma antica non lo era...  "Faccetta nera" ... Sottometti mezzo mondo (Roma caput mundi), fai schiavi, trasformi in carne da circo degli esseri umani ... ma mica sei razzista, nooo!  Diciamo meglio: il concetto di razzismo è troppo moderno per adattarsi all'antica Roma.

Il coro e i solisti

Il libro di E. De Felice - Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo (prima ed. 1961, ultima 2020) -  è lungo, meticoloso, a tratti noioso, e stampato (Einaudi) in caratteri adatti a occhi sopraffini. Viziato tragicamente dalla postura intellettuale dell'autore, che giudica il prima (antisemitismo) alla luce del dopo (eliminazione fisica degli ebrei in massa), resta però una lettura utile. Infatti mostra il conformismo come una costante abbastanza solida da prosperare sia sotto una dittatura, sia in regime democratico. Gli imbecilli e mascalzoni che parteciparono al coro* antiebraico negli anni trenta e quaranta, sono oggi gli imbecilli e mascalzoni che partecipano al coro filoebraico.  Ciò detto, la ricerca compiuta dal famoso biografo di Mussolini, appunto EDF, informa documentatamente di quanto segue: gli ebrei italiani erano, dopo la fine della prima guerra mondiale (1915-1918), poche decine di migliaia e, in genere, seguirono il fascismo con una partecipazione non diversa

Togliere l'audio

 Un critico di cose televisive sostiene che il parlato ne è la colonna portante. Ecco perché qualcuno talvolta toglie l'audio; e così gli si rivela qualcosa: che quasi tutte le immagini acquistano quell' interesse che il parlato nasconde.  Il calcio in tv è nascosto dalle ciarle dei commentatori, che gli negano la reale dimensione di combattimento sportivo e atletico. Le costruzioni tecnicistiche poi danno alla partita in atto un che di residuale. Togliere l'audio.  

Il demone meschino

 Verso la fine degli anni sessanta acquistai, non ricordo come né da chi  indirizzato, Il demone meschino , un romanzo di Feodor Sologub (1907. Ed. it. Garzanti, 1965). Ricordo di aver menzionato il titolo - splendido - nella mia tesi di laurea, discussa nel giugno del 1972. Dopo, potrei aver riletto IDM, ma non ne sono certo. L'ho fatto in questi ultimi giorni.  In una città di provincia della Russia, forse nei primi anni del XX secolo, uno svogliato - e asino - docente di lettere di ginnasio, tal Peredonov, è tormentato dal desiderio di diventare ispettore scolastico distrettuale e di potersi dare un po' di arie in giro. Il clima attorno a lui è soffocante - FS non ha pietà; comunque Peredonov non soffoca soltanto nei/dei mali che affliggono la città (piccinerie, pettegolezzi, perbenismo, debauche), ma anche nella/della sua malattia mentale, di cui per altro - come succede - non è consapevole.  Certo da ragazzo fui affascinato dalla follia di Peredonov, o meglio dalla rappres

Eitan

 Le autorità israeliane hanno "punito" il rapimento di un bambino ebreo, residente in Italia e portato in Israele a causa di una bega familiare*: cinque giorni a casa, questa la misura "punitiva" a carico del rapitore. In effetti si è trattato di un episodio di "rendition" in stile Cia. O Mossad.  Già ieri 16 IX un tg - guarda caso diretto da un ebreo - mitigava l'atto (rapimento) sfumando su tale brutta parola ... Lo Stato italiano intanto (17 IX) si avvia a una nuova figura penosa... *non solo affettiva e per così dire identitaria, ma anche venale, infatti al bambino toccherebbe l'eredità del nonno defunto nell'incidente avvenuto a Mottarone-Stresa, e ovviamente il risarcimento assicurativo, senza contare i soldi raccolti in nome della solidarietà suscitata dal piccolo sopravvissuto. Oggi 17 ix il Corsera mette solo a pag. 21 un interessante resoconto da cui emerge che il kidnapping sarebbe dipeso dall'ortodossia del ramo israeliano della

Ossìmoro

 L'attributo "umanitario" aveva un significato positivo ("favorevole umanamente"), ma da una ventina di anni lo ha perso, per cui si parla di "crisi umanitaria", di "disastro umanitario" (ossìmoro!) e di simili insensatezze. Ciò è dipeso dalla sottomissione della nostra lingua al sedere degli imperialisti angloparlanti. Mai cedere a schifezze simili!

