Agro Pontino

 Ho rivisto "L'amico di famiglia", di Paolo Sorrentino (2006). Un sarto sui cinquant'anni, brutto, sentenzioso e dotato di una madre alquanto incestuosa esercita lo strozzinaggio in una città dell'Agro Pontino (Lazio). S'incapriccia di una giovane - cui ha finanziato le nozze con lo sconto (pagato da lei con un agro pompino) - e perde la via che lo ha condotto, piccola usura dopo piccola usura, all'agiatezza. Gli si presentano dei tipi in cerca di un finanziamento per una loro impresa commerciale - pari a un milione. Il sarto, non più attento come si deve agli affari, accetta. Si tratta di un imbroglio fattogli dalla giovane di cui sopra e da un tizio che il sarto non a torto stenta a definire amico, desideroso di trasferirsi nel Tennessee - "perché è lontano". Il rovescio finanziario, accompagnato dalla morte della madre, in definitiva è una liberazione. Da ultimo vediamo il sarto sciolto dal suo tran tran, solitario e sorridente. Anche i due predatori, o forse giustizieri - 500.000 euro a testa spese escluse - sfuggono alle loro solite cose. Le gabole felliniane di Sorrentino confondono una storia non malvagia. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Un articolo di Maurizio Ferraris

Eca de Queiroz per principianti