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Visualizzazione dei post da 2010
il presidente Napolitano ha scritto una lettera di accompagnamento alla sua firma del ddl cosiddetto Gelmini, insomma ha firmato ma...con una raccomandazione...poteva non firmare, lui è il presidente, gli appigli formali e sostanziali c'erano...se lui è impotente, allora come dovrebbero sentirsi i milioni di cittadini che non contano un fico secco e che si vedono presi in giro e abusati da questo governo?
parlavamo, con un collega di Vacuologia, università di Civitarotta, dei linguaggi, tra la canzonetta (Gaber, De André, Guccini) e le cartine dei cioccolatini Perugina, degli studenti occupanti la facoltà...lui osserva: sempre meglio del libretto rosso di Mao...No, il libretto rosso di Mao era molto meglio!
In provincia di Firenze una ragazzina fa le sue ore di musica, nella scuola dell'obbligo, con le orecchie tappate, poiché suo padre, appartenente ad una minoranza religiosa, considera, in accordo con le norme di tale minoranza, la musica come qualcosa di frivolo oppure peccaminoso, non sappiamo...studiare musica senza la componente udito fa pensare al vecchio Ludovico Van Beethoven, diventato sordo eppur sempre compositore...com'è naturale noi non siamo d'accordo con questa beethovenizzazione forzata della ragazzina da parte della scuola e del padre...abbiamo letto, ma potremmo esserci sbagliati, che la ragazzina sarebbe ripetente in quanto, l'anno scorso, assente durante le lezioni di musica, per i motivi sopra accennati...e dunque vediamo che qualcuno viene bocciato, vivaddìo!...asini calzati e vestiti di tutto punto sono puntualmente promossi da questa scuola vergognosa, che se la prende invece con una ragazzina "colpevole" di avere un padre ortodossamente
Vacuologia occupata...in un'aula, prima dell'inizio della riunione del cosiddetto consiglio di dipartimento, ho trovato, su un mobile, appoggiato un paio di mutande maschili nere... si tratta di un oggetto che induce curiose proiezioni di significato, ne farò argomento per le mie prossime lezioni di "Arte dei giardini mentali"...e l'occupazione sarà servita un poco anche a me (ma già questa è una proiezione di significato)...
ci sentiamo estranei al movimento degli studenti che di tanto in tanto si manifesta, in questi mesi con maggiore intensità del solito...intanto denominare l'osteggiata riforma universitaria con il cognome della ministra è burocratico e assurdo, infatti la detta riforma è berlusconiana, Gelmini conta un cavolo...ma lasciamo stare il dettaglio, che pure consente ai più nesci di "gelminizzare" ciò che è invece riferibile al progetto liberistico spinto che impera nel vasto mondo...la necessità è l'opposizione al capitalismo nella sua forma selvaggia (liberismo spinto), non l'opposizione alla povera peppa bergamasca con il suo nasone sotto gli occhiali da maestrina pudibonda...ci sentiamo estranei al movimento perché il suo linguaggio è apolitico, i suoi slogan e le sue manifestazioni scritte (poster eccetera) sono improntate ad una sorta di imbecillità canzonettistica che si rifà a coglioni conclamati...o appaiono imitare i bigliettini di carta velina che si trovano s
carichi di coperte sacchi a pelo ed altre masserizie stamani hanno interrotto silenziosamente la mia lezione alcuni individui, accumulando la loro roba in fondo all'aula...logicamente hanno disturbato la mia concentrazione (inerente la perdita di concentrazione), essenziale alle mie conversazioni...lo scaldabagno non l'avevano con sé..."disturbate la lezione" ho detto, al secondo accesso di sfollati, "chiami la polizia", ha proposto un mecco..."la chiami lei", ho chiuso io...
l'opposizione massiccia all'approvazione della riforma universitaria detta Gelmini, in quanto diretta contro il peggior governo della storia della penisola, da Caligola in poi, dev'essere guardata con simpatia...quanto alle manifestazioni di stoltezza giovanile, esse devono essere tollerate in nome di questa immancabile condizione, che per altro si ripete anche nei successivi momenti della vita dei singoli e delle masse...nello specifico, l'università italiana è indifendibile...quanto al timore che essa diventi sempre più privata, anche formalmente, esso si basa su un'idea discutibile, infatti le pratiche universitarie baronali sono da sempre caratterizzate da interessi privati (in atti d'ufficio)...il privato esiste anche all'interno del settore pubblico...l'università italiana è marcia...