Mordetevi la lingua

 Da molti anni chi vuol fare bella figura non dice di aver dimenticato qualcosa, ma di aver "rimosso" qualcosa. Che lo si sappia o meno, con il concetto di "rimozione" ci si riferisce alla traduzione in italiano di un termine usato da Freud, "Verdraengung". Ora, Freud ricorse a tale concetto in riferimento a materiali psichici inerenti alla sessualità. Scomodi, incompatibili e quindi da " verdraengen". Non a tutto ciò che si dimentica per una qualche ragione. O semplicemente perché la mente non può ricordare tutto.  Era nel giusto Freud? Forse in qualche caso sì, ai suoi tempi, quando la sessualità era molto "scomoda". Comunque egli prese il termine "Verdraengung" dal linguaggio comune per spiegare il passaggio da coscienza a inconscio di materiali psicosessuali, soltanto di quelli. Che sono il carburante della rimozione! Qualcuno in anni meno lontani ha "bonificato" il concetto di rimozione, molto arduo da accettare

Un bel lapsus, un ottimo slogan

Il 6 IX durante un dibattito ("Pomeriggio cinque" - ricordo solo Belpietro tra i partecipanti) la conduttrice ha avuto un lapsus: invece che "obbligo vaccinale" ha detto "obbligo vaginale". Lo scambio si spiega bene con l'assonanza tra le due parole, ma freudianamente apre a considerazioni diverse, che solo l'autrice potrebbe chiarire. Inutile quindi fare ipotesi.  Un critico del freudismo come Adolf Gruenbaum scrisse che può esser definito "freudiano" solo un lapsus inesplicabile. Ora, quello avuto dalla conduttrice è banale "socialmente", ma non lo è individualmente. Stando a Freud sarebbe davvero spiegabile solo in seduta psicanalitica tramite le "associazioni" della signora - vuol dire le idee da lei associate al lapsus.  Freud ritenne che le "associazioni" rivelassero all'analista/interprete i fattori psichici causanti i lapsus.  Sebastiano Timpanaro scrisse tutto un libro per contestare Freud in m

Pessimi segnali

 Quando parecchi anni fa uscì Pessimi segnali, un romanzo di E.F.Carabba, fui colpito dalla segnalazione che ne dette  La repubblica. Di recente lo ho letto. L'editore informa che PS è stato pubblicato prima in francese... Capita ... I parigini parlarono di un Benigni/Lynch ... Penso che si riferissero a Berlinguer ti voglio bene... Più che a Lynch io ho pensato invece a S.King  ... V'è un bambino ammalato che non interloquisce con gli umani, e  arcanamente alla fine (del romanzo) fuoriesce dal suo mondo "autistico" quasi come contropartita di un'esperienza di buio e di incubo subita dal protagonista... Si potrebbe ipotizzare che il bambino che non interloquisce "sia" una immagine deformata del protagonista ... La vicenda comunque si svolge nella Val d'Arno, direi in zona Fucecchio (o San Miniato basso)...Il protagonista svolge il servizio civile come volontario della CRI (ma io penso alla cosiddetta Misericordia) e urta con un mondo di provincia alq

