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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Tifo

  Non so quante volte mi è capitato di vivere attorno a me - e forse in me - reazioni di opposizione a usi e costumi inconsueti ... il divorzio per "crudeltà mentale" ... la donna in pantaloni ... la donna al volante: "pericolo costante"... la donna fumatrice ... "in casa mia i pantaloni li porto io", diceva qualche marito ... le pubblicità interrompenti i programmi in tv ... giammai da noi! ... roba da "americani" ! Per altro mio padre masticava chewing gum e se non fosse defunto troppo presto avrebbe usato il computer, che lui chiamava "còmputer" ... le patatine fritte infilate in una busta sigillata già da un pezzo ... non la polenta fritta e tagliata a rettangolini, comprata dal rosticciere in piazza delle Cure ... "Maschera", gridava qualcuno magari per celia dentro un cinema, "buco in sala!" ... "Maschera, toccano!" ... Oggi non ci sono più le maschere, penso ... Se penso a come mi pare che fosse la v

Dubbio

. .. trovarsi con un ex studente che visita la vecchia scuoletta armato di fucile automatico a quanto pare perché ci si è sentito discriminato in termini di genere ... lui, o lei, non ho capito ... licenziare un'insegnante perché ha turbato qualche allievo con foto del nudo David michelangiolesco ... questo è il problema ... 

Letture dantesche

  Una di queste sere ho ascoltato l'entusiasta Alessandro Barbero informare il pubblico di Rai Storia circa le vicissitudini politiche di Dante Alighieri, il quale fu esiliato da Firenze per "baratteria" - qualcosa che ha a che fare con la corruzione - durante la sua esperienza di "priore" della città. Io sarei invece favorevole ad aprire il poema che ha reso celebre Dante e a leggerlo aiutando la lettura, mal che vada, con le note ... quando la lingua del poeta dista troppo dalla nostra - che dalla sua deriva. Facendo a meno di sapere vita morte porcherie fiorentine e non, guelfi, ghibellini Bonifacio VIII eccetera. Se funzionasse tale modo di lettura, che potrebbe spingersi all'  aprire a caso il poema, bene. Anzi, Carmelo Bene. Altrimenti per sapere la storia di Firenze sarebbe meglio rifarsi ai volumi del Davidsohn, o al vecchio Bargellini, o alla agile guida del Cardini. Di politici e politicanti fiorentini ce n'è a vagoni, di Dante ce n'è uno

Lacombe Lucien

  Ieri sera Rai Storia ha trasmesso "Lacombe Lucien", un film di Louis Malle di circa mezzo secolo fa. Ai tempi (mi pare che) LL suscitò qualche scandalo perché non corrispondente ai soliti film sulla resistenza al fascismo. Infatti il protagonista è un giovane che si trova a far parte della "polizia tedesca" (Ordnungpolizei ?) nella Francia occupata dal 1940 dalla Wehrmacht. Non è un resistente. E' un "collaborazionista". Poiché il film induce a perdere qualche rigidità mentale in merito ai "cattivi", i quali visti da vicino non sono poi tanto diversi dai "buoni", può darsi che ciò abbia dato noia agli "antifascisti" duri e puri. Tuttavia è possibile che io mi sbagli, né so dimostrare che il film fece scandalo ... come "Il portiere di notte" di Liliana Cavani, deprecato da don Goffredo Fofi su Quaderni piacentini ..  LL credo che sia un personaggio inventato. Comunque è un campagnolo che per caso viene assunto,

Lingua italiana alla vaccinara

 Non riesco a ritrovare qui il post che tratta dell'errore che molti fanno parlando ... "a me incuriosisce", dicono, quando "incuriosire" è transitivo e regge il complemento oggetto ... "questo m'incuriosisce" è corretto e vuol dire "questo incuriosisce me " ... "a me stupisce" dicono altre povere anime ... Non mi stupisce che simili errori prosperino ... dipende dalla scarsa sensibilità alla lingua italiana ... non sono riuscito a trovare il post* dove scrivevo simili cose, per cui mi ripeto.  *9 XI 2014

Murphy

Visto da sopra e da dietro sembrava servizievole , Murphy, alla donnina che aveva intenzione di affidargli la cagnetta per dare nel frattempo della lattuga alle pecorelle del parco. Disteso a pancia sotto, Murphy stava riflettendo sull'ordine che avrebbe seguito per gustare alcuni pasticcini schierati sull'erba davanti a lui. A distanza di decenni ricordavo questo dettaglio, l'ingannevole servizievolezza di Murphy, protagonista in agonia dell'omonimo romanzo di Samuel Beckett. In effetti è probabile che questa di oggi sia stata la mia quarta - e definitiva - lettura del testo. Dettagli pungenti e frasi per me celebri, tutto qui. Prendere le misure, ammesso che serva, al romanzo, non lo credo facile, bisognerebbe dedicargli molte ore di pieno studio preparatorio. Murphy, giovane irlandese colto ma "accanito non-lettore", si porta a Londra per levarsi di torno la fidanzata ... qui si lega a una prostituta in pausa, Celia ... Trova, affinché la ragazza non ripre