l'università statale non è pubblica, visto che in una facoltà di nostra conoscenza si organizzano convegni e riunioni senza preavvertire tutti i docenti e studiosi afferenti in qualche modo alla facoltà medesima...come se gli organizzatori si trovassero ad operare in un club privato...
recentemente abbiamo letto nelle pagine fiorentine del quotidiano Repubblica due articoli circa il passaggio di un professore dell'università di Firenze ad una nota università privata, Luiss...non ricordiamo il nome di questo scienziato né qual è la sua scienza...abbiamo letto le ovvie cose che si dicono in negativo sull'università statale e sui suoi attuali stenti...tutto vero e insieme stantìo...abbiamo letto che il professore si sente un poco sotto tiro perché sarebbe "passato al nemico" ed altre amenità...abbiamo letto sta roba attratti dall'idea che avremmo trovato notizia dell'ammontare degli emolumenti che la Luiss erogherà al professore de quo hic agitur: logicamente non siamo stati soddisfatti...
Non dite a mia madre che lavoro nella facoltà di Vacuologia dell'università di Civitarotta*, le ho fatto credere che esigo crediti per la Doberman Agency...... * S'intenda "scienze" della formazione, a Firenze. Qui e altrove
le occupazioni che in autunno interessano le scuole medie superiori, ogni anno, s'illudono di significare ciò che invece non significano, lotta, riformismo, antagonismo, eppure non diremmo che siano inutili, infatti costituiscono una tappa adolescenziale (e stagionale) non troppo disprezzabile e ricordano i Saturnali dell'antica Roma, quando gli schiavi per qualche (ma poco) tempo avevano il permesso di scatenarsi, o le feste in maschera del Carnevale, quando "ogni scherzo vale". Politicamente fanno un minimo da palestra extraterritoriale rispetto al nulla quotidiano...Naturale che al sistema non fanno un baffo, eseguendone invece di nerissimi alla scuola come deposito di minori, infatti i ragazzi e le ragazze che per qualche motivo (buono o cattivo) non partecipano alle "attività" occupatorie tornano sul gobbo delle loro famiglie...dal punto di vista (visibile a chi come noi è esterno alla scuola) dei "paramenti" che inalberano gli occupatori, ess
leggiamo spesso titoli di articoli, su Repubblica, firmati da un certo Schiavone, ma non leggiamo questi articoli discutenti temi di civiltà democratica e istituzionale, dal momento che sappiamo che l'autore è sotto prossimo processo, a Firenze, per aver partecipato, come unico concorrente, ad un concorso universitario la cui commissione (incaricata di attuare il trasferimento di un docente da un'altra università a quella fiorentina) lo vedeva tra i commissari. E' una figura alla Escher, questa invenzione del "concorso universitario perfetto". Ecco perché non leggiamo i seriosi articoli dello Schiavone, il quale naturalmente, in merito alla sua vicenda giudiziaria, si dichiara, intervistato nelle pagine fiorentine di Repubblica, "sereno"...Come facciamo a sapere che gli articoli di questo signore sono seriosi, dal momento che non li leggiamo? Non importa bere tutto quanto il mare per scoprire che è salato.
Dando per assodato che gli insegnanti siano frustrati e avviliti, mentre potrebbe pensarsi che, almeno i non precari, godano invece di un minimo di certezza stipendiale, oggi rarissima, Repubblica (9 IX) apre una pagina sul tema. Lodoli, scrittore ed insegnante, cinquantatré anni, così lui, parte dalla constatazione della incomunicabilità tra lui e per esempio una studentessa x quindicenne...Lasciamo stare...questa incomunicabilità secondo Lodoli (lo do lì) dipenderebbe dalla settorializzazione operata nel tempo recente dal "marketing" per cui i vari "target" sono incomunicanti tra loro. E' un'idea divertente, e noi, che per fortuna non siamo insegnanti nella scuola dell'obbligo, la accogliamo con interesse. Solo che un insegnante non deve comunicare, crediamo noi, deve insegnare, ed è tipico l'abisso (in decenni) che si accumula tra l'insegnante e i suoi allievi, che hanno sempre le stesse età, mentre lui invece...Da molto, la scuola essendo sta