Il congresso mondiale degli scemi del villaggio

  Le ragazze che corrono - velocissime - con una gamba artificiale hanno un che di  particolarmente mostruoso, la protesi. E' banale del resto l'enfasi mediatica attorno alle "paralimpiadi", e la definirei controfobica... Esempio di comportamento controfobico: fischiettare nel buio in una strada sconosciuta fingendo di non aver paura. Si fischietta un po' troppo attorno a queste povere creature che hanno perduto un braccio, due braccia, una gamba, due gambe, la vista ... o mai le hanno avute, gambe, braccia o vista. Fuori questione resta che ogni handicappato ha diritto di trovare, come tutti, la sua strada per convivere con il suo handicap fisico, che è visibile, mentre molti handicap - non fisici - sono invisibili.  Ma qui si esagera, qui si sbandiera, si sviolina.  E' come se i commentatori fossero impegnati in una sorta di loro  olimpiade per deficienti ... È il "congresso mondiale degli scemi del villaggio" (W.Allen, "Amore e guerra",

Complotto o psicosi?

 C'è chi scambia le conseguenze sociali, politiche ed economiche dell'azione governativa (italiana e non solo) in merito al Covid per le fasi realizzative di un piano di dominio. Le conseguenze di cui sopra sono invece opportunità di dominio socio-politico che vengono sfruttate con maggiore o minore abilità da parte di chi ha il potere. In altri termini: non c'è complotto. C'è invece chiarissima una psicosi sanitaria con ricadute socio-politiche. È come se un fobico ossessivo scoprisse che la sua malattia mentale gli torna utile, ne scoprisse i tornaconti ... e ci marciasse.

Via Paal

 Non so perché i ragazzi di via Paal siano incrollabilmente diventati "I ragazzi della via Paal", che è il titolo di un romanzo ungherese per giovanissimi di F. Molnàr, un tempo famoso e anche tradotto in film. Sta via è una normale strada cittadina.  Si tratta per fortuna di una st... ortura meno seria di quella patita dai ragazzi della fermata " Zoo" della metro di Berlino, trasformati in "ragazzi dello zoo di Berlino" (v. Ch. Felscherinow, "Wir Kinder vom Bahnhof Zoo")...

Propedeutico ?

 Preliminare o introduttivo è il momento iniziale che apre una qualche azione. Propedeutico è per esempio uno studio di base (le tabelline) che tornerà utile nei calcoli, nella soluzione di problemi in matematica. Usare "propedeutico" per azioni che non hanno a che fare con lo studio, con la scuola, con la pedagogia, è un abuso.

L'isola di Arturo

  L'isola di Arturo (1957) è un celebre romanzo di Elsa Morante che, non senza colpa, ho letto solo in questi giorni. Mi si è presentato sabato scorso in un luogo di "scambio libri" e non ho potuto evitare di prenderlo. Della Morante avevo letto soltanto La storia , e a rate molto distanziate! Nel post che precede questo ho affermato che certi scrittori italiani non hanno nulla da invidiare a quelli di altre letterature più frequentate della nostra. E infatti. In prima persona un certo Arturo Gerace racconta della sua infanzia e adolescenza, vissute nell'isola di Procida. Il romanzo termina nel momento in cui il protagonista/narratore compie quindici (o sedici? Ora non ricordo) anni e lascia l'isola con l'intenzione di arruolarsi nell'esercito italiano in vista dell'inizio della guerra . E' solo verso la fine del racconto che si sa con certezza in quale epoca si svolga la vicenda (1925-1940, all'incirca). Tale riserbo  praticato dall'autri

In quale lingua scrivi

 Si dibatte nella pagina quotidiana del Cazzullo, di recente, sui romanzieri italiani*. Qualcuno sostiene che con i francesi, per esempio, non c'è partita. Non abbiamo Stendhal, non Flaubert, nessuno invece nel mondo legge Manzoni, Nievo ... Quattro nomi: D'Annunzio, Tozzi, Gadda, Moravia non avrebbero nulla da invidiare a nessuno, solo che scrivono in italiano, una lingua poco conosciuta di un Paese di scarso peso. Tutto qui. *Corsera, Milano.

