Grazie zia

Rivisto il film di Salvatore Samperi "Grazie zia" (1968), con Lou Castel, Lisa Gastoni e Gabriele Ferzetti. Tra i cultori di sinistra Lou Castel aveva sfondato pochi anni prima con il capolavoro di Bellocchio "I pugni in tasca"; il film di Samperi parve un abile sfruttamento della breccia creata da e per Lou Castel. Oggi considero tale probabile opera prima del giovane Samperi una realizzazione ottima - forse ragiono in modo paternalistico. Ottima l'antipatia colossale di Ferzetti, splendida Lisa Gastoni, ripetitivo Castel, eccellente il balletto di una sciocchina al suono dell'Equipe 84 ... "ad Auschwitz c'era la neve" ...

Una trentenne eterna fidanzata si libera del non promesso sposo, del primario (è una dottoressa), del perbenismo domestico, grazie alle stramberie di un nipote ventenne che, gravemente nevrotico, simula una paralisi e mira semplicemente a farsi uccidere. Da lei. 

L'immagine del 68 che dà Samperi è sgradevole, ma il 68 fu sgradevole...

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