abbiamo visto che un tredicenne è morto durante una gara motociclistica a Indianapolis (Usa), beninteso: il defunto, stando alla foto pure piccolino, pilotava una moto, non era lì a guardare...nessuno ci toglierà dalla testa che i suoi genitori e tutti coloro che hanno consentito al bambino di bruciare le tappe, magari per trarne vantaggi in soldi, siano responsabili di questa morte...non sappiamo niente delle regole che disciplinano il mototociclismo agonistico, né in Usa né qui...siamo però sicuri che in diversi si sentiranno, dopo questa morte stupida e iniqua, delle merde...
... secondo il Corriere i due che si sono scazzottati a Messina disputandosi una cliente/paziente in procinto di partorire, medici ginecologhi, sono universitari, uno ricercatore, l'altro dottore di ricerca...ci pare che questi due tizi mettano in scena lo spirito più autentico dell'università, spirito che altrove trova messe in scena (o in atto) meno risaltanti, in definitiva meno vere. Interessi privati in atti d'ufficio, gerarchismo gaglioffo, competizione di potere, gelosia...dobbiamo ringraziare i due cialtroni per l'illustrazione cristallina...
Secondo Repubblica (24 agosto 2010) gli adolescenti leggono (!) storie di maghi e draghi, se sono liberi di "scegliere", altrimenti stentano sui libri assegnati dai loro insegnanti. Quel che sa di scuola, insomma, rimane malvisto. Ciò c'induce a rispolverare una nostra vecchia idea, che qualsiasi testo obbligatorio o consigliato dalla scuola, sia Manzoni o Kafka, vada incontro ad un triste cammino. Deperisca. Meglio, per un testo, "non esser noto, nuovo, devoto al vuoto" (F.Fortini). La lettura, indipendentemente dal di che cosa, non dovrebbe essere né prescritta né fatta oggetto di patetiche perorazioni: la lettura può soltanto essere esercitata, silenziosamente. Noi abbiamo letto tra gli altri Salgari e Verne, da ragazzi, e non pochi libri ridotti alla nostra misura da redattori anonimi di romanzi celebri, tipo "Le avventure di Tom Sawyer e Huck Finn"...nessuno ci obbligava...gl'insegnanti non avevano tempo per "farci leggere" questo
...anche nell'università il pecorismo agostano si è imposto in tutta la sua desolante falsa ineluttabilità, studenti e professori eccetera, fino ai custodi, tutti in vacanza, tutti nelle stesse settimane...addirittura la mia facoltà, Vacuologia, chiude per una settimana, chiude proprio il portone, chiude quindi la biblioteca e quel poco che essa potrebbe "offrire"... il preside ha fatto gli auguri, tempo fa, di buone vacanze, come se fossimo un'azienda, ma non siamo un'azienda!...chi scrive, quest'anno, avrebbe potuto, se avesse voluto, magari a rate, farsi già un paio di mesi di vacanze, inosservato, indisturbato, è un esempio... è dunque ipocrita...chiudere come un'azienda...ed è ridicolo uniformarsi allo stile aziendale...una carnevalata... senza contare che gli intellettuali non vanno mai in vacanza, perché portano il loro lavoro dentro la testa...forse molti miei colleghi, tuttavia, non sono intellettuali, ciò che sospetto spesso ...sono intellettua
A quanto pare molti giovani ricercatori (nel senso burocratico del termine) non terranno lezione all'inizio del primo "semestre" del prossimo anno, in termini pratici si asterranno da gran parte del loro lavoro, che com'è ovvio (specie nelle facoltà cosiddette umanistiche) consiste nello studio e nell'insegnamento, incluso lo scrivere in merito agli studi e/o all'insegnamento svolti. Tutti sono docenti, nell'università, e tutti sono ricercatori, in pratica, o non sono... I giovani ricercatori e quindi docenti giovani hanno timore fondato di perdere prossimamente il loro privilegiato ma precario posto di lavoro, visto l'andazzo astringente governativo, quindi faranno bene a darsi da fare: scioperare. Alcuni altri, invece, hanno timore soltanto (perché assunti in pianta stabile) di non poter fare carriera, cioè diventare professori associati e poi ordinari, sempre a causa dell'andazzo astringente governativo. Di questi ultimi merita dire che, non
Il chirurgo Macchiarini insegnerà in Svezia e opererà in Italia, diavolo d'un uomo...Pare che gli offrano, nell'università di Firenze, un contratto: gratuito? Cervello in fuga, opererà con il cervello in Svezia? I gentiluomini e gentildonne di Medicina (UniFi) si sono pronunciati a favore del rispetto delle procedure "uguali per tutti", macché Macchiarini e Macchiarini! Sepolcri imbiancati, come se non fosse noto a tutti che le procedure (concorsi) sono un imbroglio... Tra il genio della chirurgia che vuole la cattedra per via breve e i baroni che si richiamano alle (loro) regole, scelgo una risata...