Punizioni e vendette

 Chi abbia collaborato con entità politiche e/o militari  esterne e/o estranee al Paese di appartenenza, dopo la sconfitta di tali entità viene perseguito/perseguitato dalle entità vincenti. Anche in modo vendicativo e sbrigativo. Chi siano i "buoni" e i "cattivi" in tali circostanze dipende dal punto di vista politico che si ha. Con ciò non si pensi che tutti i punti di vista politici si equivalgano qualitativamente, ma certo anche qui influiscono le opinioni che si hanno! In Francia dopo il 1945 furono perseguiti/perseguitati coloro che avevano collaborato con gli occupanti tedeschi e con il governo Petain. In Italia dopo il 1945 furono perseguiti/perseguitati i fascisti e coloro che avevano collaborato con gli occupanti tedeschi e con il fascismo repubblicano. In Polonia, dopo la fine del cosiddetto comunismo, di recente non si sono fatti certo complimenti con gli sconfitti. Sono pochi esempi... In Afghanistan in questi giorni sta accadendo lo stesso ...  S'i

Femminicidio ?

Giorni fa una ragazza di 15 anni, a Treviglio (Bg), ha ucciso la madre con una o più coltellate.  È "femminicidio" ?  Se non lo è, nel senso che non corrisponde alla definizione, non sarà il f.c. un concetto "misantropico"* femminista?  Quindi una donna uccisa da una donna, pure parente stretta, non " fa punteggio"? Comunque la notizia è sparita subito dai media... * meglio "misandrico", ma che orrore di parola! (25 IX) Due donne nel nord Italia uccidono la loro madre per motivi diciamo di interesse economico: è femminicidio? Oggettivamente il termine "omicidio" segnala l'uccisione di un uomo (homo). Forse ciò disturba nel senso che esclude etimologicamente la donna (foemina, ma anche mulier). 

Paragone

  Il paragone è uno strumento retorico ed esplicativo (v. anche la similitudine, termine che i presuntuosi ignoranti adoperano al posto di "somiglianza") : mette in rapporto di solito due elementi del dire, del capire, dello spiegare, del chiacchierare. Così in questi giorni si paragonano per esempio i talebani ai narcotrafficanti latino-americani, la rotta Usa di Kabul 2021 con quella Usa di Saigon 1975. Non è questo il luogo per commentare queste ciaccole. Vorrei far solo notare che una conseguenza logica del paragonare due elementi è che il secondo a sua volta sarà, per retroazione, paragonabile al primo, per cui, se i talebani "sono come" i narcotrafficanti latino-americani, ne consegue che i trafficanti latino-americani "sono come" i talebani. E i vietcong allora "erano come" i talebani di oggi? 

Gestire

  Secondo la mia esperienza fino a una cinquantina di anni fa "gestire" era intransitivo e significava "fare gesti", pian piano il verbo si è trasformato in transitivo e ha significato - significa - "avere il controllo" di qualcosa, qualcuno. "Mandare avanti" un negozio. Viene naturalmente dal latino "gerere". Diciamo che l'uso ha riportato il verbo alla sua origine. L'abuso della transitivizzazione mi infastidisce da mezzo secolo.

L'ombrellone

 Negli anni ottanta vidi il film di Dino Risi "L'ombrellone" (1965 - con E. M. Salerno, Sandra Milo, Raffaele Pisu, Jean Sorel, Lelio Luttazzi) e mi colpì molto; tuttavia ieri, rivedendolo su Rai Storia, ho scoperto che non è in B/N come credevo, ma a colori. Il mio televisore ai tempi era obsoleto. A colori mi pare che perda molto del suo fascino anni sessanta;  comunque: un marito va al mare a trovare la moglie e, per riscuotere i frutti dei suoi diciamo diritti coniugali, ci mette il tempo dell' intero week end, dopo aver superato una serie di "prove"... Non importa. A me pare che l'odio abbia tolto un po' di incisività al maestro Dino Risi. Odio verso la riviera adriatica, verso le masse e le vacanze di massa, verso la piccola e media borghesia, verso uomini donne e bambini, automobili eccetera. Con l'odio si va poco lontano, ci s'impantana *. Per di più - qui parla una mia idiosincrasia - E. M. Salerno, ai tempi celebre, è simpatico come

Céline, Delfini ...

