Come trasformare un paradiso nell'inferno

 Paradiso perduto (A devil in paradise, 1956) è un breve romanzo di Henry Miller che racconta come Henry Miller, tornato a vivere negli Usa e precisamente in California, a Big Sur, sposato con una ragazza e padre di una bambina, si accolli un amico dei tempi parigini caduto in disgrazia. Conrad Moricand. Lo invita a stabilirsi a Big Sur e presto si accorge che si tratta di un parassita. Ingegnoso, dotato di talenti vari, ma parassita, nonché afflitto da un insopprimibile prurito. Tra i talenti del tanghero, grattarsi a sangue escluso, c'è l'astrologia*, cui Henry dedica qualche pagina molto sapienziale e predicatoria. Evidentemente ai tempi si poteva/doveva dibattere sull'astrologia, tra artisti e intellettuali statunitensi. Una sera dopo cena Moricand racconta di aver seguito una volta a Parigi per strada una donna accompagnata da una bambina e di aver avuto contatto erotico con la seconda dopo aver ottenuto il consenso della prima. Da ciò il titolo originale, un diavolo in paradiso, e il titolo italiano che ne deriva, infatti la presenza di Moricand trasforma un paradiso, Big Sur, in inferno. Orripilato dall'aver trovato un tipo più insolente e trasgressivo di quanto si consideri lui, oltretutto padre di una bambina, Henry decide di liberarsi dell' astrologo, artista, parassita e pedofilo. Una differenza tra il Miller dei Tropici e il Miller del paradiso cosiddetto perduto sta nel fatto che qui abbiamo uno scrittore famoso, appagato, mentre prima avevamo un tipo "nuovo, devoto al vuoto" ... "meglio com'eri ieri ..."**

*Con il nome di Claude Valence scrisse Specchio d'astrologia, insieme a Max Jacob, edito in Italia da Adelphi. 

** Sono versi di Franco Fortini, L'ospite ingrato.

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