Seminudismo.

Non nuovo, il fenomeno del seminudismo femminile (e anche maschile) agli esami d'estate, tra il balneare e il rizzacazzismo, ma non è neanche detto che sia così, dopotutto che cosa passi per queste teste di studentessa mi è ignoto, data la distanza siderale che le separa dalla mia (testa). Qualcuna ci ripensa in corso d'esame, e le arrossiscono le giovani cicce, oppure continua a tirar su, a chiudere la scollatuta tenendone il vertice tra pollice e indice (ce ce ce)...

Condoglianze.

Da un recente "licenziato" all'esame di terza media colpito da lutto famigliare ho udito che l'espressione "condoglianze" di un'amica era stata come un dargli del "lei". Ingegnoso, ho pensato, prima di sospettare che il "licenziato" all'esame di terza media probabilmente ignora non solo il significato del termine, ma anche il suo statuto grammaticale: nome, aggettivo, verbo, e, se verbo, indicativo, congiuntivo, imperativo? Condoglianze.

Fannullismo.

Far poco è possibile nello Stato, figurati in quell'enclave extraterritoriale che è l'università, ma se il fannullismo cui alludeva giorni or sono il Re della Sapienza si riferisce alle cosiddette pubblicazioni, è necessario distinguere: alcuni non scrivono, quindi non pubblicano, altri scrivono e pubblicano a spese dell'università oppure a spese proprie, altri pubblicano perché i loro libri hanno mercato (logicamente si parla di numeri piccoli), altri ancora scrivono ma non pubblicano perché si rifiutano di pubblicare a pagamento (che somiglia all'andare a puttane) e, ahiloro, non producono merci vendibili. Chi scrive questa nota ha pubblicato (senza pagare, come sempre) il suo ultimo libro quattro anni e mezzo fa, e negli ultimi quattro anni ha pubblicato un solo articolo. Nel frattempo, preparando due libri nuovi ancora inediti a causa delle ragioni illustrate, ha gestito centinaia di studentesse e studenti, tra lezioni ed esami. Ciò nonostante non ritiene di essere

Nulloni fan.

Pare che il Re Retto della Sapienza romana abbia parlato di fannulloni, non ho capito se a proposito dei soli ricercatori o anche dei professori dei due piani superiori. A parte tutto quel che si può pensare, vero, falso, grossolano, scandalistico, eccetera, interessante è che un Re Retto si metta contro i suoi sudditi, ciò significa che si sente forte e protetto, oppure che vuole andarsene, dignitosamente dimissionandosi, per altro incarico più remunerativo. Per altro, diciamolo, noi che stiamo nell'università da 38 anni: qui è facile non fare nulla o quasi...

La coperta di Linus.

Linus, un personaggio delle Peanuts di C.Schulz... La copertina di Linus ha la disgrazia di appartenere a quell'area immaginaria e suggestiva detta "transizionale" da D.W.Winnicott, dunque le allieve di Vacuologia, dove si studia la psicologia di 40 anni fa, trovano nelle fotocopie dei libri d'esame questa immagine, di cui, ho scoperto, non sanno niente, niente di loro esperienza intendo: mai letto le Peanuts... Dunque la Coperta di Linus per loro è come il Cavallo di Troia, l'Asino di Buridano, il Letto di Procuste, la Spada di Damocle, il Vaso di Pandora...Voglio dire, ne sanno nulla...

Rape.

Complicità permanente tra docenti e studenti dalle elementari alla laurea, taluni denominano "rape" gli allievi, eppure li promuovono...è una deriva...qui a Vacuologia l'atrocità è abissale, le laureate (todas muchachas), quasi tutte appartenenti ad una microborghesia provinciale e analfabeta, hanno dalla loro una sorta di arroganza da mulino bianco rinforzata dalla pedagogia che viene prodigata in questo buco..."sangue dalle rape", dicono i docenti vantandosi di aver portato alla laurea queste creature...le rape sono buonissime, ma prive di sangue, per fortuna di chi le gusta... Trasfusioni di emorape?...