 Nel Corsera di ieri (6 Agosto) trovo, in nazionale, una notizia su scritti inediti di Céline, e, in locale, considerazioni su Antonio Delfini, un autore poco fortunato. Gli inediti di Céline potrebbero essere carte perdute o rubate o dimenticate. Si sa che la casa parigina di LFC al termine della guerra fu in sua assenza* messa a soqquadro. Si sa altresì che, lui defunto, la vedova frenò eventuali editori per motivi di prudenza politica. LFC era diventato un intoccabile.  Delfini visse anche a Firenze, ma non l'amava, mi dispiace per l'articolista locale. Che in un lungo articolo omette la segnalazione de Il ricordo della basca , ottimo testo. Invece azzarda che Il fanalino della Battimonda sia un testo fondamentale. Fondamentalmente fallito e all'incirca illeggibile, fa pensare agli effetti del "fumo". Delfini tentò nel FDB il "paroliberismo" (Savinio): bravo. Surrealismo modenese. Futurismo tardivo. Non c'è nessun problema, solo che definirlo un t

Metonimia

 Oro argento bronzo per dire/scrivere medaglia di ecc. è una figura retorica che si chiama metonimia, ma usarla è g reve, squallido: giornalistico insomma.

Un incubo: gli anni sessanta

 Qualche giorno fa Rai storia ha diffuso un film del 1962, "Il disordine", di Franco Brusati, con una quantità di volti femminili e maschili allora noti, sia italiani sia stranieri. Bianco e nero, s'intende. Ai tempi mi era sfuggito. A parte il titolo, infelice e con ogni probabilità moralistico, il film merita di essere visto e meditato, non tanto come riflesso critico del cosiddetto miracolo economico, che non fu un miracolo e che comunque a nessuno importa più, quanto per la sua costruzione. Se leggete la scheda wiki non avrete soddisfazione. Il "disordine" del titolo sta in un ordine narrativo non comune, in una "scansione" quasi "onirica" delle scene, che passano, notturne, attraverso il protagonista, un "io" spaesato come talvolta lo siamo nei sogni. Questo è un incubo, altro che miracolo economico.  Direi che Brusati ha composto un film "a episodi", come allora si faceva, ma senza avvisare lo spettatore coi titolett

"Mi piaccion le sbarbine"

  Vanessavirus è un breve testo di Gabriel Matzneff, scrittore francese di origine russa che fin qui io non avevo mai né letto né sentito nominare nonostante che, a quanto pare, si tratti di un autore di successo. Il libretto, che per il tono mi ha ricordato più Paul Léautaud (in  Amours ) che Céline (in  Bagatelles pour un massacre , diciamo), è rivolto a tutti, sì, ma in particolare a una donna, Vanessa Springora, che a sua volta aveva scritto un libro intitolato Consentement . Consenso. Ho letto Matzneff, non Springora, la quale credo che abbia segnalato la storia amorosa avuta con Gabriel negli anni ottanta, quando lei aveva sui quattordici/quindici anni e lui una cinquantina, come qualcosa di altamente negativo. In pratica Vanessa ha accusato Gabriel, un po' in ritardo ma bisogna capirla, di averla tolta dalla sua dimensione di adolescente. Consensuale, ma adolescente. Essendo Vanessa ai tempi minorenne, Gabriel ora è sotto accusa davanti alla legge, in Francia. Non so come a

