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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

Vita segreta di Maria Capasso

  Ieri 29 xi la Rai ha trasmesso un film di Salvatore Piscitelli: "Vita segreta di Maria Capasso". Ho visto dello stesso autore " Immacolata e Concetta", "Le occasioni di Rosa", "Blues metropolitano". "Vita segreta" è da vedere.  Una donna, tentata da un uomo che dispone di denaro e di calore, attua una svelta "trasvalutazione" (Umwertung) dei valori diciamo sociali e cristiani e delinque per lui ripetutamente. Acquisisce status socioeconomico, infine usa le abilità criminali apprese per liberarsi del tentatore. A parte la levigatezza delle immagini, nuova rispetto ai primi film di Piscitelli, le tematiche sono simili.  La protagonista, Luisa Ranieri, non è Anna Magnani, ma funziona.  Sponsor: Audi .....

Gomorra in serie

Aggirandomi t ra i canali tv ho trovato la serie "Gomorra". Avevo visto il film di Garrone, ottimo; avevo letto qualche decina di pagine del libro di Saviano, che però mi aveva infastidito a causa del suo " campanilismo": Napoli è un rilevante porto sul Mediterraneo, una città-nazione, ma non esageriamone la rilevanza luciferina. Ho apprezzato subito la serie "Gomorra" per gli esterni, per alcuni degli interni, per le facce dei personaggi, per i colori. Per i notturni.  Sono più affascinato che preparato, mi si perdoni quindi qualche imprecisione. Si tratta di una saga al cui centro agisce Gennaro Savastano (Salvatore Esposito è il nome dell'interprete), un giovanottone in carriera che, mi pare, raggiunge la posizione di boss dei boss dell'area napoletana. Lui e tutti gli altri controllano lo spaccio dell'eroina e/o cocaina. Vanno in giro su spocchiosi macchinoni tedeschi, mentre la manovalanza scorrazza su grossi scooter. I vari boss si combat

Cosa dirà la gente? Dipende

  Visto in tv un film di qualche anno fa intitolato "Cosa dirà la gente", girato in medio oriente e, credo, nel nord Europa. Una ragazza pakistana cresciuta in Norvegia scandalizza la sua famiglia perché intende comportarsi come una ragazza norvegese. La costringono a tornare in Pakistan. Si ambienta. Incappa però una sera, insieme a un ragazzo, in una pattuglia di poliziotti malvagi, sadici e concussori, che danno luogo a uno scandalo diciamo sessuale da loro stessi costruito. I parenti che ospitano la protagonista  richiamano il padre dalla Norvegia. Il padre non sa che fare, addirittura spinge la figlia a suicidarsi. Non ci riesce. La riporta comunque in Norvegia. Qui viene prospettato alla ragazza un matrimonio con un medico pakistano che vive in Canada. Famiglie d'accordo. La protagonista scappa di casa. Fine del film. Il film è godibile per gli esterni e gli interni, oltre che per l'abbigliamento e i volti - pakistani. Al netto della sua oggettiva stronzaggine

Scuola chiusa

  Chi si straccia le vesti per via della scuola chiusa non lo capisco, o lo capisco troppo bene. La scuola in genere è un contenitore minorile, poco più. Né vedo adolescenti afflitti in giro.  Non attribuisco molto valore alla scuola italiana attuale. Alla mia ("53 -"67) neppure, sarà perché ho continuato a leggere da solo, finita la scuola, e ancora non ho smesso. "Faccio i compiti"; come si dice a Firenze: "le lezioni". Ciò a cui la scuola non mi motivava.  La scuola chiusa, certo, priva molti studenti del piacere maligno di comportarsi in modo diciamo scortese con i loro docenti. Li libera però dalla galera che alla fin fine è passare diverse ore al giorno in classe.  Scortesia e galera stanno tra loro in rapporto stretto. Eppure il disagio scolastico dipende anche da altre ragioni. Una sta nel fatto che solo il denaro conta, nella società capitalistica stracciona italiana, mentre la scuola è poverissima, indigente.

Trippa alla romana

  Qualcuno ha chiesto al Corriere perché non è prevedibile una saga cine-tv sui Savoia.  Ammesso che sia noto il cognome Savoia!  Ha risposto Aldo Cazzullo che " il cinema italiano non lavora per 60 milioni di italiani, ma per 3 milioni di romani ". Forse AC esagera, ma ha fondamentalmente ragione.  I Savoia hanno radici piemontesi. Saghe a parte è vero che cine e tv tendono al " romanesco " - perfino le previsioni del tempo sono lette in Rai da tizi che pronunciano la nostra lingua alla romana.  Come la trippa.

A dispetto di Freud

 Stupisce che uno psicanalista*, non un giornalista o un intellettuale orecchiante, usi espressioni di Freud ("ritorno del rimosso") in modo generico, cioè fuori dal loro contesto, che è e resta quello psicosessuale. Se si parla in modo generico di "rimozione" non si deve menzionare Freud. Ciò non significa che Freud dica cose giuste. Significa che dice cose inequivocabilmente legate alla sfera psicosessuale. Prendere o lasciare.  * Massimo Ammanniti (Corriere 23 xi). P.s. Non è che Freud abbia inventato il termine e il concetto di Verwerfung (rimozione, respingimento), lo ha preso dalla lingua tedesca per spiegare ciò che a suo dire può esser fatto mentalmente del materiale psicosessuale sgradito.