Abbaiare liberamente.

Giorni or sono ho letto sul Corriere un articolo in prima pagina, autore il noto economista ed accademico Giavazzi, che con la massima mancanza di perifrasi dichiarava i concorsi universitari essere un falso manovrato dalle cosiddette baronìe accademiche. Ora, se sul maggior quotidiano italiano, tra l'altro moderato, in prima pagina, articolo di fondo, si pubblica un'affermazione coome quella di cui sopra, ciò significa che il malaffare accademico fa parte esplicitamente del paesaggio nazionale. Come l'evasione fiscale, per cui un gioielliere dichiara 15 mila euro l'anno. Come i territori in mano alla camorra o alla mafia. Come i conflitti (cosiddetti) d'interesse del cosiddetto presidente del consiglio. Eccetera. Questa è la democrazia? Abbaiare liberamente? Stare male, piazzati davanti allo specchio che ci riflette?

Paradossi.

L'idea di Madame Mini Gel di dare inizio alle danze scolastiche alla fine di settembre, cioè con un paio di settimane di ritardo rispetto alla norma, a quanto pare per consentire alle aziende inerenti le vacanze di lavorare per un periodo più lungo, allungando per così dire l'estate, com'era ai tempi di chi scrive questa nota, avrebbe, se applicata, degli effetti notevoli. Intanto innegabilmente allungherebbe il periodo feriale anche degli insegnanti, almeno per quel che riguarda la quotidiana loro pena e smania in classe, accrescendo però l'antipatia che essi ricevono da tutto il resto della popolazione, al lavoro grossomodo per undici mesi all'anno. Terrebbe poi calmo il traffico automobilistico urbano, e non solo, per due settimane in più, infatti la scuola muove migliaia di auto (ad ogni inizio d'anno scolastico si nota a occhio), in genere coglionissimamente. Metterebbe in crisi i moltissimi genitori occupati e, comunque, non dotati di soldi sufficienti

Eccellenza.

Sulla cronaca fiorentina della Repubblica di ieri 23 maggio leggiamo che alcuni esimi professori, membri di primo piano di un istituto accademico d'eccellenza (cosiddetta), avrebbero informato privatamente alcuni loro colleghi di un prossimo concorso, violando così il segreto d'ufficio allo scopo di concordare con tali colleghi i cosiddetti profili di competenza da inserire nel bando, ciò allo scopo (eccellente) di mettere gli "amici" nella condizione di vincere tale concorso. Su questa faccenda, che com'è ovvio non ha niente di nuovo in fatto di tragicomicità, si pronuncerà la magistratura a partire dal 23 novenbre di quest'anno. Com'è ovvio gli esimi e i loro amici non subiranno alcuna conseguenza penale, figùrati, eppure consola il fatto semplice che costoro siano offerti al pubblico ed alla sua eventuale riflessione e riprovazione... Per fortuna io lavoro nell'università di Civitarotta, dove siamo ormai oltre il bene ed il male...

Cultura scientifica.

A Firenze si organizza una settimana della cultura scientifica evidentemente connessa con la presenza, in quella città, di facoltà universitarie scientifiche, peccato che, leggendo il programma, non si trovino accenni alle "scienze politiche", alla giurisprudenza, alla psicologia, alla filosofia, allo studio delle letterature, delle lingue, della storia, o alle "scienze della formazione". Ciò induce a pensare che, specialmente quelle facoltà universitarie umanistiche che si denominano con il sostantivo plurale "scienze", siano enti dediti all'autoillusione, all'autoinganno, oppure a chiedersi se tali facoltà umanistiche non intendano con il sostantivo di cui sopra qualcosa di diverso da quel che s'intende quando si parla di fisica, chimica, matematica, astronomia, medicina, farmacologia eccetera. Insomma: che cos'è scienza e che cosa non lo è? Ah, saperlo, saperlo... Personalmente, dedito come sono alle pratiche e allo studio di arte dei gi

Conosce le droghe?

Sguinzagliati dilettanti "cooperativi" fanno disinformazione sulla "droga" nelle scuole, pagati due lire, poveretti, erogano questionari da far riempire alle "famiglie" dei piccini: Conosce le droghe? Sì, lo vengo a dire a te, brutto analfabeta che altro non sei. Mettono sullo stesso piano il vermentino di Sardegna e la cocaina, la Winston blue e il crack, argomenti polemicamente efficaci: ma qui si rischia di rovesciare il discorso: cosa vuoi che sia il crack? E' come farsi un tiro di sigaretta, come bere un quartino.