Quattro libri

 Leggendo Addio a Recanati,  di Giorgio M.Bergamo, ho trovato che il narratore da bambino ebbe Le veglie di Neri , di Renato Fucini, e subito l'ho cercato tra i miei libri. Il rilegatore a me ignoto di questo volume, uscito in versione scolastica verso la fine degli anni venti del secolo scorso e piuttosto rovinato - con ogni probabilità da mia madre, allora una bambina sugli otto anni, e dal tempo   trascorso, dai vari lettori - nel fare il lavoro sembra aver staccato dalle pagine certe strisce di "carta" trasparente che, ancora negli anni cinquanta, inumidite con acqua servivano a rappezzare fogli strappati e magari libri, prima che entrasse in uso il cosiddetto scotch . Sfortunatamente non ricordo come si chiamava tale "carta", usata da mia nonna e da me vista diverse volte. Ne restano tracce color caffè. Il libro di Fucini è oggi pressoché illeggibile, a meno di non essere studiosi di forme dialettali toscane, e piuttosto cupo*, squallido, tanto che ritengo

Corpo e linguaggio

  Il "linguaggio non verbale" gestuale umano non è la stessa cosa del "linguaggio del corpo", infatti quest'ultimo è relativamente opaco nei suoi significati*, mentre il l.n.v. gestuale umano è relativamente trasparente. Chiamare l.d.c. il l.n.v. è comunque scorretto: l o fanno i commentatori degli incontri di calcio, diffondendo l'errore. * Ricordo il titolo di un libro pubblicato da G.Ceronetti molti anni fa: Il silenzio del corpo . Appunto i segni che il corpo dà sono, come il silenzio, da interpretare. 

Stato e sindacati

 Sabino Cassese nel Corsera (19 VII) tra le altre sue critiche allo Stato italiano durante la "pandemia" tocca l'istruzione, a quanto pare peggiorata dalla "didattica a distanza". Afferma poi che ai sindacati della scuola non importerebbe l'istruzione, ma l'inclusione in ruolo di nuovi insegnanti. Ora, i sindacati della scuola organizzano i lavoratori loro iscritti - e paganti quote. Ne difendono gli interessi. Fanno il loro mestiere di sindacati? Non lo so, ma certo il personale della scuola (dai bidelli ai "presidi") fa parte dei lavoratori. I sindacati invece non fanno parte dello Stato. Il discorso di Cassese mi ricorda le chiacchiere che da sempre incolpano i sindacati.  I sindacati però non difendono abbastanza efficacemente i diritti dei lavoratori - scuola, fabbrica, pubblico, privato. Prova ne sia, tornando alla scuola, che gli insegnanti sono pagati poco. Lo Stato è la controparte, il padrone. Con la controparte non si collabora. Se s

Arbeit macht frei

 Vi sono nella lingua tedesca una miriade di verbi composti, per esempio "freimachen" (frei/machen), "frei/geben", " weg/gehen",che nella frase però si scompongono, per cui il verbo portante (machen, geben, gehen) anticipa, anche a distanza di numerose altre parole, il preposto avverbio o la preposizione, che finisce in fondo alla frase. É come se in italiano il verbo comprendere (è un esempio) si trasformasse in: io prendo le tue parole con. Ora, lo slogan "Arbeit macht frei", che di solito viene tradotto "il lavoro rende liberi", rimanda al suddetto verbo composto "freimachen", che significa " emancipare". Per cui la traduzione corretta è "il lavoro emancipa" , senza contare che Arbeit significa anche "fatica".

La presa della pastiglia

 Il 14 Luglio, festa nazionale francese, ricorda la rivoluzionaria "presa della Bastiglia" ... Invece Macron ha dato ieri l'altro un pastiglione da inghiottire ai francesi, consistente nel ricatto vaccinale liberticida: servirà una carta certificante il vaccino per andare in molti teatri, cinema, ristoranti. 

Sì, viaggiare ...