Astuzie fantastoriche

  Lenin, rivoluzionario esiliato in Germania dal governo russo, fu spedito indietro nel suo Paese dal governo imperiale tedesco allo scopo di potenziare la rivoluzione russa ... nel senso che l'imperatore, “Guglielmone”, avrebbe così avuto la possibilità, dopo che i rivoluzionari russi guidati da Lenin avessero firmato la pace con la Germania, come poi fecero, di ritirare le armate tedesche dal fronte russo per convogliarle su quello francese. Siamo ai tempi (1914-1918) della prima guerra mondiale. Una di queste ultime sere, a cura di Rai storia, Paolo Mieli ha duettato con Ernesto Galli della Loggia su questa stupefacente pace tra Russia rivoluzionata e “imperi centrali”. Ebbene, GdL ha detto che la guerra vedeva i “Paesi democratici”, Gran Bretagna, Francia, Italia, opporsi ai “Paesi autoritari e dispotici”, Impero Austro-Ungarico e Impero Germanico. Ha sottinteso, l'astuto storico, che la Russia rivoluzionata, autoritaria, era logico che firmasse la pace con gli autoritari e

Un quarto d'ora di lettura al mattino del sabato

 Nel quotidiano La Repubblica in data 11 III si poteva leggere un articolo su l'invito che un influente personaggio francese - il cui ruolo e il cui cognome  però non ricordo - ha rivolto al popolo: leggete un libro per 15 minuti domattina, credo - oppure ogni mattina? Sarà "domattina". Cioè ieri sabato. Negli altri giorni chi lavora, a meno che non sia un intellettuale, di mattina non può leggere un libro. Poniamo dunque che l'invito indicasse il sabato mattina per il quarto d'ora di lettura di un libro. Ora, due erano le cose su questo tema da evitare: una, parlar bene della lettura , due, deprecare chi non legge . Ora sono tre, infatti non s'invita "il popolo" a leggere per 15 minuti un libro. Si legge in silenzio per 15 o 150 minuti un libro o qualsiasi altra cosa che sia leggibile e si sta in silenzio. Anzi, visto che in giro pare che non si legga, si gioisce interiormente nel fare qualcosa di straordinario. Interiormente, mi raccomando.

Bimbi

  In zona Livorno si usa la forma "bimbi", "bimbe", per indicare ciò che altrove rimanda a "ragazzi" e "ragazze", beninteso "ragazzi" e "ragazze" restando per decenni se c'è confidenza reciproca ... compagnia, amicizia, colleganza ... Ho in mente ancora un gruppetto di befane ultratrentenni che da Livorno vennero una volta a chiedermi non so che in vista di un esame universitario ... al termine dell'incontro una di loro si rivolse alle altre, "bimbe!" ... dovevano affrettarsi alla stazione per tornare in patria ... Altrimenti la forma "bimbi", stucchevole e arcaica, non la usa più nessuno parlando di bambini ... solo i giornali l'adoprano, non so se il motivo è il minor spazio che tale parola, dolciastra, occupa graficamente ...

Nella Pericciuoli (1896-1989)

  Dei miei nonni l'unica che io abbia conosciuto fu un personaggio degno di privata nota, credo. A proposito delle manifestazioni di massa che spesso nei decenni animarono il centro della nostra città lei usava dire: "oggi c'è bubbù" *. Logicamente ai tempi non amavo questa formula sminuente ciò che a me sembrava invece piuttosto valido e a cui non di rado partecipavo (anni sessanta, settanta ...). Oggi considero quel "bubbù" una sorta di caninizzazione  - dopotutto bonaria - delle masse manifestanti, politiche o sindacali che fossero, ma può darsi che mi sbagli, né mia nonna può spiegarmelo, infatti è morta da più di trenta anni. Noto invece che lei era nata nel 1896, un anno dopo l'uscita de La psicologia delle folle , di Gustave Le Bon, un libro forse discutibile, ma innegabilmente fortunato. Le Bon, certo in base alle sue osservazioni delle grandi manifestazioni di massa avvenute a Parigi nella seconda metà dell'ottocento, ebbe scarsissima stima

Tre romanzi di Georges Ohnet

Attratto da una strepitosa copertina rosso mattone e argento dove, alla nesci, può esser letto "Gaudenti, lire tre", ho raccolto non ricordo in quale punto di scambio libri un romanzo del 1900 di Georges Ohnet pubblicato nel 1928 a Milano. Prezzo: 3 lire. Titolo originale Gens de la noce , alla lettera "gente della baldoria". Geniale il titolo scelto per l'edizione italiana. Ho appreso che Ohnet (1848-1918) fu uno scrittore di gran successo non solo francese, e che è l'autore de Il padrone delle ferriere , titolo una volta celebre, se non proverbiale. Non mi addentro nella storia, invece ne elenco i fattori: i "gaudenti" sono borghesi e aristocratici, ricchi o in grado di fingere di esserlo: secondo l'autore passano da un divertimento all'altro, piaceri inclusi, senza lavorare. Qualche signora o signorina molto dotata in fatto di attrattive viene mantenuta da un uomo danaroso. Il matrimonio è forma stabile, l'adulterio è sostanza mutevo