Pulire cessi.

Far pulire i cessi, sporcati (ignoro come) da sconosciuti scolari, a tutti i bambini della scuola? E' il progetto di una direttrice didattica di Padova, osteggiato da alcuni genitori. Perché no?

L' Italiano è il ragionare.

Si prendono ripetizioni di matematica, d'inglese, di francese, di tedesco (e vabbè), di latino, di greco (e rivabbè) eccetera...ma d'italiano? L'Italiano è il ragionare, diceva Leonardo Sciascia. Chi non sa usare parlando scrivendo leggendo la sua lingua (almeno!) non riesce a ragionare.

Un vanto.

Il fatto che a distanza di trenta anni ancora si deprechino gli ope legis dell'epoca, responsabili del passaggio alla stabilità dei precari, todos sessantottini maledetti da dio e dai ruffiani, mi riempie di gusto e di orgoglio: il fatto di aver lavorato per tutti questi anni nell'università a dispetto dei ruffianissimi cultori dei concorsi truccati - la cosiddetta selezione - è un vanto.

Umiliazione?

I ricercatori giovani, precari , e i vecchi, disperati per non essere stati ammessi alla tavola dei professori ordinari o (almeno!) associati, si agitano, a ragione i primi, ansiosi di sapere se e quando si troveranno senza lavoro e stipendio, a fatica i secondi, certi che ormai soltanto un provvidenziale ma improbabilissimo decreto governativo potrebbe sollevarli al rango da loro ambìto... In forza della legge (ope legis, in latino) il sottoscritto (insieme alla sua maledetta generazione - la peggio gioventù) moltissimi anni fa fu tolto dal cosiddetto precariato e conseguì la non disprezzabile certezza dello stipendio (13 volte all'anno), e successivamente non ha ritenuto di "concorrere" mai, insisto, mai, per la ragione che sapeva di non avere "protettori" e quindi era certo che sarebbe stato umiliato in un esame dei suoi "titoli" assolutamente farsesco. Adesso, legge stupefatto in un documento stilato da ricercatori giovani che costoro si sentirebbe

Corte dei conti.

La Corte dei conti si è espressa in questi giorni, a quanto leggo sui giornali, assai criticamente sull'università degli ultimi dieci anni, dopo la riforma Berlinguer (3+2), ben fatto! Ed ha iniziato a richiedere dettagli tecnici a coloro che utilizzano denaro pubblico per la "ricerca" - fin qui senza spiegare come e perché si passino migliaia di euro a tizio e caio per "prestazioni" varie, da ora in poi tenuti invece a chiarire chi siano tizio e caio e che cavolo preciso dovranno fare per la "ricerca". Alte grida, scandalo, da parte dei viziati scialacquatori di sempre. Goduria mia.

Una cosca.

Niente, proprio niente, so bene che è strano, ma se m'invitano non vado, se non m'invitano mi secca, penso che sia in questione il mio diritto di partecipare, diverso dal dover partecipare.... Una cosca, sono taluni una cosca, altro che "scuola"....

Addiction.

Giovani colleghi probabilmente rincretiniti stanno di continuo connessi e spippolano sulla tastiera del loro portatilino ultima moda, credo che dispiaccia loro stare sempre connessi, perché ciò gl'impedisce di lavorare al computer, talmente immersi nella connessione si scordano di essere connessi e si rammaricano di non poter connettersi, sempre intenti a (non) fare due o tre cose insieme si lagneranno interiormente di non poter usare il portatile anche quando usano il portatile. Addiction al quadrato. Costoro avranno in altri pochi semestri l'università sotto le dita.

La res pubica di Salò.

Non so di quali beghe, o seghe, si trattasse dentro un'aula di scuola media, tra vigorosi coatti, a Salò. Era in questione la res pubica adolescenziale, manifestata secondo lo stile merdoso spettacolistico ricavato dalla tv (corrivi e cazzoni), basta. Ho letto però che la bega e sega ha avuto luogo durante un'interrogazione, quindi mentre il o la docente si trovava in classe. La scena, erba da cui certo non ricaveremo un fascio, conferma però la mia impressione che la scuola dell'obbligo sia diventata un centro di permanenza temporanea per minori, dentro cui può, come in ogni istituzione simile, succedere di tutto. Anche che, durante un'interrogazione qualcuno si tiri giù i calzoni (già bassi a causa della moda) per farsi leccare l'uccello da una compagna.