Dal film "Il corvo bianco", visto solo ieri 9 VII 2021 in tv, ho tratto qualche interrogativo in merito alle difficoltà, a dir poco, opposte dal governo dell'Urss, ma anche di altri Paesi socialisti (Patto di Varsavia), alla emigrazione dei cittadini, celebri o ignoti che fossero. Il caso esposto dal film è quello del danzatore Rudolf Nureiev, che al momento di scegliere il "mondo libero" aveva circa ventitré anni. Non credo che ogni persona desiderosa di uscire dall'Urss fosse un "caso" come quello rappresentato da Nureiev, comunque non m'interessa la dimensione individuale o di gruppo (infatti qualche volta anche intere "squadre" formate da sportivi o da artisti o che so io riuscirono a chiedere e ottenere "asilo politico" in "occidente"): mi interesserebbe capire perché i governi dei Paesi dell'est Europa non lasciavano liberi quei cittadini di emigrare. Del resto non ne so abbastanza: bisognerebbe studiare

SQUOLA versus scuola

 A scuola si dovrebbe imparare, via via,  ciò che è elementare e poi ciò che è complesso, per cui all'inizio abbiamo lo scrivere/leggere e il far di conto, su su fino alla matematica, la chimica, la fisica, la filosofia, la letteratura. Storia e geografia sono fondamentali. Lo è almeno una lingua straniera. Lo sono le scienze naturali. A scuola non si fa propaganda, non si indottrina. * Nella scuola odierna si fa invece propaganda e si tenta di indottrinare i minori, che nel frattempo non imparano quanto sopra è sommariamente** ricordato. Nella scuola odierna, specie alle elementari e medie, si effettua specialmente del "contenimento" dei minori, e i docenti garantiscono tale funzione, un tempo affidata alle famiglie.  I docenti odierni del resto sono cresciuti in tale tipo di scuola pervertita, e non saprebbero insegnare ciò che ignorano.  *... è altresì inevitabile che l' ideologia dei docenti di certe discipline colori, seppur sbiaditamente, magari inconsapevole,

Paolo Beldì

 Aldo Grasso oggi nel Corsera coccodrilleggia sullo scomparso Paolo Beldì, regista tv, e gli attribuisce l'inno viola ( iniziante con le parole "o Fiorentina, di ogni squadra ti vogliam regina") , che il defunto diffuse soltanto, credo dalla  rai.  L'autore fu Narciso Parigi. Ogni volta che un giornale scrive di qualcosa a te vicino e noto, capisci che cacciaballe sono i giornalisti.

Luogo comune?

 Un luogo comune  come il rimpianto del passato ha la caratteristica di essere vecchio come il mondo (o tempora, o mores!) e di passare da una generazione all'altra; però potrebbe essere bonificato domandandosi se il rimpianto del passato non dipenda semplicemente dal continuo peggiorare della vita e del mondo. Ciò è rispecchiato dalla crescita della popolazione. Naturalmente il luogo comune in questione ha a che vedere anche con la perdita - rimpianta -  dell'ingenuità dei primi anni di ciascuno.

Relatività

 "Oggi non si discute più su cosa la teoria (della relatività) predica. Le ambiguità sono state diramate." Così il docente universitario di Fisica e scrittore Carlo Rovelli (Corsera, 29 VI). Mi chiedo che cosa significhi "diramare le ambiguità" , se non è in questione un errore di stampa ("dipanate "?). In italiano la curiosa espressione ("diramate") significherebbe che le ambiguità sono state diffuse, distribuite, che da un centro sono state trasmesse in vari luoghi periferici ... Che sono state "divise in rami", mi dice uno Zingarelli.  Poetico, il Rovelli.

