Il prete e la tisica*

Nel 1980 Pasquale Festa Campanile pubblicò per Bompiani un romanzo intitolato Il peccato. Un giovane cappellano militare impegnato durante la prima guerra mondiale - per l'esattezza nei mesi precedenti la rotta di Caporetto (Ottobre 1917) - viene sedotto da una graziosa giovane ospite in un sanatorio di montagna, come ne erano sorti ai tempi (v. La montagna incantata) allo scopo di curare con l'aria buona e il riposo le persone affette da tubercolosi. Dopo una serie di tentennamenti di ovvia natura il nostro si cala pienamente in una storia amorosa con la ragazza senza rivelarle la sua condizione di prete. Terminata una degenza dovuta a ferite patite in battaglia e la relativa convalescenza - ai fini dell'amore detto peccaminoso un vero paradiso - il cappellano viene richiamato al fronte e quindi coinvolto dalla suaccennata rotta di Caporetto, disastro militare italiano superato molti anni più tardi solo dall'8 Settembre 1943. Riesce tuttavia nel marasma a tornare nel sanatorio dove la ragazza, Donata, è in fin di vita, e può accompagnarla alla fine. 

In questo romanzo d'amore si parla di guerra, in questo romanzo di guerra si parla d'amore, per quanto sia un amore davvero (quasi) impossibile. A sciogliere i nodi c'è la tubercolosi. 

* la sintesi brutale è nel testo.

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