Analfabetismo di andata.

Si dà "otto" a un compito di storia dell'arte pieno di errori di ortografia, sintassi e grammatica, senza contare la perla di un pittorico cerchio ligneo da gioco tenuto da fanciulla impressionistica scambiato per "ulaop"..."otto" al "contenuto"? Ciò mi fa proporre l'ipotesi che gli errori d'italiano vengano considerati tali, almeno in questa scuola media sita nelle vicinanze di Civitarotta, solo in sede di "compito d'italiano", ammettendone la deroga negli altri millanta settori dove è utile la conoscenza della nostra lingua, per esprimere idee e far sì che gli altri le capiscano. Dunque: non soltanto gli errori d'italiano probabilmente non vengono corretti quando si producono nella loro sede (temi eccetera), come io sospetto, ma sicuramente vengono trascurati quando si manifestano negli altri settori. Formando nei piccini l'idea che "l'italiano" valga (poco) solo nel suo settore. Non negli altri.

Frustrazione.

Qualche giorno fa, iniziando una riunione dipartimentale indetta all'interno di un'aula, ho fatto un giro tra le file dei banchi, così, per piazzarmi indietro, e ho scoperto che le giovinette di Vacuology si dedicano a scrivere sul piano dei banchi e sulle spalliere, specie nelle file più distanti dalla cattedra, con pennarelli e penne biro, sennò con che....Ora, si dà il caso che Vacuology sia come si dice nuova di zecca, e allora, ecco, le mie palle rotolano sgomente. Devono essere davvero frustrate, le piccole, annoiate, deprivate, per accanirsi su delle superfici lisce e nuove, magari non belle, magari dure, ma.... Pensa te se qualcuno graffiasse la loro macchina o quella del loro fidanzato.... Civitarotta, Italy.

La faccia di chi mente.

Sei mezze giornate di esami ... mi hanno fatto ammalare, sul serio, circa settanta quadrupedi quasi sempre femmine non mi hanno dato nessuna (mai) curiosità intellettuale, niente, si presentano nude di libri e appunti, vestite di analfabetismo d'andata, con la faccia di chi mente....L'università, almeno qui a Vacuologia (Civitarotta University) è defunta, al suo posto un centro di permanenza temporanea: chi ha stomaco si laurea anche in fretta.

Refuso. Asini e capri.

A Vacuologia, facoltà umanitaria bacchettona e politicamente corretta (al rosolio), capita mica di rado che balli nei discorsi l'accenno al cosiddetto capro espiatorio.........Girard eccetera.....orbene: le ciuche spesso nelle loro scopiazzature dette tesi sporcano la carta con il refuso "capo" espiatorio........com'è ovvio danno la colpa al computer.......

Argomento forte.

Esami di laurea.........argomento del relatore, durante la "discussione" sul voto, a favore della "lode" alla candidata: il marito di costei, straniera, dovrà trasferirsi presto all'estero per lavoro......Non solo è brava, quindi, ma anche colpita dalla malasorte.... Io non so.....E' un cretino, il relatore, oppure fa dell'azione surrealista?

Pensione.

L'idea di non fare più, tra 12 mesi, quella roba oscena che sono gli esami, "incontri" che mi umiliano intellettualmente, non di rado confrontandomi con gentaglia, è squisita! La prospettiva di dover immergermi nel pantano delle vittime deformi della moda, degli analfabeti inconsapevoli, ancora sei o sette volte, mi raggela.

Via.

Il 14 maggio di quest'anno, venerdì, la mia cosiddetta anzianità di servizio ammonterà ai fatidici trentacinque anni, e io, il giorno dopo, anzi il lunedì dopo, ah, ah, porterò in rettorato la domanda per andare in pensione. Nice! Via da Vacuologia, dai quadrupedi, dai burocratini, dagli squallidi, dai biechi blu, via da chi scambia la sua carrierucola per la scienza e viceversa, via dagli esami, dalle prevaricazioni tecnocratiche, via, via! Potrò finalmente dedicarmi davvero alla mia arte dei giardini mentali, vecchio, ma ancora devoto al Vuoto.

Geografia.