L'avventura

. .. la storia del bambino prossimo a diventare un lupetto, se non una preda, è terminata con il suo ritrovamento. Bene. Temo però che i suoi genitori pagheranno alle istituzioni, cui forse hanno voluto sottrarsi vivendo nei boschi del Mugello, un certo prezzo in termini di occhiuta ispezione da parte dei "servizi sociali" circa le modalità di accudimento da essi usate con il piccolo e con il fratello*. A proposito: il silenzio che ho notato su tale fratello maggiore, che tempo fa, pare, anche lui se la diede, potrebbe essere sospeso e sostituito con l'ipotesi che sia stato tale fratello maggiore (4 anni) a indurre il minore (21 mesi!) a camminare nel bosco. Comunque sia, il caso, finito senza morti né feriti (a parte le ferite invisibili, il raccapriccio dei genitori, lo smarrimento del piccolo) mi richiama a un testo di molti anni fa,   Co-ire. Album sistematico dell'infanzia , edizione italiana Feltrinelli, autori Scherer e Hocquenghem, che parteggia per l'avve

Lo zoo di Berlino

 Il titolo del libro di Christiane Felscherinow (Christiane F) Wir Kinder vom Bahnhof Zoo ebbe la traduzione Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino. Si trattò di una semplificazione: la traduzione corretta non deve riferirsi allo zoo, ma alla "stazione Zoo" della metropolitana di Berlino. Ciò nonostante il titolo italiano ebbe successo. Quasi che i ragazzi in questione fossero animali. Ancora ieri sul Corsera faceva, l'aborto, mostra di sé a proposito di non so quale nuova versione video del libro. Bello, mi ricordo, era il vecchio film, noioso il libro.

Non remate

Stupenda la fantasia gnostica che il mondo, infame, sia generato da un artefice minorato e malvagio e che il bene debba essere perciò visto come male, e viceversa; ma suggerisco laicamente che sia infame il sistema che ci imprigiona, per cui entro i suoi confini bisogna capovolgere i valori etici. Più politicamente: entro il capitalismo non siamo tutti nella stessa barca come predica qualcuno, per cui come minimo NON REMATE. Esempio: le organizzazioni comuniste negli anni Trenta non accolsero l'idea di fronti comuni antifascisti o antinazisti . "Non spegniamo l'incendio insieme a chi lo ha appiccato" , si legge all'incirca in " Buio a mezzogiorno " di A. Koestler. Tanto peggio, tanto meglio, pensavano quei comunisti. Bisogna pensarci su ...

Letture critiche dell'opera di Marx

Segnalo una sintesi brillante di studi recenti su Marx  pubblicata nel numero 361 (maggio-giugno 021) del periodico "Diorama" , diretto da Marco Tarchi. Ne è autore A lain de Benoist (pagg. 10-14).

La balena

Pare che un pescatore subacqueo statunitense, durante un'immersione nelle acque dell'Atlantico settentrionale, sia stato inghiottito da una balena che, "dopo 40 secondi", lo ha sputato fuori. Il pescatore, risalito in superficie, è stato soccorso dal suo socio, stante su una barca. Ora, variamente contuso, si trova in un ospedale. Ne dà larga  notizia il Corriere di oggi 13 Giugno. L'estensore dell'articolo non manca di avvisare chi legge che l'evento, per una volta davvero "straordinario", non ha avuto testimoni. Comunque sia, io immagino che nel vasto mondo qualche paziente psicanalitico ne farà menzione in seduta nel corso di quei 45 o 50 minuti la cui regola è (era?) "dire tutto quel che viene in mente". In effetti l'inghiottimento diciamo fortuito di un tizio da parte di una balena, e la successiva espulsione dalla di lei bocca, si prestano a far parte eccellente dell'immaginario psicanalitico. Ragione per cui si potrebbe s

Morte "bianca"?

"Omicidio bianco" fu un'espressione enfatica usata a proposito delle morti di lavoro, ma "morte bianca" è insensata e ipocrita. La sento in certi tg locali, e la leggo sul Corsera, che è padronale, sì, ma potrebbe controllare il lessico di qualche fesso che ospita. Per la decenza.