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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

L'imitatore di voci

Dal 1995 (tardi, quindi) ho iniziato a leggere le opere di Thomas Bernhard. Il mio primo libro fu Perturbamento (Verstoerung), che da allora mi ha incontrato quattro volte.  Consta di due parti. Nella prima il narratore, un giovane tornato a casa dalla città dove compie i suoi studi, accompagna il padre, un medico di campagna, nel suo giro di visite.  Si tratta di "casi ingrati", come dichiara il medico al ragazzo. Ingrati non solo dal punto di vista patologico ma anche dal punto di vista sociale. La prima parte è varia e cupamente curiosa. Il medico non risponde a una lettera del ragazzo, interrogativa in merito a certe difficoltà che esistono in famiglia specie dopo la morte della madre, con un'altra lettera, ma con il giro di visite fatto in compagnia. Guai seri, in giro, e poco ci si può fare, sembra che dica il medico al ragazzo, preoccupato in particolare dello stato inquietante della sorellina. Bernhard presenta una provincia austriaca afflitta, malata, dispe

Nanni Balestrini è morto

La morte di Nanni Balestrini, di cui lessi moltissimi anni fa Vogliamo tutto e La violenza illustrata , ha indotto gli autori di "coccodrilli" a ricordare l'adesione del defunto al cosiddetto Gruppo 63, un manipolo di scrittori di più o meno solida fama che appunto in quell'anno vollero prender posizione contro la narrativa allora in auge. Un professore universitario di filosofia, Massimo Cacciari, di recente in un'intervista ha riferito di aver letto a 15 anni La fenomenologia dello spirito (F. Hegel); io nel 1963 avevo 16 anni, ma ignoravo tutto perfino del Gruppo 63, assai meno importante della FDS: iniziavo a tirar su la mia collezione di libri, questo sì. Comunque fosse e sia, il Gruppo 63 ce l'aveva su con Carlo Cassola e con Giorgio Bassani, come già sapevo e ho trovato confermato leggendo un "coccodrillo" nel Corriere della sera. Ora, guai a chi tocca Cassola, il quale ha scritto Un cuore arido , Ferrovia locale , Il taglio del bosco , e u

Theodor Fontane

Il romanzo di fine Ottocento di Th.Fontane intitolato La signora Jenny Treibel racconta dell'opposizione di J.T. al tentativo di una giovane, Corinna, di entrarle in casa tramite il matrimonio con Leopold, che di J.T. è il figlio minore.  La casa Treibel è agiata ed in ascesa, il progetto di Corinna, figlia di un docente liceale e quindi non agiata, è dunque fondato sull'ambizione.  Corinna non ama Leopold, bada al sodo, così come J.T. bada al sodo, infatti si oppone al progetto di matrimonio e provvede a mettersi in casa, ospite, una concorrente agiata di Corinna, per quanto le stia antipatica. A quanto pare, invece, Leopold amerebbe Corinna, ed anzi la vedrebbe come "veicolo" adatto al superamento delle sue debolezze ed incertezze, solo che non è capace di andare oltre l'invio di letterine quotidiane a Corinna, che alla fine si stufa e procede a sposarsi con il cugino Marcell, un archeologo in ascesa, suo corteggiatore. Beninteso non amandolo. Corinna e Jenn

Tradurre dal tedesco in italiano

Nel post che precede questo, ho scritto che "l'italiano della traduzione" del romanzo di Robert Schneider è buono. Significa che è insieme corretto e leggibile. Non conoscendo il testo originale, scritto in lingua tedesca, non so dire se la traduzione di per sé sia valida. Penso in genere, da dilettante in fatto di traduzioni oramai da decenni (dal greco antico e dal latino ai tempi della scuola, dall'inglese (psicanalisi e dintorni) in tempi meno remoti, dal francese (Proust), ed infine, assiduamente, dal tedesco), che una traduzione può essere buona anche quando, dal punto di vista della lingua d'arrivo, non è scorrevole. Ho tradotto "in proprio", allo scopo di coltivare il mio tedesco sordomuto,  molto da Kafka, un poco da Kleist, un testo da Goethe (Werther), un testo da Th. Mann (Mario e il mago), due raccolte di testi di Th.Bernhard, oltre che da qualche altro autore di rilievo minore. Da ultimo ho tradotto un romanzo di Th.Fontane, Jenny Treibel