Il vero "miserabile"

 Trovato su una panchina di piazza Beccaria, a Firenze, ho letto I miserabili, lunghissimo celeberrimo romanzo pubblicato circa 160 anni fa e molte volte tradotto in italiano, l'ultima - credo - nel 1993 a cura di Jaka Book, appunto l'edizione corazzata che la sorte mi ha offerto. Victor Hugo viveva del proprio lavoro, non so se venisse pagato a riga, a parola, a pagina, comunque il miserabile è chi legge il romanzo, bisognoso di essere trattato, come è stato del resto già fatto ... Io taglierei tutte le digressioni storiche, sociologiche, urbanistiche, di costume ... Anche Anna Karerina dovrebbe esser trattato, ma il problema con Tolstoj non è grave come con Hugo ... intendiamoci, generosissimo, grande mente, conoscitore dell'umano ... Le digressioni le ordinerei in un volume a parte ... 

I personaggi interessanti sono tre: Jean Valjean, Javert e Thénardier ... il primo in pratica è invincibile, il secondo implacabile, il terzo è un demone, un mascalzone dotato di resistenza ... "resiliente"! L'epoca è la prima metà del 19° secolo in Francia, a Parigi per lo più ...

Jean Valjean è una specie di eroe alla Clint Eastwood, però ignaro dell'amore e del sesso ... Forte come un toro, ne fa di tutte per portare in salvo una bimbina di nome Cosette, e ci riesce ... Javert è un questurino che non molla la presa, sarebbe una macchietta se non che alla fine in un momento di lucidità si getta nella Senna ... Thénardier è il Franti (v. De Amicis) della situazione, cresciutello però ...

I francesi si danno un sacco di arie, ma devo dire che, mattone per mattone, preferisco I promessi sposi...


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