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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

Le pianelle della protagonista di "In the mood for love"

 La deriva amorosa che guida due giovani non ha compimento per vari motivi, non solo perché entrambi sono sposati. Tra i motivi c'è il piacere che i due provano nella rinuncia. Mi riferisco all'anziano film intitolato "In the mood for love" che ho rivisto ieri sera. Inutile accennare alla celebre colonna sonora musicale, meglio ripensare all'avvenenza dei due protagonisti, all'abbigliamento di lei, alla grazia delle sue pianelle, alla brillantina di lui, scrittore nel tempo libero di storie cavalleresche. Alla mancanza quasi totale di prospettive ampie, nelle scene, interne per lo più e anguste. Alla pratica infine compiuta da lui di versare in un foro le parole si immagina non dette, che sono sempre le più numerose. Ai colori. 

Il silenzio è di tutti ?

 Da quando esistono gli studi universitari, anche in città relativamente piccole sono cresciute sedi accademiche importanti, dove il numero degli studenti è (stato) grande in rapporto a quello degli abitanti. Da sempre gli studenti hanno sì ingrassato parte degli abitanti, ma schiamazzando e sgavazzando hanno disturbato i più - anche nelle ore notturne *. Che io sappia, oggi due sono le città italiane le cui università soffrono e godono tale condizione, Padova e Pisa. A Padova due giorni fa un anziano ha sparato con un fucile da caccia su un gruppo di giovani che festeggiava notturno la laurea di uno (o più di uno) di loro. Individuato come responsabile, l'anziano si è il giorno seguente fatto fuori gettandosi dalla finestra. Il cuore tecnico della faccenda è il fucile da caccia disponibile all'anziano. Attorno a tale "cuore" c'è la tradizione studentesca chiassosa di cui sopra, forse l'invidia di un vecchio per i giovani in festa, forse il caldo ... Due alme

Routine, evitamento

  La routine di un maturo addetto alla pulizia di servizi igienici pubblici, a Tokio,  è un poco agitata - altrimenti il film ("Perfect days", di W. Wenders) finirebbe dopo dieci minuti - prima da un giovane compagno di lavoro innamorato e più inaffidabile del solito, poi dall'ospitalità a una nipote adolescente scappata di casa e dall'intervento della madre della ragazza; infine dall'ex marito di una conoscente: malato di cancro, costui chiede al nostro bravo addetto alla pulizia di servizi igienici pubblici di prendersi cura  della signora, infatti ritiene che  tra i due ci sia qualcosa di diverso da ciò che invece è, un rapporto di cordiale clientela tra un uomo e la gestrice di una "tavola calda".  Il protagonista esegue con accuratezza il suo lavoro, tiene in ordine l'appartamento in cui vive, annaffia le piante, ascolta cassette di musica anni settanta per lo più occidentale, legge libri, parla pochissimo, evita le donne ... La realtà lo riguar

Lo scrittore Giuseppe Pontiggia ...

 Di Giuseppe Pontiggia è uscita tempo fa una raccolta di pareri in merito a scritti pervenuti alle case editrici di cui era consulente. Si raschia il fondo del barile, infatti l'autore è defunto diversi anni fa. Sto aspettando di procurarmi La morte in banca , opera prima, intanto ho riletto Il giocatore invisibile e letto La grande sera . Qualcosa di narrativo risiede anche nell'opera giovanile (1968) intitolata L'arte della fuga, ripubblicata mi pare nel 1992 con qualche modifica. Prima persona invece è una raccolta o antologia, non ricordo, di articoli scritti per Il sole 24 ore . Chi desiderasse conoscere le opinioni di Pontiggia sulla vita e la società tra la fine del ventesimo secolo e l'inizio del ventunesimo potrebbe dare una scorsa a tale libro, appartenente al suaccennato genere "si raschia il fondo del barile". Non ho letto Nati due volte . Arbasino scrisse che era "nato a Voghera e rinato a Roma", ma in Pontiggia si tratta d'altro.

Tiresia ...

  "Scent of a woman", noto film del 1992 con Al Pacino, omaggia agrodolce l'esercito Usa. Un colonnello, accecato non in battaglia ma per futili motivi, personaggio che oggi mi fa pensare sì a Roberto Vannacci, ma anche a qualcuno dei magnifici eroi feriti di Joseph Conrad*, decide di vivere grandioso qualche decina di ore prima di spararsi. Dato il suo handicap ricorre a un accompagnatore. Seguiamo il colonnello in varie imprese notevoli per un cieco, e sia pure scortato, mentre il film glissa sull'incontro con una escort di lusso, dopotutto soltanto costoso**. L'ultima prodezza del cieco - non so se sia il caso di menzionare Tiresia***- si compie tutta a favore dell'accompagnatore, uno studente di college inguaiato con la scuola ... Va da sé che le ore trascorse insieme dai due nutrono entrambi  ... Nonostante che Al Pacino mi sia antipatico da molti decenni ammetto che la sua presenza qui è davvero smagliante. Il profumo di cui si fregia il titolo è riferit