L'indebolimento della geografia scolastica merita qualche dilettantesca considerazione. Intanto la geografia vera e propria è già morta sotto una valanga di interessanti gabole e bubbole socioeconomicistiche - da decenni; l'indebolimento di cui sopra, considero, deve essere messo in relazione con la digitalizzazione e immediatizzazione indotta dalle attuali trappole mediaticoinformatiche, per forza nemiche acerrime dell' "analogica" carta geografica o topografica.....................della mappa...................si diceva che "la mappa non è il territorio", infatti non lo è, essendone un'analogia.......................e la ricerca sulla mappa è un'analogia del cammino, del viaggio..............Se il percorso ( o addirittura visuali della via) te lo fornisce un servizio più o meno gratuito in pochi secondi, sullo schermo, o una vocetta in automobile (il cosiddetto navigatore sat), ti abitui a trascurare l'idea di distanza, di orientamento, di

Outsiders.

E' noto ai meno nesci che i linguaggi settoriali hanno lo scopo segreto di creare outsider-----------------------------------------i linguaggi settoriali diciamo tecnologici universitariamente situati sono manifestazione di un crescente potere burocratico-------------------------si fa di tutto per farti sentire un ferrovecchio, mentre sei un ferro affilatissimo-----------------si ha paura del tuo taglio-----------------ti si costringe a registrare gli esami via mail on line on air on up down ----------this could be the last time----------a ingabbiare le notizie bibliografiche dei tuoi scritti nelle griglie di UGOV Ugo Veramente senza sugo------------------

Accompagnarle, dove?

V'è nell'era dei cdl triennali a profusione una nuova figura che prima direi mancava nell'università, quella della chioccia, non conta se femmina o maschio. La chioccia è il presidente del cdl, preoccupato di perdere iscritti, e quindi tendente a raccomandare cautela a quei docenti che vorrebbero avere con studenti e studentesse (a Vacuologia par d'essere in un cpt per ragazzine) un rapporto diverso da quello che ha l'oste con i suoi clienti (tra la fregatura e la ruffianeria). Bisogna accompagnarle, poverine, m'ha detto la peppa presidente del cdl in cui mi sono cacciato quest'anno. Accompagnarle significa promuoverle agli esami anche se sono tegole.

Rutti.

Rutto burocratico: se pubblichi un libro ma il libro non è registrato su "UGOV", luogo anagrafico virtuale dove l'istituzione universitaria conta le opere pubblicate dai dipartimenti e determina premi e non premi, è come se non esistesse. Affermare ciò d'altra parte è un rutto mentale.

Addio.

Tristezza infinita di questo mio lungo addio all'università, troppo lungo. E anche rabbia. Tristezza e rabbia mi tengono ancora in piedi in questo pantano d'imbecillità.

Tegole.

Mentre faccio lezione guardo fuori, ci sono dei tetti, dunque a centinaia di tegole erogo il mio eloquio pensante. Non mi aspetto molto dalle tegole, è vero, ma fanno bene da appoggio al mio sguardo, e restano composte, silenziose, ordinate.

Trasparenza.

Ieri uno studente ha commentato la qualità d'una sua esperienza di tirocinio dicendo che è stata "trasparente". Incuriosito, ho compreso che lo sciocchino intendeva con "trasparente" segnalare la inconsistenza del tirocinio. Sempre più spesso valuto che l'uso delle parole tende all'abuso, in deroga dal significato. Nessuno conforta le sue letture e scritture con il controllo del dizionario.

Mini Gel ancora.

Mini Gel, la ministra della pubblica istruzione, se si chiama così, propone di bloccare la quantità della presenza degli scolari di scarsa padronanza dell'italiano, in quanto figli di famiglie da poco immigrate, al 30% per classe, cioè 6 su venti, nove su trenta, non so cosa si farebbe in presenza di classi di 25 scolari: 7, 8..........oppure 7,5? Sembra scherzi a parte che la ministra e i suoi ispiratori del ministero pensino che i figli di famiglie da poco immigrate debbano rimanere in ogni caso in minoranza. In realtà l'italiano è parlato male anche da moltissimi italiani e dai loro figli, scritto peggio, letto da far pena, e insegnato spesso senza cura da docenti affaccendati in mille bazzecole. Come se ne esce? Insegnando a tutti, senza percentuali, prodigando ai meno benparlanti un insegnamento aggiuntivio, insomma facendo scuola.