Il silenzio è di tutti ?

 Da quando esistono gli studi universitari, anche in città relativamente piccole sono cresciute sedi accademiche importanti, dove il numero degli studenti è (stato) grande in rapporto a quello degli abitanti. Da sempre gli studenti hanno sì ingrassato parte degli abitanti, ma schiamazzando e sgavazzando hanno disturbato i più - anche nelle ore notturne *. Che io sappia, oggi due sono le città italiane le cui università soffrono e godono tale condizione, Padova e Pisa. A Padova due giorni fa un anziano ha sparato con un fucile da caccia su un gruppo di giovani che festeggiava notturno la laurea di uno (o più di uno) di loro. Individuato come responsabile, l'anziano si è il giorno seguente fatto fuori gettandosi dalla finestra. Il cuore tecnico della faccenda è il fucile da caccia disponibile all'anziano. Attorno a tale "cuore" c'è la tradizione studentesca chiassosa di cui sopra, forse l'invidia di un vecchio per i giovani in festa, forse il caldo ...

Due almeno sono le scuole di pensiero sull'argomento, una proclama che il dormire notturno è sacro, l'altra che il silenzio è di tutti **...

*V. per esempio Le anime del Purgatorio, un racconto di Prosper Mérimée. Più indietro nel tempo v. Francisco de Quevedo, Vita del briccone. ** Sublime: lo lessi su un muro prossimo al contestato chiassoso cantiere notturno all'aperto, attivo per il quartiere "delle Fornaci" in vista della Festa dell'uva (Impruneta - Fi).

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