Terrorismo?

  E. Galli della Loggia (Corriere, 21 xi) sostiene che in Italia negli anni settanta sia stato attivo qualcosa che lui, pigramente, chiama "terrorismo". Nero e rosso.  Il terrorismo fu in realtà l'arma usata dagli anglo-americani durante gli ultimi anni della guerra: bombardamenti delle nostre città grandi piccole piccolissime,  popolazioni nascoste nei rifugi, morti a migliaia. Copyright del termine "terrorismo": Churchill. Eventi definibili come terroristici furono le stragi di Milano, Brescia, San Benedetto, Bologna (se basta), non attribuibili certo a Potere operaio, o a Lotta continua. A tali organizzazioni è attribuibile semmai la violenza rivoluzionaria . Organizzazioni clandestine come le Brigate rosse ebbero altresì da questo punto di vista un ruolo di punta con il sequestro e l'uccisione dell'esponente d.c. Aldo Moro. Non pochi esponenti del Sistema (Capitalismo, Imperialismo, Stato e loro camerieri) furono colpiti dalle Br e da organizzazioni

L'eretico Fanzaga

  Le parole di Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, su covid e dintorni, scandalizzano i media, più quelli "di sinistra" che gli altri. Noto che non è facile sapere che cosa ha detto Fanzaga, mentre è facilissimo sapere che cosa dicono coloro che lo criticano. Funziona così da sempre. Anche degli antichi eretici si conoscono le idee solo dalle parole dei confutatori. 

Guido Boni artista

  È morto l'artista Guido Boni, di 77 anni, già attivo nell'ambito del laboratorio "La Tinaia" (Firenze). Lo ho incontrato tra il 1976 e il 1977 e ancora mi ricordo la sua pittura ingenua e drammatica, la serie de "l'uomo in canottiera",  ma anche certe sue formule verbali tipo: "ti trasmetto la bellezza", ciò appoggiando la fronte sul petto dell'interlocutore. Ecco, Guido Boni trasmetteva la bellezza. Gli si deve anche il detto: " Dio è una donna invisibile".

Pfizer

  Pfizer è un cognome tedesco come fu tedesco il fondatore della famosa ditta farmaceutica (anche famigerata, parrebbe), per cui pfaizer , come viene pronunciato e detto, è una boiata anglocentrica degna di Ellis Island. Si pronuncia come è scritto, all'incirca pfizer . Lo stesso vale per il cognome Lehmann, pronuncia lémann , o Weinstein, pronuncia wainshtain , per dirne due conosciuti o famigerati. Beninteso: tutti storpiamo le parole d'altra lingua. Ricordo di aver sentito qualcuno raccontare (radio rai tre) di non essere riuscito a farsi dire dove fosse la casa natale di Anderssen. La sua pronuncia del cognome era incomprensibile ai passanti danesi. Tuttavia le boiate anglocentriche imperano e piegano gli altri al consenso.  Altra cosa è il processo di assimilazione, per cui in un Paese diverso dal tuo alla fine ti rassegni alla storpiatura: è parte della nuova identità. 

Sconcerti

  Un noto giornalista ha difeso la sua categoria, criticata per spargimento di notizie false, sostenendo che si tratta non di notizie, ma di opinioni. Bisogna sapere che il settore è quello calcistico, entro cui secondo me le "opinioni" sono date in pasto al pubblico come se fossero "notizie". Abile sofista,  diciamo brillante. Buon scrittore, Mario Sconcerti. Oggi  6 xii un suo lungo scritto su La lettura (Corsera) fornisce appunto delle opinioni sullo stato odierno del giornalismo calcistico. Sconcerti sostiene che quando il calcio non era così presente in tv come ora, se ne parlava senza fondamenti. Qualcuno aveva visto la sua squadra, e poco più. Ma ciò vale non solo per il calcio! Vogliamo svalutare ogni pensiero " pre-televisivo"? Ogni epoca ha il suo pensiero, le sue opinioni, le sue credenze, i suoi mezzi "informatici". (13 Marzo 021) Dichiara sul Corsera di tifare per la Fiorentina, e fa bene a non nascondere  come fa qualcuno, la prefer

Diario di Inge

Lettore forse ingenuo di Inge Bachmann, colpito solo dai suoi estri narrativi, ho preso, dopo Il trentesimo anno e dopo Tre sentieri , un suo diario di guerra corredato da lettere di un caro amico dei tempi bui, un ebreo poi passato in Palestina  - non ancora ribattezzata Israele. Il diario sa di poco, come le lettere. Il libro che ne consegue, incolpevoli i due giovani autori, è un vero bidone. Targato Adelphi. Un episodio di sfruttamento della fama di Inge Bachmann?  I testi sono caricati di contenuti "politici" dal curatore. Il quale sguazza nella confusione tra la vita dell'autrice e la sua opera letteraria. Si tratta secondo me di un errore da evitare con la massima cura.